Capitolo 55

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Il mese estivo di Luglio era stato il più noioso e inutile di tutta la mia permanenza al castello.

In quelle settimane l'infermiera Madame Chips faceva avanti e indietro, per controllare se io stessi bene, o se la svogliatezza nel mio corpo fosse passata, ma purtroppo non era ancora così.

Ero sdraiata sopra un lettino completamente bianco e la luce penetrava dall'enorme finestra dietro di me, fioca e giallastra.
Mi sentivo stanca, non potevo fare nulla, se non dormire e guardare il soffitto tutto il tempo.

«Devi riposare.» ripeteva sempre l'anziana infermiera dagli occhi vitrei.

A fine mese, i gemelli Fred e George si erano preoccupati di venire a prendermi, insieme al signor Weasley, che gli aveva accompagnati per sicurezza, per poi portarmi alla Tana.
Lì non avevo fatto altro che stare da sola a pensare fino ad Agosto, parlavo pochissimo, stranamente anche con i gemelli, che riuscivano sempre a farmi ridere e sollevarmi il morale.

Ma non era proprio il momento giusto: mi sentivo una delusione, ero svenuta nel momento in cui il Signore Oscuro si era presentato davanti ai miei occhi.

L'atmosfera non era più quella di prima dopo la morte di Sirius Black, l'animo dei miei amici era cambiato molto, si era diversificato. Potevo capirli benissimo.

Eravamo tutti molto scossi in realtà, soprattutto Harry, che era arrivato a casa della famiglia Weasley i primi giorni di Settembre.

Cercavo di rassicurarlo, rincuorarlo, ma sapevo che quella sofferenza sarebbe passata a poco a poco.

Rientrando ad Hogwarts per il sesto anno, si sarebbe perlomeno distratto.

DRACO

L'idea di mettere piede al castello per la centesima volta mi innervosisce, mi crea ansia e non riesco a pensare ad altro se non a quello che era successo a Villa Malfoy negli ultimi mesi, prima del rientro.

Avrei preferito restare in camera mia, al posto di tornare al castello.
Per la prima volta nella mia vita, posso dire di aver paura.

Paura di fallire nella faccenda che mi hanno affidato, paura di essere scoperto, paura di non essere all'altezza e di arrendermi all'ultimo minuto.

La mia mente ha solo quel pensiero, tranne una piccola parte, nascosta tra i meandri delle mie riflessioni più ampie.

Ogni giorno delle vacanze estive, pensavo a quanto fosse stato meraviglioso incontrare di nuovo quella ragazza dai capelli bruni, lunghi fin sotto le spalle e morbidi quando li portava dietro la schiena.

I suoi occhi profondi come piscine di miele si riflettevano nei miei, anche se lei non era di fronte a me. La immaginavo pure se cercavo di concentrarmi su altro.

Di notte dormivo beato, perché la sognavo. La sognavo insieme a me, sorridente e armoniosa.

Come avrei voluto fosse la realtà appena mi svegliavo la mattina dopo.

Sapevo perfettamente che mi odiava, mi disprezzava per tutte le volte in cui l'avevo presa in giro, ma per cosa? Solo per farmi notare, probabilmente. Per parlare semplicemente con lei anche se finivamo per punzecchiarci, o per dirci le peggio parole.

L'avevo sempre ammirata dal terzo anno, dopo qualche giorno che era arrivata a scuola.
Sentivo che era diversa dalle altre. Rispondeva a tono, a testa alta senza paura. Non le importava se le persone ci restavano male, doveva vincere per forza lei la battaglia di battibecchi. Proprio come faceva con me, comunque.

Certamente, all'inizio la conoscevo solo con quel carattere forte, determinato e fiero di sé, ma dopo che mi aveva portato in infermeria per via del mio braccio graffiato dall'ippogrifo, avevo compreso il fatto che il suo cuore era nobile, aiutava quando ce n'era bisogno.

Annoyed Grey Eyes | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora