Il ragazzo dai capelli corvini rimane immobile, a fissare il mio volto sorpreso dalla sua visita inaspettata.
Poi, le sue labbra iniziano a muoversi lentamente, provando a parlare in qualche modo.
«Io... volevo chiederti...» inizia imbarazzato, grattandosi la nuca con la mano destra.
«Vai al punto.» taglio corto io, non avendo voglia di aspettare.
Lui, notando la mia impazienza, deglutisce mentre abbassa lo sguardo, poi mi guarda nuovamente dritto negli occhi.
«Vuoi venire... al ballo con me?» mi chiede tutto d'un fiato.
Speravo tanto di vivere questo momento, ma non in questo modo.
Preferivo che venisse il ragazzo dai capelli biondo platino a chiedermelo, anche se sapevo già che non lo avrebbe mai fatto, dato il fatto che non é uno di quei ragazzi che ci mette tanto a dire quello che vuole, o meglio ancora, cosa vuole.
Sul mio volto appare un sorriso raggiante.
Harry, preso dall'ansia e impaziente di sentire la risposta, inizia a torturarsi le mani nervosamente.«Mi farebbe molto piacere andarci con te, Harry.» rispondo dopo averlo fatto aspettare.
***
Nel pomeriggio rimango stesa sul divano in pelle nera della sala comune, guardando il vuoto.
Nel periodo di Dicembre, specialmente il giorno prima della vigilia di Natale, tutti gli studenti della mia stessa Casa trascorrono il loro tempo per i corridoi: alcuni restano in giardino con i propri amici fino all'ora di cena, mentre altri vanno in biblioteca a studiare o per un appuntamento con la ragazza che più li piace.
La porta in pietra per l'accesso alla stanza inizia ad aprirsi lentamente, e quando si ferma facendo entrare uno studente, i miei occhi incontrano i suoi. Quei occhi color ghiaccio che non trapelano alcuna emozione.
La divisa di Serpeverde fascia il suo corpo possente, i capelli perfettamente ordinati sono pieni di gel e le sue labbra increspate nel suo solito ghigno malizioso.
Non stacca neanche per un secondo il contatto visivo, come ipnotizzato.
Appena mi alzo, il suo sguardo si concentra sulle mie labbra rosse, per via del rossetto che ho applicato poche ore prima.
«Hai trovato il tuo principe azzurro per il ballo?» chiede alzando le sopracciglia, convinto di ricevere una risposta negativa così da deridermi il secondo dopo.
«Sí, ci andrò con Harry Potter.» rispondo decisa, con un mezzo sorriso diabolico.
I suoi occhi si socchiudono leggermente, pieni di rabbia e gelosia, mentre mantengo il suo sguardo freddo nei miei confronti.
«Con Potter? Non fa per te, punta più in alto la prossima volta.» commenta ridacchiando e guardando per un'attimo il camino della sala comune.
«Visto che la pensi in questo modo, potevi farti coraggio e chiedermelo prima tu.» ribatto alzando la voce e puntando un dito contro il suo petto.
Dopo poco si avvicina pericolosamente al mio corpo, così da farmi indietreggiare per farmi finire attaccata al muro di mattoni neri.
Draco Malfoy si mette davanti a me impedendomi di fare qualunque mossa possibile, con le braccia appoggiate ai lati della mia testa.
I suoi occhi cristallini non smettono di fissarmi attentamente, per poi analizzare il mio collo scoperto.
Sbatte il pugno destro contro il muro, come se per un momento la rabbia gli avesse fatto perdere la testa, mentre il suo volto si avvicina al mio orecchio e il mio respiro continua a farsi sempre più veloce e pesante.
«Io ci vado già con Esmeralda.» bisbiglia provocando alcuni brividi dietro la mia schiena.
Il mio cuore si spezza in due, per poi sgretolarsi in mille frantumi, impossibili da ricomporre insieme.
«Bene.» rispondo allontanandomi velocemente da lui. «Divertiti pure con quella gallina! E sai una cosa? Sono fiera di aver accettato l'invito di Harry, almeno lui é un ragazzo maturo e intelligente che non potrebbe mai far soffrire una ragazza, mentre tu rimani sempre quello con le rotelle che girano a rilento!» sbotto acida alla fine, correndo fuori dalla sala comune.
Questa volta, arrivata in Sala Grande per la cena, mi siedo in un angolino lontano da tutti.
Poi, dopo qualche momento di riflessione per l'accaduto precedente, Malfoy entra nella grande sala con passo deciso, come se non fosse successo nulla.
Sembra fiero di sé stesso. Fiero di tutto ciò che ha detto, anche se l'ultima parola l'aveva lasciata a me prima di uscire dalla sala comune.
Si siede nell'altro capo della stanza, vicino a Blaise Zabini che, appena scorge la figura dell'amico, smette di mangiare. Il ragazzo mulatto gli concede una pacca sulla spalla, per poi farlo sedere al suo fianco con un sorriso.
Pansy Parkinson rende tutto più difficile, seduta davanti a entrambi senza capire nulla del distaccamento tra me e Draco.
Appena mi aveva vista e aveva capito il mio umore, non si era nemmeno degnata di venire a vedere come stavo.Finita la cena mi alzo dal tavolo di Serpeverde con la rabbia che invade il mio spazio vitale, per poi recarmi di nuovo nella mia stanza e osservare dalla grande finestra la notte oscura che circonda il castello di Hogwarts.
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Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy
FanfictionPuò una lettera cambiare il corso delle tue giornate? Sarebbe consono passare a un'altra vita piuttosto che continuare a viverne un'altra? Valéry Clarise Martinez non sa rispondere a queste eventualità, tuttavia l'idea pare così allettante che potre...