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Tu hai la forza del mare in tempesta. 

Jordan

Perpetuo a baciarla con la consapevolezza di star facendo una cosa del tutto sbagliata, bramo il suo tocco ovunque. Si spinge contro di me, torno sul collo sfiorando con le dita. Il punto debole è lì. Non c'è romanticismo, solo passione e desiderio.
«Dio Mio» invoco in un sussurro. Accarezza il cavallo dei pantaloni lentamente in una tortura lenta e persistente. Non riuscirò a fermarmi, non questa volta. Trasporto il momento sul materasso della camera di Travis. I capelli plasmati sulle lenzuola azzurre, le mani sulla testa e le gambe leggermente divaricate. Non ho mai visto Donna più bella. Solo per qualche secondo il viso contrariato di Henry Mavis si materializza davanti ai miei occhi, resto bloccato con il peso sulle braccia e lo sguardo puntato negli occhi della ragazza.
Cosa cazzo sto facendo?
Altea sconvolge la scena, sale sul busto e si piega in avanti.
«Non sono un bottino da ottenere» dice, il fiatone di entrambi fa intendere perfettamente l'irruenza del momento.
Siamo stati travolti dall'attrazione fisica.
Le lascio un ultimo bacio e poggio i piedi sul pavimento scuro, la schiena curvata e la voglia martellante.
Sono così folgorato dall'accaduto. Tutto questo non doveva accadere. Sono Jordan Ares Jones, non uso le donne.
«Ti aspetto fuori» cerco di mascherare il tono agitato, restando impassibile. L'autocontrollo è fondamentale in questi casi. Le donne con cui sono stato a letto erano consapevoli di essere solo una distrazione dal lavoro, ma non le ho mai trattate come tali. Nessuna ha mai scatenato qualcosa in me, non mi definisco seduttore e nemmeno un conquistatore. Sono un uomo in carriera, facoltoso e agiato. Sono sempre stati i pezzi da cinquanta e rendermi quel che sono. Resto nell'androne delle scale con le mani in tasca e lo sguardo puntato su alcuni ragazzi, discutono su chi debba ricevere un premio, sorseggiano i loro cocktail con i sorrisi suoi volti. La sagoma di Altea fa capolino dal buio, si sistema il vestito e mi affianca.
Cerco di scorgere i suoi occhi oltre i ciuffi ribelli ma non vuole.

Cammino con le mani in tasca, chiudo il giubbotto di pelle quando il freddo gelido s'infrange contro il petto coperto solo da una camicia, lei resta in silenzio finché Danika non si avvicina. Le chiede di congedarla nella ricerca di un bagno, spariscono tra la folla come se si conoscessero da anni. Controllo che ci siano i soldi nei pantaloni e li passo furtivamente al mio compagno.
«Sono per il carico dei Moicani» affermo serio in volto.
Non voglio che El Diablo abbia a che fare con loro, quell'uomo è capace di tutto e le mie alleanze non sono le sue. I Moicani insieme ai Los Salvadores sono la sorgente della mia ricchezza, la cocaina migliore della zona viene prodotta da loro ed io ho l'esclusiva. «Damon è qui» Travis annuncia la presenza di un senzapalle al party e lo adocchio. Regge la borsetta ad una donna con un ghigno sul muso e gli occhi socchiusi, una iena pronta a gustare la sua cena.
Non è riuscito ad essere un padre amorevole, come potrebbe provare affetto per qualcun altro che non sia se stesso?
Non è cambiato, non è un dovere ma un volere. Le buone intenzioni non bastano e nemmeno le scuse. Danika ha bisogno solo di fatti, Isabel ha bisogno di una figura maschile che sia costante nella sua vita. Ho deciso di non eliminarlo solo perchè è tremendamente bravo in quello che fa, allena i Los Jòvenes in maniera eccezionale e almeno in quello è abile.
«Lascia perdere, l'avversario di questa sera era irremovibile» dice Travis.
Sono troppo concentrato sull'accenno di Tyron per contestualizzare le sue parole, l'affare è andato a buon fine.
«Io sono la bestia, nessuno può rivelarsi più inflessibile e ostinato di me. Conosci la fonte della mia rabbia e continui a credere che io non possa salvarti» l'amarezza con cui pronuncio queste parole manifesta tutto il rancore che ho cercato di occultare. Ho promesso di mettere in salvo tutti gli abitanti della comunità, e arriverà un tempo in cui sarò il solo a dettare le leggi. TysonVille diventerà un paese libero, nessuno regnerà. Provvederò io stesso a costudire e accudire ciò che resterà dopo, congederò i ranghi sociali e dirò addio alla droga per sopravvivere. Ricorderò le loro facce stanche, le loro voci spezzate, le lacrime salate sulle guance. Le strisce di coca sui tavoli di legno e le banconote da usare, le promesse fallite e i corpi chiusi in sacchi. Le famiglie distrutte e i bambini soli, orfani e emarginati. TysonVille resterà dentro di me per sempre, non dimenticherò mai da dove vengo. Altea non c'entra nulla eppure sembra essere vicina al nostro mondo. Soffre per la perdita di sua madre, si sente sola nonostante abbia degli amici e una famiglia a sostenerla e si reclina da qualsiasi sfera sociale. La vedo rientrare in giardino in compagnia di alcuni uomini, ride sonoramente. Osservo le sue gambe. Gambe che alcuni minuti fa si sono avvinghiate ai miei fianchi alla ricerca di qualcosa in più di un semplice bacio, riesco ad avvertire il suo fiato sul collo. Danika le cede la mano, nascondo un sorriso, è una ragazza piena di sorprese. Cerca di fuggire dalle loro avance, gli uomini che si avvicinano troppo non hanno mai buone intenzioni. Travis decide di scortare una coppia all'ingresso, Tyron invece si siede sui divanetti con i piedi incrociati.
«Ho fissato un'intervista per Mercoledì, dopo l'accaduto non voglio che si parli male di te» riferisce, annuisco. Ogni tanto sporgo il capo per controllare.
«Smettila e goditi la serata, sta andando tutto così bene» mi porge un drink che afferro con inclemenza, rilasso le spalle ad ogni sorso. Dimentico di aver baciato la figlia del mio avvocato, dimentico di essere preoccupato per il futuro di Isabel e della mia famiglia. Il profilo percosso di Ezra si presenta davanti ai nostri occhi, frigna come un dodicenne e si dimena come un forsennato. Le persone presenti non avvertono nulla ma sento i suoi smeraldi perforare la pelle in cerca di spiegazioni, con un cenno chiedo a Danika di portare Altea al piano di sopra. Noi ci imboschiamo velocemente nella cantina.
«Cosa cazzo è successo Ezra?» dice il biondo, io sono concentrato a squadrare i pugni imprecisi che gli sono stati inflitti. Ezra non riesce a pronunciare una sola sillaba senza balbettare, non vedo più il ragazzino che finge di essere adulto ma solo un bambino che ha bisogno di essere soccorso ed aiutato. Ty riesce a reperire una sedia nonostante sia buio.
«Siediti, dov'è Robbie?»Trav gli porge un bicchiere d'acqua.
«Sono stato bloccato in un vicolo ceco, chiacchieravano di un certo traditore e della polizia. Mi hanno puntato una pistola alla tempia e picchiato con quella, io non so nulla. Gli ho detto più volte di parlarne con El Salvadores ma non hanno ascoltato. Ho ucciso uno di loro mentre gli altri fuggivano» quando nota il sangue sulle mani viene scosso dal terrore, urla. Eccolo il senso di repulsione, si guarderà allo specchio e non vedrà altro che un assassino. Cancello dalla lista il nome di Ezra e resto al suo fianco quando Tyron si offre di accompagnarlo a casa.
«No te preocupes, mañana todo habrá pasado» pizzico la guancia e lo conduco all'esterno. Il motore tuona e resto solo con Travis.
«Sono stati gli uomini di El Diablo, ne sono sicuro» asserisce.
«Lo so, gli avevo detto di lasciare l'informatore nelle mia mani» ha colpito il più debole di tutti, affidabile ma esile per il combattimento corpo a corpo. Lui è consapevole di tutti i difetti dei Lòs Jovenes, li usa per colpire indirettamente me. Parlerò con Ocèane per convocare el cabrón. Torno nell'edificio solo per cercare il cellulare e le chiavi dell'auto, entro nella camera del biondo e inciampo nelle domande della bruna.
«Jordan Jones puoi spiegare a tua sorella cosa è successo? Cazzo J. mi avevi detto di aver smesso con quella merda» punta il dito sul petto. «Non sei immortale, devi smetterla di metterti nei guai» afferro gli oggetti che la Curatrice mi porge e ignoro i quesiti indiscreti.
Non posso spiegarle adesso, non con lei qui.
Richiamo quest'ultima e le chiedo di seguirmi.
«Ti accompagno a casa» dico.
Gracchia una negazione e schiarisce la voce con un colpo di tosse. «Sei un criminale come tutti quelli che vivono qui» non posso raccontare la verità ma il disprezzo trapela da ogni dove, capisco come si è sentita quando l'ho guardata quella sera al locale di Abby. Un essere disgustoso e ripugnante vive in me, non posso nasconderlo. «Posso solo accompagnarti a casa?» non mi sono mai reso così vulnerabile ma lei non è gli altri.
«Vado via, da sola».

#spazioautrice
Ciao a tutti,come state?Dopo settimane sono riuscita ad aggiornare,spero che questo capitolo vi piaccia.Ezra ha compiuto il suo primo omicidio e El Diablo non ha rispettato le parole di Jordan.Chi sarà la spia? E il bacio? 
Commentate con le vostre teorie.
Un bacio,Fatima. ❤

The Boxer's Clan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora