Quando varchiamo la soglia del giardino, vedo Ronald Weasley molto felice e orgoglioso, con un sorriso radioso stampato in volto.
«Wow ragazzi, mai fatta una lezione così eh?» ci chiede voltandosi verso di noi.
«L'ho trovata meravigliosa!» commenta Hermione Granger in risposta, sognante.
L'unico giovane studente pensieroso che non risponde alla domanda fatta dal suo migliore amico, é Harry Potter; sta sulle sue, fissando continuamente il terreno erboso sotto ai suoi piedi. La sua borsa a tracolla é sistemata solamente sulla sua spalla destra e non sembra prestare minimamente attenzione a ciò che diciamo.
«Harry, posso parlarti un secondo?» chiedo rivolgendogli uno sguardo.
Lui ci mette qualche secondo per uscire dal suo stato di trance, ma appena mormora qualcosa i suoi occhi chiari si scontrano con i miei.
«Arriviamo subito.» affermo decisa al resto dei nostri coetanei, impegnati a conversare.
Ci dileguiamo da quel piccolo spazio, sotto la luce ombrosa del grande albero del giardino e anche della giornata.
Inizialmente, ci guardiamo negli occhi, come se questi stessero parlando da soli, dandosi consigli e risposte a vicenda.
Poi, però, appena tolgo per un minuto lo sguardo, mi schiarisco la voce tossendo velocemente per due volte di fila.«Come mai il Molliccio, appena ti ha visto, si é trasformato in un Dissennatore?» domando con un filo di voce, come se non avessi il coraggio di porgere quella mia stessa domanda.
«Non lo so di preciso... o forse sì!» esclama subito dopo aver guardato il prato.
«Ovvero?» chiedo sgranando gli occhi, curiosa e vogliosa di sapere la sua risposta.
«Ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta nell'Hogwarts Express?» mi chiede a sua volta.
«Certo che sì, ma questo cosa c'entra?» rispondo sempre più confusa.
«Beh, prima di entrare nella tua cabina, io, Hermione e Ron, avevamo preso posto in un'altra, proprio in quella dove si era appisolato il professor Lupin.» risponde gesticolando con le mani.
«Non so se te ne sei accorta, ma dopo qualche ora il treno si é fermato.» continua con un tono di voce sapiente. «E subito dopo, nella nostra cabina é entrato uno dei Dissennatori.»
«Sei serio? Non ne avevo idea.» commento pensierosa e spaventata allo stesso tempo.
«Purtroppo sì! Pensa che, oltretutto, appena mi ha visto sono svenuto.» afferma toccandosi la fronte con la mano destra. «É stato orribile, tutta la mia allegria in quel momento era svanita.» dice con sguardo basso.
«Ti capisco...» commento subito dopo, formando le mie labbra in una linea sottile.
«Stavo dicendo, fortunatamente il professore si era svegliato e poi ho visto una strana luce bianca.» ipotizza alquanto pensieroso, non convinto di ciò che mi riferisce.
«Quindi il Molliccio si é trasformato in uno dei Dissennatori proprio perché l'hai incontrato sul treno e... ti sei spaventato, no?» chiedo alzando solamente un sopracciglio.
«Di poco, ma non nego di aver provato un briciolo di paura.» risponde massaggiando la sua nuca con la mano sinistra.
Successivamente aver capito la sua situazione, raggiungiamo nuovamente il nostro gruppo di amici con passo lento e attento.
Continuiamo a parlare animatamente, come se il tempo non passasse.«Ragazzi, vado un'attimo a posare la mia borsa in dormitorio.» dico, stufa di tenerla a penzoloni sulla mia spalla.
«Va bene, tranquilla. Magari, ci vediamo a cena!» risponde Hermione Granger, sfoggiando un dolce sorriso nella mia direzione.
Oltrepasso la soglia del giardino, iniziando a camminare tra i lunghi corridoi della scuola.
Molti studenti di Case diverse parlano solamente della lezione del professor Remus Lupin, da una parte ancora increduli e dall'altra meravigliati dalla tecnica pratica dell'uomo.
Ma appena giro l'angolo, la prima cosa che vedo é Draco Malfoy con i suoi amici senza cervello.
Lui, al contrario del resto degli altri, non ha apprezzato minimamente la lezione di questo pomeriggio.Quando inizia a notarmi, un sorriso beffardo e malizioso gli si para in volto, ricevendo un'occhiataccia da parte mia.
Continuo a camminare fino a che arrivo all'entrata della mia sala comune ai pressi dei Sotterranei.
Alla mia entrata nel dormitorio femminile e nella mia rispettiva stanza, cerco il posto migliore dove appoggiare momentaneamente i libri riposti all'interno della mia borsa scolastica.
La libreria della nostra enorme stanza é colma di pergamene, altri grandi e alti libri; mentre il mio armadio, separato da quello della mia compagna di stanza, ha vestiti eleganti, sportivi, casual e scolastici ordinati in ogni angolo possibile.
Infine, vado verso il mio letto a baldacchino dove di fianco si trova un piccolo comodino di legno scuro.
Mi accovaccio rapidamente, abbassandomi al livello di quell'oggetto, aprendo il primo cassetto e prendendo i libri dalla mia borsa.
Concludo con il metterli dentro, uno sopra l'altro, ma quando mi rialzo in piedi qualcosa attira la mia attenzione.
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Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy
FanfictionPuò una lettera cambiare il corso delle tue giornate? Sarebbe consono passare a un'altra vita piuttosto che continuare a viverne un'altra? Valéry Clarise Martinez non sa rispondere a queste eventualità, tuttavia l'idea pare così allettante che potre...