eleventh chapter

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<Kyle! aspettami> capisco che corre a causa del suo fiatone, inizio a correre pure io così da raggiungere ali più presto la macchina e fortunatamente non appena mia mamma accende la macchina per partire Jordan mi aveva raggiunto.
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Sono sveglia da un pò e sono già pronta per andare a scuola, ma solo una cosa mi manca: il coraggio. Il coraggio di affrontare Jordan anzi i due Jordan che so già che mi riempiranno di domande e il coraggio di chiedere aiuto, odio chiedere aiuto ma lo dovrei fare. Mi alzo afferrando il mio zaino ed esco di casa immediatamente.

Fortunatamente le lezioni passarono in fretta almeno le prime tre.
<Kylie la desiderano fuori> la professoressa mi comunica tutto ciò che non avrei voluto che fosse stato comunicato da lei e non solo mi guarda pure con un sorrisetto così ho la maggiore probabilità che ci sia un ragazzo lì fuori. Ed così è, chiudendomi la porta della mia "meravigliosa" classe mi ritrovo il gruppo di Vinnie ma solo il suo gruppetto, rimango lì immobile senza fiatare né nulla.

<Perché ci ignori?> Jordan il biondo me lo domanda riferendosi palesemente a ieri
<Ragazzi abbiamo gli allenamen-> Vinnie ci interrompe ma non appena mi vede si ferma e non fiata, <infatti meglio se andate> dico cercando di scamparmela ma così non è.
<Puoi fare quello che ti ho chiesto?> il moretto mi ferma afferrandomi il polso dolorante, subito levo la presa chiudendo gli occhi dal dolore.
<Che cazzo le hai fatto?> Vinnie sposta Jordan e si avvicina a me, <Andate, tutti e se dico tutti è tutti, in palestra e iniziate il riscaldamento> mentre gli altri subito corrono e io mi trattengo dalle lacrime Vinnie si avvicina di più a me.

<Non è colpa sua> dico subito ritirando il mio braccio dalla sua presa, <Chi te l'ha fatto?> incrocio i suoi occhi soffermandomi a guardarli ma sembrano così vuoti <io, mi sono fatta male mentre cucinavo, davvero non è nulla> mento dicendo la prima cosa che mi è venuta in mente anche se assurda da crederci spero solo che lo faccia mi guarda stranito mentre ride, cosa c'è da ridere? <Hai presente che quello che hai fatto al polso non si può causare cucinando?> se la ride per la mia scusa.
<Ah vero perché tu te ne intendi> lo provoco mentre mi sorride <Devo proprio lasciarti ragazzina i ragazzi mi aspettano> annuisco e così fà per andarsene ma prima che io possa rientrare in classe mi ferma nuovamente <Ho bisogno di parlarti> mi dice con un filo di tristezza cosa che prima gli mancava <Ci vediamo dopo scuola> gli dico annuisce e poi se ne va, il suo cambiamento di umore mi ha totalmente spiazzato.

Rientro in classe cercando di seguire la lezione ovviamente fallisco miseramente ma non appena le lezioni finiscono e la campanella di fine scuola suona penso di essere la prima ad andarsene e non appena esco dal cancello di scuola vedo Vinnie con il suo gruppetto, qualcosa in me mi fa avvicinare a loro nascondendo il mio polso che pian piano sta diventando sempre più viola se non sbaglio avevo studiato che succede poiché la pressione sanguigna è stata bloccata e il sangue appunto non può passare e non solo causa dolore alla parte in questo caso circondata e stretta dalla presa di un'altra persona ma anche la mano in cui il sangue non passa ne seguirà le conseguenze.
<Ciao ragazzi> scaccio via i miei pensieri scientifici e do' attenzione a loro, cercando di sorridere.

<Kylie!> mi abbraccia immediatamente Sharlize, la ragazza più dolce e aperta tra le due ma poi mi abbraccia anche Shariah, <Come va?> cerco di fare la indifferente, ma lo sguardo del ricciolino e dei due Jordan mi stanno uccidendo.
<Bene oggi ti va di uscire con noi? stranamente c'è pure Vinnie> se la ride Troy mentre Vinnie lo guarda male, acconsento mi divertirò un pó che sarà mai no? infondo non sono mai uscita con loro da quando li conosco.
<Noi andiamo> annuncia il ricciolino mettendomi il braccio sulle spalle mentre Shariah e Sharlize stanno sclerando in silenzio facendomi espressioni strane e Jordan il moretto (Powell) mi fa l'occhiolino e gli altri ragazzi fanno cose strane, adoro quei ragazzi.

<I miei non sono in casa> dico a Vinnie che annuisce e iniziamo a camminare verso casa mia, mia mamma oggi non è casa a causa del lavoro ha detto che ne ha davvero troppo e così ci sarebbero stati giorni in cui non saremo proprio viste cosa che non mi dispiace affatto.
<Mi fa strano vederti di nuovo amica con Faith> lo guardo stranita non capisco <non le sono stata affianco come fai a- >
<Instagram è la soluzione a tutto> mi mostra il telefono impostato sul profilo di Faith con le nostre vecchie foto <le aveva cancellate prima> mi risponde data la mia espressione più che confusa faccio le spallucce e continuano a camminare verso casa.
<Mi piacciono i tuoi anelli> dico mentre guardo gli anelli della mano sinistra essendo che il braccio non si è spostato di un millimetro dalle mie spalle <Grazie> mi dice sorridendo e afferrando la mano con cui stavo giocando con i suoi anelli per poi far incrociare le dita.
Arrossisco mentre vedo lui sorridermi forse per l'effetto che mi fa è davvero strano tutto ciò che mi provoca nonostante in tutte quelle poche volte in cui abbiamo parlato ho sempre cercato di nascondere gli effetti "collaterali" se così si possono chiamare poiché abbia paura.
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<Allora...> dico sedendomi dopo aver mangiato un panino, siamo in camera e mentre lui è sdraiato sul letto io sono seduta sul comodissimo puf nero che si trova davanti a lui, cambia direzione del suo sguardo e gioca con il cuscino davanti a sé che gli levo dalle mani e con uno sguardo lo incito a parlare.

<Non ne voglio più parlare> sospira, mi alzo e mi siedo affianco a lui letto <è seria la cosa di cui hai paura parlarne?> annuisce ma poi si gira verso di me <non ho paura> dice guardandomi male scoppio a ridere a causa della sua espressione buffa.
<Invece si> dico accarezzandolo, si avvicina sempre di più a me così come io a lui fino a quando le mie labbra riescono ad assaporare nuovamente le sue labbra carnose e morbide che sanno di menta.
Le sue mani si posizionano sotto la mia maglietta che in poco tempo neanche me la ritrovo più addosso ma la suoneria del telefono è ad interromperci.

<Pronto?> dice vinnie mentre io mi rinfilo la maglia imbarazzata, anche perché se ti ritrovi nel momento non ci fai caso ma poi ti vergogni tanto.
<Arriviamo> conclude la chiamata, come non detto ci eravamo dimenticati della uscita con i nostri amici, nessuno dice nulla forse l'imbarazzo ha preso troppo il sopravvento.
Mi limito a fargli segno di andare e così facciamo.

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▪️ciao ragazzi/ragazze come state? spero bene scusatemi l'assenza ma non me la sentivo di scrivere, anzi dovevo sistemare il capitolo e poi con vari compiti etc non ho avuto tempo.. Spero vi sia piaciuto il capitolo!

-fvckbenni🦋
25gennaio 2021
-1194 words

«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora