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Jordan.

Il bar è pieno, sono solo al bancone. Le luci soffuse rendono l'atmosfera più cupa, alcuni ragazzi ballano tranquilli sulla pista mentre altri sono seduti sui divanetti rossi in pelle. Ho già bevuto una decina di shot e due drink, l'alcool sembra non fare effetto su di me. Non sono mai completamente ubriaco da poter dire di non ricordare nulla, rivivo qualsiasi momento come se non avessi ingerito alcool. Claire si avvicina a me sporgendo la prominenza sotto gli occhi di tutti, sussurra qualcosa al mio orecchio ma cesso di ascoltarla quando un capellino familiare varca la soglia del locale. È diversa, non indossa i soliti vestiti: una camicia bianca mette in risalto il fisico slanciato scoprendo le clavicole, un pantalone beige le fascia perfettamente le gambe evidenziando il sedere. Sistema il cappotto appoggiato sulle spalle e con passo elegante si dirige verso un duo che prima non avevo notato. Il rossetto rosso marca le labbra carnose e le collanine mettono in risalto il collo sottile. Ha attirato l'attenzione di tutti gli uomini seduti, bramano la pelle scoperta come cani alla vista di ossa da gustare. Se cercavo un modo per distrarmi da ciò che è accaduto qualche ora fa, l'ho trovato.
Si chiama Altea Mavis.
Mi alzo in piedi solo per cercare un posto più tranquillo per osservarla, siedo alle sue spalle e riesco ad udire uno di loro.
«Da quando Altea si è licenziata non è più lo stesso in ufficio, vero Jasmine?» è la voce di un ragazzo. Il tono usato riesce a trasmettere l'affetto che prova nei confronti della mora, qualcosa dentro me preme per uscire. Vorrei vederlo in viso ma non posso farmi vedere in giro senza Tyron o Travis, sarebbe troppo rischioso per la mia carriera, quindi devo reprimere qualsiasi volontà. I giornalisti cercano il momento giusto per immortalarmi in situazioni poco consone, devo guardarmi le spalle continuamente e senza i miei amici meglio non attirare l'attenzione.
«Nathan ho fatto la cosa giusta, non potevo cercare informazioni su Jones e tradire mio padre...» riconosco la sua s marcata. Ascolto la conversazione molto attentamente quando cita il mio nome.
«Ho conosciuto Jordan ed è un ragazzo molto difficile da capire» guizzo in piedi con velocità, le sue parole mi hanno colpito. Nonostante abbia scagliato contro di lei teorie molto dure, non ha pensato di disprezzarmi e descrivermi per come sono realmente.
 «Possiamo farci una foto insieme?» l'unico uomo sulla quarantina presente fra le giovani che mi aspettano per avere la mia concentrazione, mi afferra il braccio con veemenza. Odio il contatto fisico. Sono tentato di rifiutare ma il viso di Altea fa capolino oltre la barriera che ci divide. I suoi compagni mi guardano come se fossi Dio, il ragazzo sorride maliziosamente mentre l'altra ragazza distoglie lo sguardo quando la fisso troppo.
Lui è Nathan e lei deve essere Jasmine, i loro visi sono molto più giovani dei nostri. Con cortesia scatto delle foto con tutti, alzo il bicchiere di scotch per dare ai reporter qualcosa da scrivere e ghigno ripetutamente immaginando il titolo del magazine. Quando arriva il momento di Altea, stringo forte il fianco e mi avvicino di più a lei. Profuma di vaniglia e cioccolato.
«Ti sei licenziata perchè non volevi tradire tuo padre o perché ti piaccio?» non incontra il mio sguardo, risponde alla domanda con disinteresse.
«Non sono io che mi sono nascosta per origliare la conversazione» il gelo cade fra noi, mi ha beccato. Ha finto di non aver visto i miei movimenti ma forse sono stato il primo che ha notato.
Nathan mi invita a bere qualcosa in loro compagnia, accetto volentieri pur conoscendo il parere della mora. Siedo al fianco di quest'ultima mentre il ragazzo fissa con interesse i tatuaggi colorati sulle braccia, chiede il significato di alcuni e rispondo sinceramente ad ogni domanda.
Resta a bocca aperta quando inizio a contarli.
«25,26,27...» m'interrompe.
«Hai ricoperto tutto il corpo?» annuisco.
«Cazzo, ti sarà costato molto!» sorrido per le numerose sfumature di stupore nella voce. L'unica che dovrebbe guardarmi ha gli occhi fissi sul drink, la pelle nuda del decolté e i pensieri impuri invadono la mia mente. Sembra irraggiungibile eppure è così vicina.
«Vieni?» realizzo ciò che ho detto solo quando i ragazzi si voltano con aria stranita.
«Cosa?» chiede.
«Vieni con me»
Non è una domanda, non risulta nemmeno esserlo.
Nathan inclina in viso di lato e con alcuni gesti criptici la invita ad accettare.
«Quando ti capita un'altra occasione del genere?» sussurra.
Lei si alza ed afferra il cappotto, si dirige verso l'uscita e quando arriva al bancone si gira nella nostra direzione.
«Allora, andiamo?» acconsento e saluto la compagnia con un gesto della testa.
Altea non è una Donna facile da gestire, l'ho capito dalla prima volta in cui ha varcato la soglia di casa. È una cassaforte blindata con all'interno scrigni da schiudere. Ci dirigiamo verso l'auto cautamente, il silenzio assordante dell'abitacolo riempie le orecchie. Guido con maestria, sono indeciso su dove fermare l'auto ma la collina sembra essere ideale: i colori del tramonto hanno lasciato via libera alle stelle, il cielo ne è ricoperto. Altair, la dodicesima stella più luminosa della costellazione, è più visibile del dovuto questa sera. Vorrei entrare per qualche secondo nella mente di Altea e vivere tutti momenti traumatici che ha incassato nel corso della sua breve vita. Vorrei poi farle vivere i miei, realizzare con quale collera e sofferenza ho costruito le mura di cemento che mi circondano. Essere deboli non serve, bisogna alzarsi e lottare per chi resta. Arrivo nel campo e spengo l'auto sotto lo sguardo indicatore della ventenne.
«Vuoi uccidermi?» nego con il capo, scendo dall'auto e lei mi segue. Ricopro il cofano anteriore con il giubbotto e appoggio il sedere sopra di esso, alzo lo sguardo e mi sento invaso da una sensazione di calma interiore. Non ci sono luci in questo posto, solo puntini splendenti nel firmamento.
«Guarda in alto» dico mentre si stende completamente al mio fianco. L'avambraccio striscia sotto il mio, la mano urta il fianco destro e si ferma quando incontra un punto caldo.
«Sono bellissime» ed è vero.
Non ci sono paure qui, né sofferenze.
Solo stelle e frammenti d'amore.
Si tira su ed estrae un pacchetto di sigarette dalla borsa, ne infila una tra le labbra.
«Non offri?» reclamo.
«Non sapevo fumassi, i pugili possono? La respirazione, i polmoni...» mi prende in giro.
«Sh!! Questo è un segreto che non può essere divulgato» posiziono l'indice sul naso e sorrido quando mi porge il mignolo per stipulare un patto.
«Promesso»
I capelli le finiscono sul viso ed istintivamente li scosto con un gesto veloce. L'imbarazzo si dipinge sul suo viso come il colore rosso su una tela bianca, smorzo il disagio accendendo la fiamma nel buio. Inizia ad aspirare, guardando davanti a sé.
«Come conosci questo posto?» il fumo si miscela con l'aria fredda, resto il silenzio per non aprire il cassetto dei ricordi.
Meglio tenerlo chiuso, no? Vorrei stare bene solo un'ora senza dover rammentare nulla.
«Okay tasto dolente...» si blocca.
«Come è nata la tua passione per i pugni?» questa è una bella domanda.
«Mio padre ha sempre avuto un paio di guantoni in casa, quando li ho trovati ho iniziato a tirare ganci al muro. Mia madre era contraria non le piaceva come sport, lei amava il calcio. Il pugilato era troppo violento. Nel nostro quartiere la palestra più vicina era quella a casa dei Walker così spiavo gli allenamenti dal vetro sul retro, poi a quindici anni ho iniziato a frequentarla abitualmente e sono diventato un membro ufficiale» butto la cicca, ormai finita, sul terreno umido. Altea ascolta attentamente: la mano sotto il mento e lo sguardo su di me. Ammaliata dal mio racconto sembra essere in trance.
«Devo continuare?» in risposta appoggia la testa sulla mia spalla.
«Sì, ti prego».

#spazioautrice
Ciao a tutti,come state?
Io sono zona rossa rafforzata con tanto di fiocco bianco sopra,tema natalizio diciamo. Altea sembra molto attenta alle parole di Jordan,secondo voi quando scatterà davvero la scintilla?
Io non posso dirlo ma voi potete continuare a leggere.
Un bacio,Fatima.❤

The Boxer's Clan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora