Scruto la figura seduta di una ragazza dai capelli corvini che indossa la divisa dei Serpeverde, mentre bacia con passione un ragazzo dai capelli color biondo platino.
Mi alzo di scatto dal mio posto, furiosa, per poi camminare con passo svelto verso il loro tavolo, sbattendo sopra il pugno destro.
«Ma non vi fate schifo?!» esclamo quasi urlando, osservando come questi si staccano dal loro globo di passione.
Pansy Parkinson e Draco Malfoy si girano di scatto, rivelando espressioni completamente differenti alla mia vista.
«Hey no, posso spiegare.» risponde velocemente il biondo purosangue.
«No Draco! Non devi spiegare assolutamente niente!» affermo stufa di sentire sciocchezze. «Noi stavamo iniziando a frequentarci e sono stata una stupida.» continuo piena di ira impressa nel corpo.
«Sapevo che da un giorno all'altro mi avresti illusa e presa in giro!» dico irritata, dopo attimi di esitazione.
«E tu...» esclamo rivolgendomi a Pansy, in un tono di voce un po' più basso del precedente. «Tu mi hai deluso.»
«É da quella sera di Settembre, quando sei entrata in camera di Draco, che qualcosa non andava.» spiego ricordando ciò che era successo. «E quando ti ho chiesto spiegazioni, tu cosa hai fatto? Hai risposto "mi serviva un aiuto per Pozioni".»
Pansy Parkinson riesce solamente ad essere indifferente, mantenendo lo sguardo fisso su di me come per sfidarmi; tutto il contrario di Draco, che porta tristezza da tutti gli angoli del corpo.
«Pensavi veramente che io ti avrei creduto? Neanche un bambino di due anni lo avrebbe fatto!» continuo puntandole un dito contro.
«Non me lo aspettavo dalla mia migliore amica. Anzi, ex migliore amica.» concludo con le lacrime agli occhi.
Con passo svelto inizio ad incamminarmi verso l'uscita dei Tre Manici di Scopa, ma Draco si alza dal suo posto per correre verso di me. Appena mi prende il polso e mi tira a sé, mi giro con l'ira impressa nel corpo che quasi avrei potuto lanciargli un incantesimo bello e buono.
«Lasciami in pace, non toccarmi!» grido divincolando la sua presa.
I miei occhi si riempiono di lacrime, e non riesco a mettere a fuoco la sua figura dinanzi a me.
Dopo tutte quelle grida, il locale é crollato in un silenzio tombale, presentando una serie di maghi e streghe di tutte le età che guardano sia me che lo studente in malo modo. Così, decido di correre via e di subíre nuovamente il freddo del paesaggio.Al mio ritorno ad Hogwarts, la mia compagna di stanza é seduta in una panchina del giardino principale ad aspettarmi, ma per puro istinto non la guardo neanche in faccia che corro in camera mia, verso la sala comune.
«Valery, aspetta!» grida alzandosi dalla panchina di pietra, per poi correre per i corridoi.
«Non correre! Dove vai?» grida perdendo le speranze.
Come se avessi preso una scopa, sfreccio alla velocità della luce verso i Sotterranei, aprendo la grande porta circolare della sala comune per poter entrare.
Dopodiché arrivo all'entrata del dormitorio femminile, intenta ad aprire la porta della mia rispettiva stanza e chiudermi dentro.
Sbatto la schiena al muro e lentamente cado verso il basso facendomi trasportare dal dolore e la disperazione.Quando Sofia riesce a raggiungere la nostra camera, inizia a bussare alla porta senza smettere mai.
«Apri questa porta!» grida sbattendoci le nocche sopra. «Valery, aprila!»
«Ma cosa é successo? Ti prego fammi entrare, così ne parliamo!» continua smettendo di bussare per un secondo.
«Voglio stare da sola!» grido in preda alle lacrime.
«Stai piangendo...» sussurra la bionda, consapevole della situazione.
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Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy
FanfictionPuò una lettera cambiare il corso delle tue giornate? Sarebbe consono passare a un'altra vita piuttosto che continuare a viverne un'altra? Valéry Clarise Martinez non sa rispondere a queste eventualità, tuttavia l'idea pare così allettante che potre...