Capitolo 14

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«Finalmente ti abbiamo trovata!» esclama Hermione Granger, scrutandomi a metà corridoio, accompagnata dall'inconfondibile Harry Potter.

«Come é andata con Malfoy?» mi chiede il giovane corvino appena iniziamo ad incamminarci verso la Sala Grande.

«É stato terribile, non avete idea. Continuava a non fare niente, ma per fortuna l'ho convinto ad aiutarmi.» rispondo sbuffando freneticamente.

«Non cambierà mai.» dice Harry, molto convinto della sua affermazione.

«Effettivamente, non hai tutti i torti.» aggiungo rivolgendoli uno sguardo.

Al nostro arrivo nell'enorme sala, mi dirigo insieme ai miei amici verso il tavolo dei Grifoni: adornato con tutto il necessario per pranzare tranquillamente, tra calici dorati, piatti dello stesso colore e posate.
Oramai, stando alla mia ipotesi, sono stata fin troppo tempo assieme a Draco Malfoy, e se nessuno me lo vieta, preferisco stare con gli altri miei coetanei al posto dei Serpeverde.

In parte, sedendomi con gli studenti di Grifondoro, mi sento libera e spensierata; piena di tranquillità in corpo e relax.
Mi sento accettata da loro, anche se non hanno mai avuto un buon rapporto con gli studenti della mia Casa, ma con me sono diversi.

Ogni qualvolta che passo dinanzi ai loro volti mi sorridono radiosi, e io ricambio amorevolmente.

«Valery, per caso ti sei dimenticata cosa dobbiamo fare oggi?» chiede Fred Weasley appena mi siedo davanti a lui, accompagnata da Hermione.

«Certo che no! Come potrei dimenticarlo?» rispondo elettrizzata.

«Di cosa state parlando?» domanda la Granger con un tono di voce confuso.

«Una faccenda importante, ma non preoccuparti.» rispondo, aspettando solamente che il pranzo giunga al termine.

Una montagna di cibo delizioso si materializza davanti ai nostri volti affamati, e alcuni ragazzi non aspettano nemmeno un minuto per recuperare il loro pasto.

«Vedi, Valery? Questo é uno dei motivi per cui vengo a Hogwarts.» esclama Ron Weasley, a poca distanza da me.

«E chi l'avrebbe mai detto?» rispondo sarcasticamente, come se non lo avessi capito.

***

Al termine del pranzo, tutti gli alunni della scuola si dileguano dalla sala, formando un miscuglio di macello in lontananza mentre percorrono i corridoi.

«Ragazzi... mi sono appena ricordata di aver dimenticato il mio libro di Pozioni in biblioteca, perciò devo andare a recuperarlo. Venite con me voi due?» chiedo guardando Fred e George.

«Ma certo! Ci vediamo dopo, Lee.» rispondono, salutando un ragazzo dalla pelle scura che camminava, fino a pochi minuti fa, al loro fianco.

Quando arriviamo dietro a un altro corridoio, i due giovani grifoni dai capelli aranciati si guardano attorno, per scorgere occhi indiscreti alla loro vista.

«Perfetto, il piano ha inizio da ora. Teoricamente Piton dovrebbe avere una riunione dalla McGranitt.» dice Fred quasi in un sussurro.

«E tu come fai a saperlo?» chiedo aggrottando le sopracciglia.

«Diciamo che, ieri sera, ho origliato le loro conversazioni.» risponde massaggiandosi la nuca con la mano destra.

Camminiamo per interminabili minuti, e appena giriamo l'angolo di un piccolo corridoio cupo, ci ritroviamo di fianco a una semplice porta di legno scuro.

«Dovrebbe essere questa.» bisbiglia George allungando il braccio per afferrare la maniglia dorata.

Dopo attimo di esitazione, la gita lentamente e la porta inizia a scricchiolare terribilmente.
All'interno della stanza c'è parecchio caldo, come se fosse un forno: in mezzo c'è una scala che, teoricamente, Severus Piton usa per prendere altre varie pozioni che si trovano più in alto rispetto agli scaffali.

Chiudiamo la porta alle nostre spalle, e con velocità iniziamo a cercare il motivo per cui siamo qui.
Trovo pozioni viola, verdi, gialle e blu di tutti i tipi, solitamente piene zeppe di brillantini.

«Ragazzi, cerchiamo meglio, deve essere qui per forza!» bisbiglio adocchiando continuamente gli scaffali.

I miei occhi, dopo poco, si posizionano nella traiettoria di una piccola fialetta verde con un tappo di sughero, nascosta tra le altre pozioni.
La prendo delicatamente in mano cercando di non farla cadere e di non romperla.

«Questa cos'è?» chiedo facendola vedere ai due ragazzi.

«Brava! L'hai trovata!» esclama George, rivolgendomi un sorriso sincero.

«Bene, per stasera é tutto pronto.» aggiunge Fred, aprendo lentamente la porta d'uscita.

«Nasconderemo il Veritaserum in camera nostra, quindi tu sta tranquilla.» bisbiglia la stessa persona, appena usciamo dalla stanza.

«D'accordo, a stasera, ragazzi.» rispondo indietreggiando lentamente, per poi correre verso la mia sala comune.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora