00.49

378 16 10
                                    

Epilogo.🦋

Mi lasciò.
Quella sera del ventidue dicembre l'anima abbandonò il suo corpo. Pensai che se mi avessero estratto il cuore dal petto avrebbe fatto meno male. Un pallottola incastrata nelle costole avrebbe lacerato le carni, ma avrebbe fatto comunque meno male. Non so bene quanto piansi accovacciato sulle gambe di Danika, Ocèane ci mise poco ad inscenare un incidente d'auto e il caso fu archiviato in meno di due mesi. Sono passati sei anni da allora, l'anellino oscilla sul petto come una medaglia, il dolore persiste come una scheggia infilzata nell'epidermide. Non ho sperperato nulla, ho trent'anni e rammento Altea come se ne avessi ancora ventiquattro. I sorrisi nascosti, la s marcata, le labbra gonfie e le gote arrossate. In questo lasso di tempo non ho mai agognato alcuna, nessuna potrebbe occupare il suo posto. Resterà per sempre, un pezzetto di lei è inciso in me. La Dea flette sul bicipite, ho promesso a me stesso di realizzare i suoi desideri. Ho pubblicato alcune delle bozze presenti sul computer, donato fondi agli ospedali psichiatrici del centro e disegnato una piccola volpe accanto alla grande farfalla blu. Non sarà più sola, ci sono io. Ho adottato Leopold, l'ho amato e rispettato come avrebbe voluto. TysonVille è solo un ricordo, sono tre anni che, oramai, non ho più notizie dei Los Salvadores. Gli affari sono stati affidati nelle mani di Robbie, uomo responsabile e coscienzioso. Ezra si è allontanato dal resto del gruppo alcune settimane prima, sentendosi responsabile della morte della donna. Non ha colpe, l'unico che dovrebbe pagare è già arrivato negli Inferi, ha già sperimentato il diavolo. Danika e Damon sono tornati insieme, Isabel ha finalmente un padre sussistente. È diventata una ragazzina bellissima, parecchio affine alla madre. Ocèane è stato compatito, può essere definito il traditore ma non della mia storia. Non è mai stato davvero alleato con il vecchio, ha studiato con dedizione i comportamenti e ha saputo colpire dritto. La notizia si è diffusa più velocemente di quanto mi aspettassi, il giudice più celebre di TysonVille e suo figlio, trovati morti nella proprietà del bosco. Il clamore si è ridotto dopo il discorso commovente dell'avvocato, riguardo i problemi psichici e ciò che comportano. Il susseguirsi è stato omesso con lentezza, ci è sempre voluto molto coraggio nel fingere di non sapere. Sono stato freddo, senza pietà ma il sangue della giovane è ancora impresso al di sotto delle grinfie. Ho stretto così tanto la presa, ho provato amore e sofferenza. Ho reciso e scannato per ottenere la libertà, eppure nulla di ciò che avevo pianificato si è realizzato.

«Il pubblico è pronto» sento dire alle spalle.
Osservo la figura di Damon, seguita da quella minuta della bambina. I capelli raccolti in una coda bassa e gli occhiali da vista, il cerchietto al naso pizzica l'attenzione. Punto il dito verso il ragazzo, aggrotto le sopracciglia.
«Come hai potuto permettere un gesto del genere?» chiedo ironico.
Alza le spalle in sogno di resa. Accenna un sorrisino, percepisco delle braccia esili sul collo e il profumo pungente. Le ciglia solleticano le guance, rotea i corpi verso lo specchio. Non ho più il visetto pulito e i capelli corti, le treccine pendono nuovamente sulla fronte. Le rughette ai lati degli occhi e le iridi ricoperte da una patina di malinconia, i muscoli sodi e i tatuaggi in piena vista. I calzoncini da boxer sui fianchi e i guantoni legati sui polsi. Finalmente posso essere un pugile, il pugile. La devozione per lo sport non è mai sparita, non mi sono mai allontanato dal campo. Ho ritrovato la giusta motivazione dopo anni di allenamenti, consultato i migliori terapisti della zona e ingerito cibo sano. L'entrata in scena di Tyron è una soluzione per i nervi tesi. Il faccino della figlia spunta dalla trapunta rosa, due smeraldi fissano curiosi la stanza. Izy corre incontro ai due, sbottona il giubbotto e solleva le gambe sulle anche magre. Ride di gusto e si dissolve, conosco solo la metà delle persone presenti. Il moro urla qualcosa e siede accanto a me, sfinito. È diventato un genitore eccezionale, attento e carismatico. Jacelyn è davvero fortunata ad avere un compagno come lui. Il bene della sua famiglia prima di chiunque e, per fortuna, sono ancora compreso. Vorrei poter dire che Travis arriverà a momenti, ma non è così. Il trasferimento è stato difficile per tutti, soprattutto per lui. Vive a Detroit adesso, insieme a Kyla e alla sua ragazza. Ci chiamiamo spesso, soprattutto per il Ringraziamento. Penso a cosa sarebbe successo se Altea non fosse mai morta, a quanti bambini avrei avuto e dove avrei trascorso il Natale. Purtroppo però, non ho avuto molta scelta e mi sono proporzionato a ciò che il destino ha scelto per me.
«Sei pronto?» domanda Danika, annuisco.
Accarezzo piano la testa e stringo forte i polsini, indosso il paradenti e cammino verso la navata. Le persone esultano, osannano il nome della bestia. Abbozzo un sorriso alla vista delle luci, i cellulari oscillano da destra a sinistra. Vacillo nel procedere verso la schiera, brividi di commozione forano la spina dorsale. Tremo, sono scosso. Debutto in altri vesti, non sono più privo di umanità. Una lacrima discende sul gilet, mi affretto a prosciugarla con il palmo. Non mi godo la gloria o il merito, ma l'affetto e l'attesa. Ho sospeso molte stagioni, hanno sperato in un ritorno. Eccomi qui, pronto a combattere per me stesso. Porto il guanto da pugile sul petto, indirizzo le labbra al piccolo pezzo di firmamento che emerge dalla copertura.
Solo per te.
Questo è dedicato a te.
Vengo presentato come Jordan e non Ares, solo Jordan. Nel momento in cui Ade mi ha privato del calore, mi sono rifugiato in altro. Il tappeto rosso è prolungato su tutto il tratto, il pubblico è radunato oltre le barriere. Pochi metri mi separano dal quadrato, percepisco alcuni lamenti. Una bimba frena l'ascesa, s'intrufola nella schiera e resta rigida sulla pedana. Davanti a me, di fronte al resto della mia compagnia. Trattiene il respiro, spalanca la bocca e incontra i miei occhi. Interrompo qualsiasi connessione con il mondo esterno.
C'è solo lei.
I capelli color grano sulle spalle, le sopracciglia folte, le iridi diverse l'una dall'altra, il nasino all'insù spolverato di lentiggini. Sussulto per la strana visione, mi chino sulle ginocchia. Sconvolto e impressionato, singhiozzo. Fremo nel raggiungere la sagoma, scuoto la testa.
Non è lei, non può essere. 
E poi succede, volta il capo. Il fermaglio luccica e unisce due ciocche. La farfalla brilla di luce propria, il colore è intenso. Blu, blu cobalto. Poggia sulla spalla la manina e sorride con gratitudine. Indica i tre puntini sulla sinistra. Afferro l'intento della visita, lotterò per chi permane. Non smetterò di combattere, lo giuro.
«Altair!» richiamano il nome. Trasalisco visibilmente, ma sorrido. Non smetterò mai di amarti, sarai sempre il frammento di felicità che manca. Ricorderò ogni instante, custodirò ogni secondo trascorso insieme.
Non è un addio, non lo sarà mai.
Ogni storia ha un proprio lieto fine, ma solo un amore impossibile può essere eterno...

The End.

The Boxer's Clan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora