Jordan
Una lacrima scende giù dalla guancia, mi affretto ad asciugarla con il polso. Osservo il cielo limpido, celeste come i suoi occhi. Pagherei per riaverla qui accanto a me, per riavere un po' della sua comprensione e del suo sguardo amorevole. Nel mio cuore c'è un vuoto incolmabile, un vuoto che è stato lei a lasciarmi. Avevo ventidue anni quando è andata via, dopo mesi non ricordavo nemmeno più la sua voce. Cerco spesso, nei meandri della testa, un briciolo di passato. Vorrei riascoltare la voce melodiosa e mielosa, il calore e l'odore della sua pelle.
«Dormi amore, domani è un altro giorno» mi lasciava un bacio sulla fronte e sfuggiva via, oltre la porta. Tutte le notti, fino ai diciannove anni. Finché la sfortuna non si è abbattuta sulla nostra casa.
«Sii l'uomo che desideravi da bambino, non farti condizionare e abbi fede» lo ripeteva continuamente, come una filastrocca.
«Fede, speranza e carità sono le uniche cose che contano».
Ho pregato che la morte non arrivasse mai a lei, sperato di non diventare come lui. Amavo mio padre più di chiunque altro, incondizionatamente. Non accettavo le sue scelte e mi sono ritrovato nella stessa situazione. Ho ventiquattro anni, dovrei avere una moglie, forse una bambina e invece le responsabilità della comunità pesano sulle spalle come macigni. Sfioro con i polpastrelli la scritta sul polso e sospiro affannosamente, il vento s'infrange sulla gote e sussulto quando la coperta cede sul pavimento. I residui della cenere hanno reso luridi i calzoncini, la poltrona di vimini confina con il balconcino in veranda. Dovrei chiamare l'assistenza per riparare la staccionata, ma sono stato troppo occupato per avvertire qualcuno. L'abitazione accanto alla mia è occupata da una famiglia ammirevole, il padrone di casa è un uomo davvero cortese.
«Buongiorno Ares!» saluta Dolly, innaffia le piante con cura e precisione. Tira le erbacce e semina pomodori che non cresceranno mai.
«Come stai? La piccola Isa frequenta ancora l'asilo?» inghiotto il groppo per rispondere, alzo la mano e mostro il mio miglior sorriso.
«Sto bene Sign. Millard...» sghignazzo.
«Quante volte devo ripetere che per te sono solo Dolly?» sbuffa, scava nel terreno con forza. Appoggio i gomiti sulla balaustra per osservare il lavoro manuale che sta svolgendo da ore.
«Isa sono anni che frequenta la scuola di St. George» pronuncio orgoglioso, la mia stellina è grande ormai. L'istituto migliore di tutto il centro, la cifra è elevata ma i risultati sono evidenti. Isabel è brava nella scrittura, sogna di diventare una maestra. Credo possa farcela, farò di tutto per esaudire i suoi desideri.
Diventerà una donna tenace.
«La migliore Ares, avete scelto la migliore. Ottima, crescerà sana e senza pregiudizi» conferma. La nostra comunità è formata per il 75% da uomini neri, l'altra restante di TysonVille è abitata da uomini bianchi e privilegiati. Uno di questi è El Diablo, l'altro Noah Lèon. Mio nonno trovò questo posto sperduto dal mondo nel 1936, dopo l'incidente alla centrale nucleare in Ucraina. La cittadina era scissa in due: ricchi e poveri. In seguito alle rivolte della comunità nera, venne proclamata la mescolanza di razza e origine etnica.''Sii sempre gentile, non tirare fuori le mani dalle tasche velocemente, attento ai movimenti bruschi. Se sei nero non devi dare nell'occhio, non devi vestirti da gangsta, devi fare attenzione a come guardi le persone, a come ti muovi, alla velocità quando guidi e devi ricordarti di mettere per tempo la freccia. Non puoi semplicemente salire in macchina e andare a lavorare: una mossa sbagliata ad un bianco, può costare una multa, a un nero la vita''
-Elle di Roberto Croci.Le parole di quell'articolo sono pressate nella mente per quante volte sono stato costretto a leggerlo. Il matrimonio fra i miei genitori fece più clamore di quello fra Lady Diana e Carlo nel 1981, in Inghilterra. Venice Rotterdan, mia madre, era di etnia caucasica, aveva la pelle diafana e una famiglia ricca alle spalle. Jamie Jones, era uno scapolo nero proveniente da una famiglia emigrata. L'intera società non accettò la relazione, inorridita e indispettita. Fortunatamente dopo l'episodio fra i due, ce ne sono stati altri e molti altri ancora.
La periferia si è limitata all'accettazione e il centro alla limitazione: solo ricchi di pelle scura.
«Oh caspita! Carl arriverà a momenti e devo ancora preparare il pranzo, ti lascio un pezzetto di tacchino nascosto fra i cespugli così quando tornerai stasera avrai qualcosa da mangiare, intesi?» strizza l'occhio, acconsento. Afferra gli arnesi, saluta più volte con la mano e sparisce oltre la porta. Ho già l'acquolina in bocca, le patate fritte di Dorotea sono le più buone di tutto il vicinato.
Rincaso con lentezza, trascino i piedi sulla moquette calda. Estraggo una tazza da caffè dal ripiano e verso un po' di latte all'interno, siedo al tavolo cosparso di documenti scritti in penna. La tecnica è la solita: dati e statistiche in grassetto, i carichi persi in corsivo e i guadagni evidenziati in giallo. Controllo più volte i profitti settimanali, sottolineo le somme con la matita e tiro leggermente una ciocca di capelli. Sbuffo e piego più volte il foglio all'interno dalla felpa, devo richiamare i Los Salvadores al Rifugio, ho bisogno di sapere cosa manca alle piazze. Calzo delle scarpe da ginnastica, trovate ai piedi del salotto, e afferro il cellulare per comporre il numero del biondo.
Risponde con fatica.
«Shh piccola...Pronto?»
«Pronto Jay?» richiama, resto in silenzio per captare la voce della donna.
«Oddio...» geme, reprimo una grossa risata. Sono le dieci e un quarto del mattino, si può essere così sconsiderati?
«Jordan cosa vuoi?» chiede, decido di replicare.
«Ci sono problemi con i dati e...» m'interrompe.
«Cazzo piccola, sei proprio una diavoletta...» ansima.
Gratto il retro del capo imbarazzato, conosco le sue abitudini.
Non riesce a frenare gli impulsi animali: è un dongiovanni.
«Che cazzo Kyla! Mi hai appena pizzicato il polpaccio?» vari brusii susseguono la conversazione.
«Scusa fratello, mi sono rotto per finta l'altra gamba e Kyla mi stava massaggiando quella vera...» una grossa risata erompe nel mio appartamento.
«La diavoletta di PlayBoy era Kyla? Cazzo Trav, pensavo stessi scopando!» proferisco, proseguo lungo il vialetto fino all'auto.
Lo sento sospirare affannosamente.
«Magari amico, magari. Questa bambina mi rende frustrato, vorrei che mia madre tornasse per tenerla ferma con qualche stupido gioco, invece è toccato a me prenderla in affido. Posso portare anche lei al Rifugio? I vicini sono scappati tutti...» Travis è uno spasso quando è adirato.
«Va bene, ci sono anche Danika e Isa» preciso. Interrompo la chiamata con il dito indice, ridacchio ancora per qualche minuto. Che stupido!*
Fischietto con le mani in tasca, calpesto qualche rametto e scalcio un sassolino. Isa saltella sulla schiena di Kyla, corrono per il cortile come forsennate e ridono a crepapelle.
«Ky piano, potete farvi davvero male!» urla la riccia.
Scuoto il capo rassegnato, Ezra cerca di rincorrerle o di afferrarle.
I Los Intermedios sono seduti accanto all'acero, sorseggiano birra e parlottano fra loro. Frank fuma con calma, Robbie non perde d'occhio il figlio, Bullet sfoglia un giornale in attesa del moro. Tyron è nettamente in ritardo, strano. Lui è sempre puntuale, solitamente sono i gemelli ad essere svogliati.
«Scusate...» sobbalzo alla vista del petto nudo, indossa la camicia e si aggiusta i capelli. I graffi sono ovunque, i lividi percorrono il collo fino alla guancia. Una donna o una tigre?
«La riunione può cominciare, ci siamo tutti adesso» fulmino l'ultimo arrivato e irrigidisco le spalle. Gli occhi azzurri di Ryan sono puntati nei miei, la pelle ambrata di Yuri arde al cospetto dei raggi solari.
«I soldi del mese scorso erano di più rispetto a questo, la cocaina è sempre quella dei Moicani, le piazze sempre molto trafficate, eppure c'è qualcosa che non va...» preciso.
«Io que no se de esto?» colloco il documento nelle mani di Gareth, annuisce.
«El Diablo lo vende menos» prende parola Felipe, sorseggia lentamente e fissa Luan.
«Diselo Luan, yo no puedo» il ragazzino si avvicina al centro, osserva i compagni.
«Venticinque al grammo, el fantasma me lo dijo» gli riservo una pacca sulla spalla.
«Ah, davvero? Allora, saranno 20 al grammo per ogni 0,2» Tyron sgrana gli occhi, Travis fa lo stesso. Ho un piano, nulla è lasciato al caso. Se i prezzi di vendita diminuiscono, la voce si spargerà proprio come è successo con le piazze del vecchio. Più persone arriveranno, più bigliettoni entreranno nelle nostre tasche. Troppo scontato? Aprirò una nuova base nomade al centro, poca roba nascosta nelle tasche e passabile attraverso un gioco di dita, i giovani saranno la chiave di tutto. Arnis, Samuel e Luan, affidati al vecchio reggime. Yuri e Ezra, saranno i nuovi in campo.
«E noi cosa ci guadagniamo?» dichiara Hector, estraggo dei verdoni dalla cassetta e li distribuisco. Sono ripiegati in modo maniacale, i laccetti a segnare l'inizio e la fine. Lecca il pollice, inizia a contarli attentamente. Sono 150mila a settimana, senza contare le sanzioni e il fondo.
«Sono tanti soldi, troppi anche per te» socchiude gli occhi, sorpreso dalla somma.
«Questi sono per questo mese, il garante per farvi restare ancora con me» siedo accanto a Gareth. Il vecchio annuisce e sospira contento, finalmente sono riuscito a gestire gli affari nel migliore dei modi. Devo organizzare una riunione con Lèon e il suo angelo della morte, ho bisogno di scoprire se è un traditore o un buon alleato.
«Puoi rilassarti, goditi quella ragazza e smettila di pensare a noi. Possiamo farcela anche senza di te, posso gestire io per un po' la situazione» si offre quest'ultimo. Curvo le spalle ed appoggio i gomiti sulle ginocchia, la sua pelle è di qualche tono più scura della mia. Accosta l'anello al mio e sorride malinconico.
«Ti manca molto?» oso chiedere.
«Moltissimo, ti guardo e mi sembra di rivedere lui. Stesse idee, stesse ambizioni...» ricevo una fitta al petto.
«Un giorno gli ho detto di prendersi una pausa e vuoi sapere cosa ha replicato?»
«La gloria di Dio è l'uomo vivente, e la vita dell'uomo è la visione di Dio» pronuncio, mentre mi allontano.
Non voglio essere come lui, non posso essere davvero così.#spazioautrice
Ciao a tutti, come state?
Io molto bene, nei prossimi capitoli sarà tutto molto tranquillo. I protagonisti vivranno in modo 'normale' le loro vite.
Spero che TBC vi stia piacendo, fatemi sapere con un commento o con una stellina.
Per ulteriori spoiler, foto e edit seguitemi su ig: _fatimaonwattpad_
Un bacio, Fatima.🦋🥊
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The Boxer's Clan.
ChickLit🔞 Questa storia contiene: violenza, linguaggio scurrile e uso di stupefacenti. E se dalle scelte derivassero i problemi e le conseguenze di un'intera comunità? E se gli accordi con i soci saltassero da un momento all'altro? Tyson Ville non ha mai g...