forty-ninth chapter

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<So che ti manca>dopo un lungo silenzio tombale riprende parola mentre siamo seduti sui muretti del campo guardando i ragazzi allenarsi.

<Ma chi?>
<Kylie vi mancate a vicenda> mi giro di scatto a quelle parole.
<Tu e Vincent o Vinnie come lo chiamate voi> inizia a farfugliare, il mio sguardo rimane sempre lo stesso.
Cerco spiegazioni.
Spiegazioni del perché abbia iniziato questo esatto discorso.

<Sarò pure un'insegnante, un coach e quel che vuoi ma lui non smette mai di cercarti tra le gradinate ad ogni allenamento> continua ancora finalmente capendo il mio sguardo, così presumo.

<Vi avevo visti un giorno, è capitato più volte di vedere gli sguardi che vi lanciavate in realtà, ma comunque eravate in ricreazione penso tu sappia bene di quale giorno io stia parlando poiché quella cara di Faith voleva farsi notare come sempre> un sorriso amaro si forma sulle mie labbra.
Si.
Ricordo tutto ciò, dettaglio per dettaglio.

<Sarò sincero, sono molto severo con Vinnie ma so quel che prova, lo conosco fin troppo bene senza che lui lo sappia e sta male, non riesco a levarmi voi due lì quel giorno avevate due sorrisi da ebeti stampati in faccia> scoppio a ridere a causa della sua faccia e il tono di enfasi che dà a questo racconto, anzi alla pura verità.

<Coach->
<Fammi finire> annuisco semplicemente.

<Tralasciando il fatto che io sia il vostro fan numero uno, c'è stato qualcosa tra voi e no, non lo negare non si può negare l'esistenza> rimango un po' spiazzata.

Vorrei tanto dire la mia ma non ho cosa dire.
Non so cosa provo realmente.

<Coach non sto negando per quanto io voglia ma solo ché siamo fratellastri> prima che possa iniziare il discorso come se stesse raccontando la miglior storia di amore lo interrompo.

Reggie ha ragione.
Ha avuto sempre ragione.
Siamo fratellastri.
Non può succedere nulla tra di noi.

<Provate più di un possibile amore fraterno> quasi mi rimprovera per ciò che ho detto.

<Io si e ormai non posso mettermi pace per ciò che provo ma non si può> rimango sulla mia idea anche perché volendo o meno non ci sono altre possibilità.

<Parlane con tua mamma Kylie>

Inizio a scuotere la testa in segno di negazione <Ma è impazzito! non le potrei mai fare questo!>
Scendo dal muretto spontaneamente al solo suono di quelle parole.

<Invece puoi! Siete innamorati! E dopo tutto quello che lei ti ha fatto questo non è neanche il minimo!> mi dissesta.

Sono bloccata.
Ha ragione?
Siamo innamorati?
Sono innamorata?
Che devo fare?

<Kylie allora parla con vinnie> inizio a lacrimare anzi a piangere
<A lui non interessa di me cazzo! Ha altre ragazze e io sono solo una a cui è stato a fianco e neanche per pena per quasi dovere! come se- ero una come tutte le altre> continuo cautamente, ero solo una.

Odio essere come gli altri.
Odio che gli altri siano come me.
Odio me.
Odio me e questo sentimento incolmabile che provo da settimane.
Odio tutto ciò che mi circonda ora.

Il coach non risponde si limita a guardare i miei occhi distrutti che piangono e il mio respiro affannato mentre il sole brucia sulla mia pelle scoperta dalla maglietta a maniche corte.

Piano piano esco dal campo in pieno silenzio senza che nessuno mi fermasse anzi con solo voci ma sono solo un sottofondo e non più qualcosa a cui dare peso.
Non proprio ora.

<Che cazzo fai!> sento gridare alle mie spalle, la sua voce.
È lui.
Mi giro guardandolo mentre si gridano a vicenda con il coach.

Aveva ragione.
Vinnie gli sta solo servendo le prove di tutto ciò che mi ha detto.
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▪️hey ragazzi come va?

Che ne pensate? Comunque fatemi sapere se avete altre idee e mi trovate sempre libera per la qualsiasi cosa.

Grazie del supporto, sempre

luv y'all

-fvckbennii
8maggio2021                                                                                                                                                                            666 words

«𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora