twenty-third chapter

1.8K 56 2
                                    

<Non ne hai bisogno> si riferisce palesemente alla mia reazione dopo aver saputo che mi hanno levato lo psicologo.
Non rispondo forse semplicemente non voglio, non me la sento, sono troppo immersa nel guardare la finestra che non ho mai trovato attraente quanto ora ché dargli attenzione.
In fondo per quanto non voglia una minima parte di ciò che sono diventata è pure colpa sua...ma preferisco che me la attribuisca a me stessa.

<Non so come cazzo ci sono arrivato qui> sospira per lo più tra sé e sé <E' semplicemente colpa mia Vinnie> ribadisco e non per la prima volta.
<Siamo nati dal nulla e ti giuro che non ti ho usato, non avrei mai potuto farlo> una lacrima riga il viso, sono molto debole e queste quattro mura e lui mi ci fanno sentire di più.
<Non è colpa tua, ho nascosto tutto perché non sapevo come comportarmi, come esprimermi e come in caso fosse successo qualcosa aggiustare tutto> giustifica ma non penso che sia giustificando sé stesso ma per lo più penso che voglia farmi riflettere su qualcosa.

<Poi la prima volta che ci siamo visti, la prima volta che abbiamo dormito insieme è nato tutto da lì e forse anche dai tuoi attacchi di panico> un sorriso amaro si forma sulle mie labbra al solo ricordo di quei giorni e della mie testardaggine e di quanto ancora io fossi forte, chi avrebbe mai immaginato che nell'arco di tre mesi circa sarei cambiata completamente? nessuno.

<Ricordi la partita? la prima in assoluto dove poi sei andata al bar con Jordan?> annuisco, ricordo perfettamente quel giorno come se fosse stato ieri.
Faith che mi ha rinfacciato tutto, io distrutta per poi ritrovarmi a dormire da Vinnie a causa della non curanza di mia madre nei miei confronti.
<Jordan mi ha detto fin dal primo giorno che tu fossi una ragazza a dir poco bella e ha aggiunto molti altri aggettivi piuttosto imbarazzanti> sorrido ma nonostante ciò non lo degno di uno sguardo, non ancora.
<Quando vi ho visti al bar pensavo che oramai eri sua, lui ti desiderava ma come ti ascoltava e ti parlava si capiva>

<Ma poi è stato l'altro Jordan a rovinare il suo piano di conquistarti e ha cambiato rotta> mi giro verso di lui <Sei stato tu> dico guardandolo capendo che Jordan era come se fosse stata una sua mossa.
<Si ho chiesto io fin da subito a Jordan di avvicinarsi a te, ha sempre rifiutato aveva paura> ride a causa dell'ultima frase e devo dire che un sorriso mi scappa pure a me <Poi ha fatto tutto da solo e ora siete migliori amici, se ne vanta proprio ogni giorno> sorrido a quella frase, sapevo che lo avrebbe fatto Jordan è proprio fatto così.
<Io, non so come sia nato un legame tra di noi è successo tutto troppo velocemente ma ero confuso e non avrei mai approfittato di te> riafferma nuovamente.

<Perché mi dici ciò?>
<Voglio aiutarti, mia mamma era esattamente come te, problemi d'ansia che proprio a causa mia si manifestarono più volte e andò da uno psicologo ma ero io a doverle stare affianco ma nel frattempo sentivo che ero l il problema> sospira
<Pensi che tu sia il problema del mio andamento?>chiedo conferma, annuisce <Almeno in gran parte>.

<Quella sera Faith era a casa mia perché volevo chiederle di mettere fine a tutto ciò che in realtà non è mai iniziato o almeno per me.> vedo che si gratta la nuca sorridendo un pó <Non volevo che tu andassi dallo psicologo, volevo dirtelo ma qualcosa mi bloccava ed era la tua quasi sicurezza> lo guardo di traverso mentre mi giro completamente su di lui guardandolo di profilo, profilo a dir poco stupendo aggiungerei.

<Tutto si è reso complicato, sinceramente ho provato ad andare a Washington ma ho fallito, gli allenamenti andavano di male in peggio e non faccio neanche più parte della squadra e ovviamente nessuno lo sa> neanche una lacrima scende dai suoi occhi distrutti, il suo tono di voce è sempre lo stesso non è cambiato di una virgola.
Mi avvicinò a lui prendendogli la mano <Mi spiace,ti ho rovinato>
<Ci siamo rovinati> mi corregge.

I miei occhi ancora piangenti fissano i suoi solo distrutti, le sue labbra sono a pochi millimetri dalle mie.
Si avvicina fino a che non si toccano completamente e si completano come sognavano da poco più di tre mesi.
Il corpo ormai sopra al suo e le sue mani intorno alla mia vita mentre io gioco con i suoi capelli.
Mi mancava giocare con i suoi capelli, sento i suoi anelli freddi che toccano la mia pelle poiché le sue mani si trovino esattamente sotto la mia maglietta così che possa toccarmi il corpo.

Le sue labbra sono qualcosa di unico, mi sento come prima. Rinata.
Il suo sorriso che si forma attaccato alle mie labbra mi fa andare fuori di testa, ormai non posso farci nulla, c'è qualcosa in lui che mi manda fuori di testa, che mi fa sentire bene come non mai.

<grazie> sospiro.

____________________________________
▪️ciao ragazzi/ragazze come va? spero bene.
Questo capitolo mi sta a cuore.
Penso che se lo interpretate bene potete capirne il vero significato dietro a queste parole.
Spero vi piaccia nonostante sia più corto del solito ma comunque l'avventura non finisce qui, almeno non ancora nonostante non sarebbe stato per nulla male come finale.

-fvckbennii🦋
-7febbraio2021
-911 words

«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora