<Cos'è che non va?> la domanda che scatenò i miei pensieri fu proprio questa.
Non chiesi nessun appuntamento con alcun professore ma bensì mia mamma decise di fare di testa sua mandandomi a parlare con la donna dai capelli rossi.Ogni giorno quando la guardo girovagare per la scuola con un sorriso sulle labbra e molte volte affiancata da degli studenti penso che sia la copia più falsa al mondo del cappellaio matto di Alice Nel Paese Delle Meraviglie.
Esattamente.
La mia creatività e fantasia sono molto espansive se dobbiamo descriverle.
Mi guardo intorno mentre camminiamo, io e la rossa, lungo i corridoi affollati da dei ragazzi con dei volti che esprimono tutto tranne che felicità.
Il solito cappuccio, riccioli color oro che escono fuori, collane che ornano il suo collo, tuta e felpa rigorosamente nere.
I suoi occhi spenti guardano le sue scarpe, sembra come se fossero le gambe a trascinarlo.Alza lo sguardo verso me.
Lo vedo avvicinarsi a me piano piano, sembra tutto così a rallentatore e bianco e nero, tranne la sua immagine.
Le sue labbra screpolate che vorrei tanto sulle mie.
Mi passa affianco sfiorandomi la spalla e con uno sguardo che mi chiedeva anzi quasi supplicava di raggiungerlo.
<Kylie!> mi richiama la pazza che mi affianca.
<Dovrei andare> le borbotto contro seguendo il riccio.Non riesco a non farne più a meno di questa droga che mi sta facendo affondare.
<Vinnie> lo richiamo mentre lo rincorro cercando di afferrargli il braccio.
<Kylie> il suo respiro affanna il mio viso di quanto siamo vicini.Voglio una risposta.
Voglio sapere se gli sono mancata.
Che pure lui non può smettere di pensarmi così tanto che quasi quasi preferisce non dormire, non più, perché sa che mi penserà anche lì.Lì.
Un posto disconnesso dal mondo reale.Non riesco a parlare.
Sono totalmente mobilizzata davanti ai suoi occhi mentre stringo il suo braccio.<Hey hey>
le sue braccia che mi avvolgono, il mio corpo che si scioglie, i nostri respiri e i nostri battiti.
Ciò è quel che sto sentendo ora.
Siamo solo noi.Noi contro noi stessi.
Contro le nostre voglie.
Contro i nostri pensieri.
Contro le nostre azioni.<Stai bene vero?> la speranza all'interno a sua domanda mi mette molto a disagio.
Non riceve alcuna risposta da parte mia se non una stretta attorno al suo petto.
un bacino.
si.
È un bacino quello che mi lascia in testa poi scendere sulla guancia.<devi andare avanti> mi sussurra mentre i miei occhi che erano precedentemente chiusi si aprono così notando che il suo corpo si sta allontanando sempre di più dal mio.
Camminando lungo il corridoio mentre resto qui.
Non fiato.
Non faccio nulla.Era già finita da un po'.
No.
Semplicemente non era mai iniziata.La droga che stava iniziando a prendere sopravvento in me è scappata.
Anche le droghe hanno paura del nostro corpo quando ne facciamo uso.
Si disperdono, nuotando da una parte all'altra.Prima con un obbiettivo.
Ma poi finiscono per perdere quel obbiettivo.Stessa cosa con Vinnie.
Eravamo i nostri obbiettivi.
I nostri corpi erano le vie per entrambi ma ci siamo persi così perdendo noi stessi e l'obbiettivo che ci eravamo posti.È come se il giro e fosse finito.
Con una frase l'anno è finito.Infondo entrambi sapevamo che l'uso delle droghe, dei nostri corpi e dei nostri sguardi ci avrebbe portato solo ad un'immenso vuoto.
Ci avrebbe portato a percorrere strade diverse ma singolarmente senza l'appoggio l'uno dell'altro.
E tutto ciò a causa delle forti emozioni.
Della mia fragilità e
Del suo resistere.<<Gli opposti non sempre si attraggono soprattutto se non sanno come attrarsi>>
Noi non lo sapevamo.
Eravamo offuscati da questa continua voglia di questa incolmabile droga ché siamo andati fuori traccia.
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«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»
FanfictionKylie una ragazza che si sente oppressa dal mondo, da mille paranoie e problemi non solo a livello di apertura con il mondo ma anche famigliari conosce un ragazzo di nome Vinnie anche lui molto simile a lei ma non in tutto ed è proprio così che stra...