Jordan
Torno all'interno dell'abitazione con le mani tremanti, fingo che non ci sia e mi avvicino al cassettone.
«Stai bene?» chiede, ha notato il cambio d'umore. Slaccio i bottoni restanti e lascio scoperto il petto, roteo il busto mostrando solo la schiena. Il calore percorre i solchi, vacillo. Le sue iridi si spostano su tutte le linee disegnate, si soffermano sulle mani macchiate e poi sulle scapole.
«Sto bene» non oso voltarmi.
È lei ad avvicinarsi, lentamente. Non è spaventata ed io sono un uomo piccolo al cospetto dei suoi sentimenti. Circonda il ventre con le braccia e appoggia la guancia all'altezza dei reni. Volto il petto, così che possa sentire l'organo pompare per lei. Cingo i fianchi sinuosi e affondo l'olfatto fra la capigliatura. Isabel ha ragione, Altea ha un buon odore. La flagranza della consapevolezza, sa di essere fregata ma non le importa. Non più. Non vuole proteggersi ed io credo...credo davvero di provare qualcosa di profondo. Non è la passione, non è il bene carnale.
È la voglia di congiungere le nostre anime, la voglia di fondersi per essere un solo personaggio. La voglia di essere amato in tutte le forme e sfumature. Aggrotto le sopracciglia e lascio scivolare le dita sul mento. Accarezzo le sue ali, cerco di rimarginare le profonde ferite. Vorrei fermare il tempo, restare qui per sempre. Affogo nelle pozze, incantato dalla loro particolarità.
Dio è così bella, una Dea.
Atena sarebbe invidiosa della purezza che sprigiona.
«Baciami adesso» soffia sulle labbra, alito caldo su pezzi di ghiaccio. Non me lo lascio ripetere due volte, sfioro quello superiore e affondo nella carne morbida. Per tutto questo tempo ho creduto di non meritare una persona al mio fianco, ho creduto di essere un uomo spregevole capace solo di ferire e uccidere. Lei mi sta tenendo come se fossi l'unica fonte di vita, sta assorbendo i miei peccati e le mie colpe. Dovrei meritare l'Inferno eppure sento di essere in Paradiso. Lusingo le forme, ispeziono ogni centimetro. Ansima sottovoce, affanno. Le lingue danzano in sincrono, retrocede verso il salotto e cado completamente su di lei. Il vestito stringe sul petto, i seni sembrano soffocare nel tubino stretto. Sospiro pesantemente sulla bocca e appoggio la nuca sulla sua. «Ci sono Dan-nika e Isa-a» balbetta con il viso paonazzo. Mordicchio il naso e serro l'anca. Abbasso il capo all'altezza del cuore e resto lì, bloccato e completamente plasmato sul suo minuscolo corpicino.
«Ti salverò Jay» alzo di scatto lo sguardo.
«Ti salverò ma dammi la possibilità di restare al tuo fianco» ripete. Sorrido mostrando le fossette e stringo forte la presa.
Cesserò di tirare, prenditi cura di me.
Infila le dita fra i ricci e massaggia lentamente la cute, il cuore pompa un battito al secondo.
«Lo farò, non sarà facile ma ci proverò» mormoro, scosto una ciocca dal suo viso e premo il palmo sulla guancia.
«Non lasciarmi, adesso che mi sono innamorata di te» farnetica sbadigliando. Socchiude gli occhi, resto immobile e fisso sulle ciglia lunghe.
«Non lo farò» oso mormorare.
«Perché io..perché io...» parlo, alzo lo sguardo.
Respira profondamente, caduta tra le braccia di Morfeo.
«Zio Jay...» la vocina di Isabel scosta l'attenzione su di sé. Stropiccia gli occhietti, trascinando l'orsetto di peluche. Cauto cerco di non svegliare la ragazza, appoggio la coperta di lana sulle gambe nude e lancio un'occhiataccia alla bambina. So quanto Isa può essere dispettosa in certi momenti, la sua gelosia è incontrollata. Infilo una felpa pulita ed una paio di pantaloni nuovi.
«La-tte e ciocc-olato» singhiozza. S'avvicina prudente, i piedini privi di calzini strisciano sul pavimento producendo dei suoni sordi. Siede sulla sedia ed attende, braccia conserte e sguardo accigliato. Isa farà dannare molti ragazzi, ne sono sicuro.
«È lei la tua fiansata?» sputacchio un po' di saliva sul ripiano mentre verso il liquido bianco nella tazza.
«Sono io la tua fiansata» ripete, la lettera sibila fra i piccoli dentini. Sopprimo una grossa risata. Strofino il palmo della mano sulla testolina e mi accomodo accanto lei. Le spalle curvate ed i gomiti sul legno scuro, la mano poggiata al di sotto del mento. Mi perdo a guardare i tratti somatici del viso, osservo i più piccoli dettagli. Una gocciolina pende dal labbro e oscilla sul mento, percorre il collo e l'asciuga con la manica. Sorride, mostra le fossette e continua a sorseggiare dalla cannuccia. Mi chiedo se Damon abbia mai desiderato passare del tempo con sua figlia. Io non sono padre, spero di diventarlo un giorno e di esserne all'altezza.
«Finito!» esclama.
«Bravissima, adesso è il momento di fare la nanna...» suggerisco, scuote la testa.
«Potresti raccontarmi una favoletta?» sporge il labbro inferiore. Annuisco, come posso dirle di no? Erge in piedi ed attende la mia presenza al suo fianco, afferro le braccia e le poggio intorno al mio collo. Mi stendo accanto al corpo di Altea con Isabel sul torace. Poggia la testa sullo sterno ed avvicina Gimmy a sé.«Pronta?» acconsente.
«C'era una volta una piccola volpe che abitava nel bosco. Una notte la neve cadeva leggera dal cielo e si posava sugli alberi. Affondava le zampe nel soffice manto per sfuggire ai colpi di fucile...»
«Per fuggire dai cacciatori Zio Jay?» annuisco, chiudendo gli occhi.
«Era sola, non aveva nessuno con sé ma ricordava i fratelli e le sorelle con cui aveva abitato. Correva, correva fortissimo per non essere ferita. Corse fino al torrente ghiacciato e pensò che una volta attraversato sarebbe stata al sicuro. Vide in lontananza una farfalla: sembrava fosse fatta di sogni irraggiungibili...»
«Una farfalla?» chiede di nuovo e sbadiglia rumorosamente.
«Rimase ferma a fissarla, senza procedere e cominciò ad agitare le zampe per cercare di prenderla...» sbircio e osservo la bocca schiusa.
«Il ghiaccio s'infranse, la Volpe cadde nelle basse temperature e la farfalla volò via. Rimpianse di non essere morta per un colpo al cuore ma per mano di una leggera farfallina»«Una leggera farfallina...» bisbiglio sottovoce.
#spazioautrice
Ebbene si, la volpe uccisa dalla farfalla.
Metafora o realtà?🤷🏻♀️
Vi sta piacendo la storia?
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Un bacio,Fatima.❤
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The Boxer's Clan.
Romanzi rosa / ChickLit🔞 Questa storia contiene: violenza, linguaggio scurrile e uso di stupefacenti. E se dalle scelte derivassero i problemi e le conseguenze di un'intera comunità? E se gli accordi con i soci saltassero da un momento all'altro? Tyson Ville non ha mai g...