Capitolo 23

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La luce verdastra del Lago Nero si riflette verso il mio letto a baldacchino, accompagnata dalle piccole scie di onde che provocano i più temuti animali marini, presenti in quel luogo, mentre nuotano armoniosi.

All'apertura delle mie palpebre, i miei occhi dalle iridi scure riescono a mettere a fuoco la mia intera stanza situata in una parte del dormitorio femminile, scrutando anche la esile figura della mia compagna di stanza accoccolata tra le coperte color smeraldo.

La giornata si prospetta alquanto male: per prima cosa avrei rivisto la faccia beffarda di Draco Malfoy, poi avrei dovuto studiare un'infinita di argomenti scolastici e per ultima, quella che mi spaventa maggiormente, avrei seguito la mia prima lezione di Erbologia.

Da una parte, adoro con tutto il cuore scoprire nuove cose sulle piante, specialmente se si tratta di "piante magiche", ma dall'altra non mi piace l'idea di dovermi sporcare le mani con il terriccio.

Fin da piccola non mi importava più di tanto, anche se mia madre mi sgridava il più delle volte per via dei miei vestiti completamente colmi di terra, ma alla mia crescita ho capito di non amare questa particolarità.

«Buongiorno, amica mia.» saluto con la voce ancora impastata dal sonno, dopo che la bionda Serpeverde inizia a muovere il suo corpo per svegliarsi definitivamente.

«Giorno!» risponde lei dopo essersi stiracchiata per bene, ancora seduta sul suo comodo materasso.

Il tempo di fare una veloce colazione in Sala Grande, già sistemate con la nostra rispettiva divisa, che usciamo sorpassando la soglia insieme a Pansy Parkinson, Blaise Zabini e l'odioso Draco Malfoy.

Alla nostra uscita trionfale dal castello, iniziamo ad incamminarci verso le serre della scuola, accompagnati dal leggero venticello di Settembre che ci scompiglia i capelli.

Nel momento in cui entriamo nella serra numero tre, un fetore di terriccio umido e foglie secche invade completamente le mie povere narici, prima che io possa tapparmi il naso istintivamente.

«Che schifo, neanche un troll puzzerebbe così tanto!» commenta Malfoy sistemato nel mio stesso modo, con la frangetta biondo platino scompigliata sulla fronte per via del vento precedente.

Un tavolo dal colore madreperlato invade per poco tutto lo spazio presente nella stanza, sistemato proprio in mezzo e illuminato di poco dal cielo nuvoloso.

Al di sopra, invece, intravedo una quantità immensa di paraorecchie di tutti i colori, tra cui: grigi, neri e solamente uno rosa.

Quando entriamo definitivamente nella serra, un gruppo di studenti appartenenti alla Casa di Grifondoro é sistemato già intorno al tavolo, un poco sparsi ma uno dinanzi all'altro.

«Salve a tutti!» esclama la professoressa di Erbologia appena entra nella stanza, subito dopo che tutti noi - sia Serpeverde che Grifondoro - siamo sistemati nei nostri posti.

La signora ha una corporatura molto robusta e grassottella, un lungo cappello a punta rattoppato di pezza malridotta riposto sulla testa, capelli completamente grigi e cespugliosi e viso dal colorito paonazzo.
Il suo corpo é rivestito da un vestito giallastro e le sue mani sono palesemente grosse agli occhi di tutti, con le unghie colme di terra all'interno.

«Salve, professoressa Sprite!» salutiamo tutti in coro, guardando la sua figura alla fine del tavolo.

«Bene, oggi daremo da mangiare alle Mandragole. Gli studenti del secondo anno non hanno saputo accudirle, perciò farò fare il lavoro a voi.» spiega gesticolando con le mani, come se quella situazione ci piacesse assai.

«La cosa importante, é mettere i paraorecchie e farli aderire perfettamente alle vostre orecchie.» continua la professoressa, facendolo prima lei.

Le Mandragole, da quello che mi aveva spiegato mia madre quando mi raccontava le sue avventure qui a Hogwarts, hanno un pianto molto forte e se non si mettono dei paraorecchie la situazione potrebbe diventare estremamente pericolosa.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora