Capitolo 42

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Il dormitorio femminile mi trasmette sempre libertà, come se i momenti passati pochi minuti prima si fossero volatilizzati nell'aria appena la distanza che ci separa é davvero poca.

Dopo aver osservato la mia stanza, per assicurarmi di aver lasciato tutto al proprio posto, decido di fare i compiti assegnati alle ultime lezioni, dato che dopo il Torneo Tre Maghi non ci saranno più momenti di pace.

Prendo il libro di Pozioni e inizio a studiare con una capigliatura abbastanza semplice e comoda per poter concentrarmi al meglio.

Finito ciò, decido di prepararmi chiudendo poi quel blocco di pagine giallastre e riponendo il libro al proprio posto.

Vado in bagno con una leggera fretta, per poi togliere la divisa scolastica e permettere al mio corpo di entrare in doccia dopo aver acceso l'acqua calda.

-Secondo me gli piaci ma non vuole dirlo...-

-Questo non puoi saperlo e poi tu chi sei?-

-Il tuo subconscio, fidati di quello che dico!-

-Non credo proprio, non sai di cosa stai parlando.-

-Invece sì, quello che penso io lo pensi anche tu. E ti dico che quel ragazzo assolutamente stupendo é cotto di te a tutti gli effetti.-

-Non ci conterei molto, perciò da questo momento non ti ascolterò mai più.-

-Non credo che ci riuscirai, ma sta a te scegliere.-

Prendo un asciugamano e lo avvolgo intorno al mio corpo bagnato dopo essere uscita dalla doccia.
Raggiungo lo specchio ovale del bagno, trovandolo molto appannato per via del calore creato in precedenza, così con la mano provo a spannarlo leggermente.

Asciugo i miei capelli fradici, per poi piastrarli con cura fino a farli diventare lisci e lucidi. Infine, la parte che ho sempre considerato importante, curo la mia pelle mettendo un poco di scrub ai frutti e due strati di crema.

Esco dal bagno e guardo nell'armadio vicino al mio letto a baldacchino, togliendo e lanciando vestiti qua e là.

Dopo varie indecisioni metto qualcosa di comodo, per non aver troppe paranoie e soprattutto per non dare nell'occhio.

Esco dalla stanza con l'ansia impressa nel corpo, camminando a grandi falcate verso l'uscita del castello

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Esco dalla stanza con l'ansia impressa nel corpo, camminando a grandi falcate verso l'uscita del castello.

Il sole splende nel cielo, anche se parecchie nuvole coprono quella accecante visuale per rendere ombroso gran parte del territorio.

Senza neanche accorgermene arrivo ai pressi del Lago Nero, cogliendo immediatamente la sua immensa tranquillità all'orizzonte.

Nel terzo anno ci venivo molto spesso per stare da sola, quando volevo riflettere o semplicemente per osservare la natura. Per me questo posto era ed é ancora sicuro, anche se molte persone pensano il contrario.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora