forty-eighth chapter

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KYLIE'S POV

Il braccio di Faith mi afferra mentre percorro tranquillamente i lunghi corridori della scuola girando a destra o a sinistra qualche volta per raggiungere la classe in cui sarò destinata a stare per ben due ore consecutive.
<Hai visto Diego?>mi chiede nuovamente la mia amica.

Da quando le parlai riguardante la proposta di Diego, un ragazzo di origini brasiliane della squadra di basket, non fa altro che chiedermi di lui.
<No> risposto vagamente controllandomi in giro per paura che possa spuntare chiunque da qualsiasi parte.

Parlando con il mio amico, carissimo, Jordan il moretto ho pensato ben di ignorarlo.
<Ma->
<Ho psicologia cosa che conta di più ora> la interrompo entrando in classe salutando la professoressa per poi sedermi al mio solito posto.

La lezione passa così come le ore successive.
I miei pensieri sono sempre fissi sul questo quardernino di cartone nero con al suo interno disegni e pagine su pagine scritte di pure e semplice sfogo.

Uno sfogo incolmabile di una ragazzina che vorrebbe iniziare, nuovamente, a sognare come prima.

"Il tempo vola e molte volte non vorrei lo facesse.
Vorrei vivere anche i più minuscoli attimi, terrificanti o meno."

Sfoglio le pagine, fredde e vuote in un certo senso toccando le parole impresse in rilievo a causa della forte pressione con cui scrissi, soffermandosi così su qualche pagina leggendone le parole prima che possa suonare la campanella.

Il vento oggi è presente, stranamente, come previsto dalle previsioni meteorologiche.
I miei capelli volano coprendomi il viso mentre raggiungo casa.

Gli alberi sembrano quasi aver preso vita mentre il rumore dei veicoli in strada fa da sottofondo.
È come se tutto avesse ripreso vita ma io no.
Non ancora.

Continuo a camminare verso casa senza fermarmi neanche a guardare quei minuscoli dettagli che, di solito, cerco di non farmi sfuggire.
*

<Vado a farmi la doccia> informo mia mamma prima che pensi che io possa scappare.

Il vapore dell'acqua calda inizia a ricoprire le finestre e gli specchi presenti nel bagno.
Mentre l'acqua scorre lungo il mio corpo, abituata, anzi conoscente ormai delle mie forme.

La musica, invece, mi mantiene compagnia.

Chiudo gli occhi.
Respiro.
Sospiro.

L'acqua mi ricopre completamente, le mie mani iniziano ad cercare aiuto posizionandosi sul muro mentre i miei occhi non si vogliono aprire.

Sento solo il rumore dell'acqua.
Le mie orecchie sembrano tappate da essa.

È come se fossi sotto la pioggia.
Delle gocce d'acqua cadono a pennello nelle incavature del mio viso così prendendo il posto delle lacrime che tanto vorrebbero scendere.

Non riesco a fare nulla ma solo continuare a sentirmi a pezzi.
distratta.
distrutta.
diversa.

Sento il mio respiro.
È affannato.
In cerca di auto.

No, del suo di aiuto.
In cerca di quella persona.

Ormai, non penso, più presente nella mia vita.
Sono giorni che non incrocio un suo sguardo, tanto desiderato, pur sapendo che non si è perso neanche un allenamento.
È come se tutto ciò fosse finito ma io non voglio così, cercando, di cercare una nuova fine.

La nuova fine ma il nuovo inizio.

Tutto ha una fine ma solo noi decidiamo come e quando inizieremo prima che quella "fine" venga mangiarci.

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▪️heyy! spero questo capitolo un po' ""pensate"" (ovviamente da come vi si interpreta) vi sia piaciuto.
Ditemi che ne pensate senza alcun problema, ovviamente, sia negativamnete che non.

Cosa vorreste vedere nel prossimo capirlo?

Per qualsiasi cosa, riguardante e non la storia, potete trovarmi su Instagram come @ fvckbennii o semplicemente nella chat privata di wattpad.

Grazie mille del supporto
luv y'all 💓
-fvckbennii
-3maggio2021,

«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora