Capitolo 24

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Dopo aver visto nuovamente le frasi scritte sulla carta bianca del quaderno e aver letto più volte il contenuto, la mia mente rimugina ricordi passati che avevo vissuto un giorno prima.

Essendo ancora in divisa scolastica, con la mano destra inizio a frugare nella tasca interna della toga, trovando poi il piccolo biglietto piegato impeccabilmente, scritto proprio dal ragazzo anonimo.

Lascio cadere per un momento il quaderno di Malfoy sulle mie ginocchia, trovando il modo di aprire l'altro pezzo di pergamena con più facilità.

E, quando le frasi all'interno sono finalmente visibili, posiziono quello stesso oggetto vicino al quaderno del biondo Serpeverde, intenta a confrontarli.

La calligrafia é la stessa.

«Non può essere...» dico a bassa voce, ancora con gli occhi spalancati. «Devo farlo vedere ad Hermione.» affermo subito dopo, appena quella parte di incredulità sfugge dal mio corpo.

Con tutto quel da farsi, il pranzo é già finito e non ho nemmeno fatto in tempo a mangiare qualcosa di veloce prima di proseguire le lezioni.

Così, essendo sicura della mia ipotesi, cammino velocemente verso la Torre dei Grifondoro per arrivare alla loro sala comune.

«Hey George, guarda chi c'è, la nostra Serpeverde preferita!» dice Fred Weasley appena vede la mia figura entrare nella stanza.

«Cosa ci fai qui, principessa?» chiede mettendo una gamba sopra l'altra e la mano sotto al mento, per saperne di più.

«Sto cercando Hermione, per caso l'avete vista?» domando a mia volta inarcando solamente un sopracciglio.

La voce rauca di George Weasley viene interrotta da uno scricchiolio e poi numerosi passi; perciò, appena ho la conferma di avere qualcuno alle spalle grazie ai due gemelli grifoni che guardano dietro al mio corpo, mi giro di scatto per vedere di chi si tratta.

«Ciao Valery, ti serve qualcosa?» chiede Hermione Granger con un sorriso dolce stampato in faccia.

«Veramente, devo parlare con te di una cosa importante.» rispondo indicando i miei orecchini.

«Oh, sì certo, vieni parleremo meglio in dormitorio.» esclama dopo aver afferrato il concetto.

Con passo svelto vado verso le scale che portano ai vari dormitori con la studentessa dinanzi a me, ma prima che possa fare qualche passo avanti, la voce di Fred mi blocca come se fossi diventata una statua.

«Ah principessa!» grida cercando il mio sguardo.

«Si?» chiedo guardando sia lui che il suo gemello dai capelli aranciati.

«Belli i tuoi orecchini.» dicono entrambi all'unisono facendomi l'occhiolino, mentre ricambio con un sorriso.

Hermione Granger prende il mio polso per strattonarmi, così iniziamo a correre per le scale a chiocciola di legno di mogano.
Lei, apre la porta del dormitorio femminile, e appena entro in quella stanza stento a credere al suo ordine.

Sono disposti quattro letti uno dinanzi all'altro, selezionati per bene con le coperte di un color rosso fuoco e ricami color oro colmo di brillantini.

«Hai trovato informazioni per caso?» mi chiede dopo aver chiuso a chiave la porta alle sue spalle.

«Molto meglio; forse ho scoperto chi é stato!» esclamo quasi orgogliosa, anche se la situazione non é delle migliori in realtà.

«E chi sarebbe?» chiede sgranando gli occhi, totalmente impaziente di sapere la risposta.

«Draco Lucius Malfoy.» rispondo lentamente, scandendo le parole.

Inizialmente, lei non fa a meno di sbellicarsi dalle risate, come se quell'affermazione l'avesse spiazzata ma allo stesso tempo resa completamente una falsa dal suo punto di vista.

«É uno scherzo, vero?» domanda con le lacrime agli occhi e una mano sopra la pancia.

«Mi credi se ti dico di no?» rispondo di rimando, affondando i denti nel mio labbro inferiore per il nervoso.

Prendo sia il quaderno di Draco Malfoy e sia il biglietto appartenente al regalo dalla toga nera, passandolo poi tra le mani calde di Hermione, che inizia ad analizzare entrambe le cose.

«Effettivamente, la calligrafia é palesemente la stessa, Valery.» afferma convinta dopo aver osservato per interminabili minuti le parole nero su bianco.

«Ma insomma, ti rendi conto? Stiamo parlando di Malfoy!» dico cambiando argomento e camminando avanti e indietro nella stanza. «Draco Lucius Malfoy: il ragazzo più stronzo e strafottente della scuola!» continuo mettendo le mani tra i capelli.

«Oltretutto, lo studente che ha preso in giro sia me che i miei amici dal primo anno...» esclama Hermione affiancandomi.

«Sai una cosa, Hermione? Sono stata una stupida a non accorgermene prima.» dico puntando un dito contro di lei, completamente innocente.

«Cosa intendi dire?» mi chiede aggrottando le sopracciglia.

«É da parecchi giorni che Malfoy si comporta in modo strano; specialmente oggi che mi ha dato i suoi appunti.» rispondo gesticolando con le mani, ansiosa.

«Ora glielo andrai a dire?» domanda immediatamente, appoggiando delicatamente la schiena sulla colonna che regge il suo letto a baldacchino.

«Sai una cosa? No.» rispondo posizionando le braccia conserte sotto ai seni.

«No?» ripete lei confusa e perplessa.

«Esatto, voglio vedere dove arriva.» dico con un ghigno malefico stampato in faccia.

Dopo aver discusso e riflettuto su questo strano mistero, usciamo dal dormitorio femminile lasciandoci tutto alle spalle.

O almeno, solamente lei.

Nel momento in cui usciamo prima dalla sala comune e poi varchiamo la soglia dell'aula di Storia della Magia, intravedo le figure dei miei coetanei: Harry Potter e Ronald Weasley sono sistemati al fianco dell'altro al terzo banco, Sofia e Pansy Parkinson sono posizionate al secondo banco nella parte destra, mentre l'unico senza un compagno di banco é proprio Draco Malfoy, seduto per la prima volta in ultima fila.

«Vai da lui.» bisbiglia Hermione al mio orecchio sinistro.

«E tu?» chiedo girandomi verso di lei e bisbigliando ugualmente.

«Mi siedo accanto a Ginny.» risponde indicando la sorella di Ron in primo banco, ancora senza un compagno al suo fianco.

Mi dirigo lentamente vicino al ragazzo in questione, portando la mia borsa a tracolla per terra ma vicino al mio posto e sedendomi di fianco a lui.

Questa volta lui ha un'aria diversa: i suoi capelli biondo platino sono sempre colmi di gel alla fine, accompagnati da quella frangetta sulla fronte che, sinceramente, mi fa impazzire. Oltretutto, non avevo minimamente notato il suo braccio libero, senza la fasciatura azzurra che portava in ogni ora del giorno.

«Ciao...» sussurro cercando il suo sguardo.

Lui si gira verso di me, incastonando i suoi occhi chiari, cristallini e azzurri nei miei.
In quel momento, le persone intorno a noi diventano aria, il nulla.
Il volume della voce proveniente dal professore di Storia della Magia si inizia ad abbassare e l'attenzione la porto solamente a lui.

Dopo qualche minuto a guardarci negli occhi, lui riesce ad alzare rapidamente le sopracciglia e a riabbassarle in segno di saluto.

Perché ogni volta che incontro il suo sguardo mi fa questo effetto? ...

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora