Capitolo 6

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Le penne d'oca raspavano svelte contro i fogli di pergamena, nel silenzio dell'aula.

Il fruscio del mantello di Piton toccava terra con lentezza, passando tra i banchi ed esaminando le teste chine degli studenti.
La sua voce, intanto, risuonava soave dalle parole scandite.

Nell'ombra delle finestre serrate, i suoi occhi neri osservavano con disprezzo i capelli arruffati di Harry Potter, per poi indirizzare le sopracciglia inarcate verso la mia mano scrivente.

Al termine del suo discorso, informò: «Voglio che prepariate un tema, lungo due pergamene, sulle Pozioni Restringenti.»

A quella frase, la campanella trillò in un rumore attutito, fuori dalla porta e su per le scale a chiocciola.

Pergamene colme di appunti vennero posate dentro borse a tracolla; parecchi i casi in cui rapidi giovani fecero cadere penne d'oca ancora sporche d'inchiostro fresco sulle proprie carte.
Libri di testo poggiati sul petto per la fretta di uscire dall'aula; passi frettolosi battevano contro il pavimento di legno; mormorii infastiditi espressi a denti stretti.

~

L'orario scolastico, sostenuto dalla pallida mano di Pansy Parkinson, venne colpito per un breve istante da un giallastro spiraglio di luce. Questo passava attraverso una finestra trifora dividente, come le restanti, il corridoio e il cortile.

«Trasfigurazione dovrebbe essere l'ultima lezione.» informò la corvina, accecata dal bianco momentaneo riflesso sulla pergamena.

Oltrepassata una porta in rovere al pianterreno, situata a metà del cortile, ritrovai due agghiaccianti occhi tondi trafiggere autoritari i continui studenti passanti tra tre file di banchi antichi.

Mentre i componenti della Casa di Corvonero sedevano silenziosi e indagatori, quelli appartenenti alla Casa di Serpeverde vacillavano sicuri e ridenti fin quando prendevano posto a coppie.

Sotto la luce del tardo pomeriggio proveniente dalle alte finestre laterali, la voce anziana della professoressa McGranitt spiegava i primi argomenti di Trasfigurazione, spezzando commenti bisbigliati ogni qualvolta nasceva distrazione.

Le piume delle penne d'oca creavano piccoli movimenti susseguiti, nel momento in cui la punta intinta d'inchiostro scorreva graffiante sulle pergamene appoggiate sul legno scuro del banco.

~

«Purosangue.» la parola d'ordine viene ricevuta dalla porta di ciottoli della sala comune di Serpeverde.

Tre serpenti restano immobili, increspature al di sotto del loro corpo di pietra. Piccoli smeraldi lucenti scintillano, rappresentando ogni occhio visibile.
Le fauci aperte, i denti aguzzi.

Un rombo sordo nasce nel silenzio dei Sotterranei, a poco a poco che un ingresso misterioso riesce a intravedersi oltre il muro umido.

Passi stanchi attraversano la soglia, ricoperta da grossi tappeti verde bottiglia e argento; questi coprono l'iniziale ambientazione, diffondendosi sopra due larghe scale portanti sulla restante parte del luogo.

Vetusti lampadari si susseguono al centro del basso soffitto, costruiti come circonferenze di ferro battuto. La loro fonte di luminescenza soffusa scontra le pareti di pietra grezza della sala comune.

Una luce smeraldina penetra dalle alte finestre affacciate sulle profondità del Lago Nero (nel quale nuotano creature acquatiche e i grossi tentacoli del calamaro gigante), situate al termine della sala. La sua aura si irradia su angoli ignoti, fin sopra il dormitorio maschile e femminile.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora