thirty-sixth chapter

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<Non te ne andare> cerca di convincermi ancora una volta ma non ci riesco, so che infondo non l'ha ancora baciata.

Forse, semplicemente come sempre, è quel "ancora" che mi spaventa perché so' per certo che se io non fossi stata qui, ora, in questo esatto momento lui l'avrebbe baciata senza neanche pensarci.

A mano a mano mentre rientro a casa, con l'immagine ancora impressa nella mia mente dei suoi occhi, le stradine si fanno sempre più buie i lampioni si accendono e io non so più cosa pensare.

È da un pó di mesi che ho capito che il rapporto che si è creato fra me e Vinnie non è solo amicizia.
Non può essere solo amicizia.
Non ci rimarrei così male se fosse solo e semplice amicizia no?

Pero' il fatto che io ne sia a conoscenza di tutto ciò mi spaventa. So che tipo di persone siamo io e Vinnie- No,ma perché tutti questi film mentali? Non ne è neanche detto che gli piaccia e che tutto ciò che provo io non sia solo una farsa tanto per mettere fine alla mia sensazione di vuoto.

**

Sono le tre del mattino quando cerco di scrivere il testo di psicologia riguardo ai rapporti umani, sembra fatto apposta.

Cosa? il fatto che ogni argomento che trattiamo in psicologia in qualche modo mi ricordi il mio strano rapporto iniziato con Vincent Cole Hacker.

"I rapporti...umani.
Sinceramente come nuovo argomento se l'avessimo trattato mesi fa' forse non sarei mai riuscita a dargli quel giusto peso o comunque significato che in realtà si dovrebbe attribuire a queste parole.
Sinceramente, anche qui, mi sono informata molto per cosa è per il mondo il 'rapporto umano' ho chiesto, ho cercato, ho letto e soprattutto ho osservato e vissuto..."

Inizio a digitare qualche parola mentre la lampadina sulla scrivania illumina i tasti del computer.
Ma tutta questa atmosfera notturna rilassante a causa della musica e delle mie dita che toccano delicatamente i sottili tasti viene interrotta dal suono del campanello.

Il suono del campanello?
Alle tre?
Mi correggo, alle tre del mattino?

But I'm not finished, 'cause you're not by my side.

La canzone in sottofondo mi accompagna fino alla porta, sussulto non appena tocco la maniglia.

And as I arrived I thought I saw you leaving

Mi fermo davanti alla porta con la mano che si sta raffreddando a causa della maniglia di metallo, il mio respiro, nonostante non lo possa sembrare è davvero affannato e non dal fatto che abbia percorso le scale con tutta la mia pigrizia del mondo alle tre del mattino.
Eh si sottolineo ancora una volta che sono le tre del mattino e io non ho ordinato nulla stranamente e per quanto riguarda amici, sono più che sicura che non si muoverebbero mai il culo dal loro posto caldo neanche se gli offrirei cibo gratis.

Perciò il succo di questa serie di pensieri, tralasciando la solita domanda "chi é" è ma chi potrebbe mai avere la fervida immaginazione di raggiungere casa mia a questa ora? ma soprattutto con quale scopo.

Sospiro.
Anzi sospiro più volte.
Fino a quando la seconda volta che il campanello viene suonato mi fa saltare.
Ed è così che apro la porta bruscamente...

<Cosa ci fai tu qui?> la mia spontaneità non appena inizio a vedere i primi tratti del suo viso ancora oscurati dal buio della tarda notte.

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▪️hey ragazz* come va? spero bene.
So che per ora ci sto mettendo davvero tanto a postare tra un capitolo e l'altro ma davvero sto mettendo tutta me stessa.

La canzone che cito in questo esatto capitolo è la famosissima "Why'd You Only Call Me When You're High?" degli Arctic Monkeys.

Vi piacerebbero più capitoli riferite a delle canzoni? se si, avete qualche idea su quale canzone?

Qualsiasi cosa potete scrivervi su wattpad, in chat privata o su instagram @ fvckbennii

fvckbennii🦋
17/03/21
654 words

«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora