(Pov Ema)
Non può essere vero.
Non posso essere qui davvero, non capisco che cosa ci sia venuta a fare.
Ah già, sono stata costretta.Osservo quell'ammasso di volti che non conosco e in men che non si dica l'agitazione ha già preso pieno possesso di me.
Il preside è stato cosi cortese da guidarmi per tutto l'istituto di persona, peccato che io non abbia prestato molta attenzione a nulla di ciò che mi ha mostrato.
Non ho udito nessuna delle sue parole, sono stata troppo impegnata a placare questa mia stupida ansia, legata all'idea di un intera classe di ragazzi che non conosco e che sicuramente non esiteranno a guardarmi dalla testa ai piedi.
Tutto questo non mi fa piacere."Benissimo, mi sembra proprio di averle fatto vedere l'intero istituto.
Questa è la sua classe"Le mie mani stanno iniziando a sudare.
Dannazione, sto iniziando a deglutire a vuoto.Sono cosi in imbarazzo che non riesco a placare il mio tremolio alla gamba destra.
Sembrerò un idiota.
L'uomo che mi sta affianco sembra non accorgersi del mio evidente stato d'ansia e quindi procede verso la classe invitandomi a seguirlo con un gesto.
Si ferma per dei minuti e li osserva tutti con sguardo serio.
L'aria gentile e disponibile che aveva precedentemente assunto sembra essere sparita."Buongiorno"
Tutti si alzano in piedi in un rigido silenzio.
"Come precedentemente accennato è arrivata la vostra nuova compagna di classe.
Lei è Ema"Mi guarda con lo stesso sguardo severo che ha rivolto prima al resto della classe.
Dannazione è davvero tutto come lo avevo immaginato.
Ci sono occhi ovunque e mi osservano in attesa di scrutare ogni mio singolo particolare.
È una scena orribile.
Inizio a torture le mie mani senza rendermene conto.Si aspettano forse che io dica qualcosa?
Davvero, cosa si dice in questi casi?
Io credo davvero che non ci sia nulla da dire.Osservare i loro volti non fa altro che aumentare il mio stato d'animo ansioso, quindi decido di guardare la punta delle mie scarpe sperando che questo momento passi velocemente.
In mezzo a questo silenzio imbarazzante, si fa spazio un suono che sembra essere una risata alquanto spinta e sarcastica.
"Ema? Ah quindi sei una ragazza?
Voglio dire, sei sicura di esserlo?"Ma che razza di domanda è?
In questo paesino conoscono le buone maniere?I miei occhi non osano spostarsi, restano ad osservare le punte delle scarpe e maledico me stessa per essere cosi dannatamente timida e priva di coraggio!
"Signorina Luz la sua domanda mi sembra fuori luogo e le ho già ripetuto che questo comportamento non la porterà da nessuna parte sia a scuola che nella vita"
Oh grazie al cielo!
"Non è forse lei stessa ad invitarci a soddisfare ogni nostra curiosità in quanto giovani? Eh Prof?"
Alzo lo sguardo per osservare la professoressa mentre ammonisce la ragazza.
"Non ci riesci proprio a stare zitta!"
Una seconda voce, questa volta di un ragazzo a cui decido istintivamente di rivolge un occhiata fugace, si intromette tra lo scambio di battute della ragazza e la professoressa.
Per la seconda volta una risata fa eco nell'aula.
"L'unico che deve stare zitto qui sei tu Mark!"
Il ragazzo mi fa una smorfia divertente e mi fa cenno con la mano di ignorare la ragazza.
Mi sorride e mi invita a prendere posto nel banco vicino al suo.
Non lo conosco ma il suo sorriso sembra l'unico affidabile fino ad ora.
"Ehi novellina!
Credo che dovresti sederti al posto di fianco al mio"Mi fermo di colpo.
È ancora quella voce irritante seguita da quella stupida risata.I miei occhi iniziano a scrutare la provenienza di cosi tanta irriverenza.
Le sue gambe sono comodamente poggiate sul banco mentre le sue mani giocano con una matita abbastanza usata.
Dei jeans scuri le avvolgono delle curve evidenti ma non troppo.
Il suo busto è fasciato invece da una semplice maglia bianca.Sul suo volto sfoggia un sorriso ampio e dei capelli neri a caschetto le incorniciano il viso alla perfezione.
Soffermo la mia attenzione sul piercing che porta al naso, un piccolo septum d'acciaio, le sue labbra sono colorate da un rossetto rosso vivido.Mi indica il posto vuoto vicino al suo.
Prima di fare un altro passo osservo ancora il suo volto.
Credo di non aver mai visto degli occhi come i suoi.
Sono scuri, tanto scuri da sembrare due pozzi profondi.Mi osserva da capo a piedi mentre abbandona il suo posto per raggiungermi di qualche passo.
Non è come mi aspettavo, il suo comportamento audace è in netto contrasto con il suo aspetto.
Decido comunque di ignorarla, non ho di certo apprezzato il suo commento.
Insomma, perché azzardare una domanda del genere davanti a tutta la classe?Mi avvio verso il posto che il ragazzo mi ha gentilmente offerto ma prima che potessi fare qualcos'altro, la ragazza afferra il mio polso con una certa fermezza.
"Siediti"
Al contrario della risata che ha accennato prima, la voce della ragazza questa volta è bassa e decisa.
Mi volto per osservare il suo viso e per assicurarmi di aver sentito bene quanto detto.
Nel tentativo di dire qualcosa le parole mi muoiono sulle labbra.
Quei due pozzi neri puntati addosso non fanno altro che aumentare il mio stato d'ansia.
Deglutisco mentre cerco di allontanare il mio braccio dalla sua presa in modo più cordiale possibile.
Faccio affidamento sul poco fiato che ancora mi è rimasto e con un sorriso piuttosto forzato provo a dire qualcosa.
"Io preferire prendere posto accanto a lui"
Indico il ragazzo mentre lei accenna un sorriso indolente.
"Non ho chiesto cosa preferisci quindi siediti"
Vuole sul serio impormi dove sedere?
Osservo il ragazzo per poi tornare con lo sguardo su di lei, che intanto ha già spostato la sedia sulla quale dovrei sedermi.
Cristo, ma che razza di situazione è?
Certo potrei anche oppormi ma la ragazza dai capelli a caschetto e gli occhi color catrame, non mi sembra molto affidabile e vorrei evitare di fare scenate il primo giorno.
Eccoci al secondo capitolo, spero davvero che la lettura sia stata di vostro gradimento.
Non dimenticate di lasciare una stellina e un commento se vi va:)
A presto.
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Crepe~
RomanceEma è una ragazza di diciasette anni costretta a trasferirsi in un piccolo paesino a causa del divorzio dei suoi genitori. Quest'ultima, si dovrà cimentare quindi in un nuovo inizio: un nuovo capitolo della sua vita. Ben presto la strada di Ema i...