Capitolo 38

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Passa un anno completo e senza neanche accorgermene, il giorno dopo gli esami, io e i miei amici eravamo già sulla via per prendere l'Hogwarts Express, insieme alla massa di studenti alle nostre spalle.

Era strano lasciare Hogwarts, quella che tutti definiscono la loro casa, specialmente se hai passato dei periodi meravigliosi all'interno con le persone che ami di più.

Tuttavia, la fine del terzo anno non si era preannunciata molto bene: dopo il pranzo, io e i tre impavidi grifoni volevamo andare a trovare Hagrid per sostenerlo, ma i nostri tentativi non si erano neanche preannunciati, perché nel primo giardino interno della scuola, seduto sulla panchina in pietra con la sua ascia, c'era l'uomo che avrebbe ucciso l'ippogrifo.

Ma non ci eravamo arresi, così avevamo continuato a camminare lanciando occhiatacce continue a quell'essere spregevole dai denti dorati, che ci fissava senza un minimo di colpa.
Alla nostra uscita dal giardino, però, c'era un altro ostacolo da superare e quella visione mi aveva fatto diventare matta, tanto da andare su tutte le furie.

Nascosti dietro una grande roccia alta e dal color grigiastro, c'erano Draco Malfoy, Tiger e il ragazzo che mi aveva aiutato a raggiungere la stazione il primo giorno di scuola. Osservavano la capanna del gigante nell'attesa di vedere Fierobecco stecchito ed erano vestiti in modo quasi uguale: Draco aveva il corpo fasciato da pantaloni neri e una felpa altrettanto scura, accompagnata da un grande binocolo per poter osservare meglio la scena, mentre il resto dei suoi amici avevano una felpa grigia con la cerniera e una sciarpa verde e argento, dato che il mese di Dicembre stava arrivando.

L'atteggiamento di quel ragazzo non cambiava mai, anche se qualche volta riusciva a controllarlo; in certi casi non sembrava nemmeno il mio amico.

Così avevo perso le speranze, e anche se Harry voleva fermarmi non ci era riuscito, grazie alla mia camminata veloce verso i tre Serpeverde.

«Ah, ti vedi lo spettacolo?» diceva Malfoy, dopo che si era girato verso di noi aprendo le braccia.

«Tu! Brutto, perfido, lurido, scarafaggio!» gridavo camminando verso di lui, mentre tiravo fuori la mia bacchetta dalla felpa verde.

La faccia del ragazzo era veramente spaventata da quel mio improvviso atteggiamento. Aveva toccato il fondo e lui lo sapeva benissimo.

«Valery, no! Non ne vale la pena.» continuava a dire Harry.

Iniziavo a capire il motivo, così avevo abbassato la bacchetta lentamente, mentre questa era seguita dallo sguardo di Malfoy.
Nonostante ciò lui continuava a ridere con i suoi amici e quella situazione mi aveva veramente stancato.
Mi ero girata di scatto e gli avevo dato un bel pugno dritto in faccia, tanto che lo aveva colpito in pieno e si era accasciato a terra.

Hermione continuava a rimproverarmi, ma non mi ero affatto sentita in colpa da ciò che avevo fatto.

Poi, subito dopo che se n'erano andati, avevamo assistito alla scena più brutta della mia vita. L'uomo dalla maschera nera stava camminando verso la casa del gigante insieme al Ministro e al preside della scuola, mentre l'ippogrifo era rannicchiato su sé stesso.

Alla vista dell'ippogrifo che veniva ucciso, mi ero aggrappata al collo di Harry quando le lacrime rigavano le mie guance, mentre lui mi abbracciava per farmi calmare. Hermione Granger aveva buttato le braccia sul collo di Ron mentre lui teneva il suo topo nell'altra mano.

Crosta lo aveva morsicato ed era riuscito a scappare via, prima che il rosso lo potesse riacchiappare. Così avevo in mente di aiutarlo, ma Harry aveva preso il mio polso e mi aveva fermato sui miei stessi passi.

«Valery, stai tranquilla, ci pensiamo noi. Tu vai a riposarti.» diceva prima di darmi un bacio sulla fronte.

Allora ero corsa nel castello con la voglia di dare un altro pugno a Draco Malfoy, ma avevo deciso di non abbassarmi al suo livello e di raggiungere camera mia.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora