CAPITOLO 23

189 19 14
                                    

(Ema Pov)

Grazie ad una corsa contro il tempo, raggiungiamo finalmente casa di Luz.

Davanti al piccolo cancello che precede la porta di casa, ci sono i ragazzi che Luz è solita frequentare, i suoi genitori e quel coglione di Adam.

"Dov'è Ander?"

Non fa in tempo a riprendere fiato, suo padre la raggiunge in fretta con uno sguardo che non ricordo di aver mai visto su nessun uomo.
Non è agitato o triste, sembra solo tanto, troppo incazzato.

Presto il mio volto cambia espressione e davanti alla scena che mi si palesa davanti non posso far altro che restare senza parole.

"Dove cazzo eri tu Luz!?
Ti ho chiamato una decida di volte!"

L'uomo non si cura di chi ha attorno, si appresta a dare un secondo ceffone a Luz per poi afferrare in modo violento il suo polso.

Sento tutto il mio corpo tremare.
Non mi piace affatto ciò che ho appena visto.
Devo stringere i pugni per placare l'istinto di aggredire quest'uomo.

Come cazzo si permette a metterle le mani addosso.

"Sono stanco di te.
Non sai fare altro che darmi problemi, cazzo"

Faccio qualche passo avanti.
Non posso tollerare che qualcuno la tratti in questo modo.
Prima che io possa avanzare del tutto però, la mano destra di Mark afferra prontamente la mia.

Sollevo lo sguardo e lo osservo fare cenno di no con la testa e intimarmi di stare calma.

Intanto il padre di Luz prima di andare avanti di qualche passo, rivolge a me e Mark uno sguardo a dir poco glaciale.

"Chi di voi due stava scopando quando ignorava le mie chiamate?"

"Papà!"

Il volto di Luz è bagnato da numerose lacrime, sembra usare tutta la sua forza per attirare a sé suo padre e convincerlo a lasciarci perdere.

Non l'ho mai vista cosi.
Sembra una bambina che un disperato bisogno d'aiuto.

Ed io sono qui ferma senza fare nulla.

Mi sento un idiota.
Anzi, lo sono.

Vederla in questo modo mi sta causando un dolore incredibile.

Il panico si sta facilmente insidiando nei miei occhi e quelli di Mark che intanto si irrigidisce e fa qualche passo indietro senza dire nulla, mentre io avanzo lentamente, non posso lasciare che tratti in questo modo Luz, la mia Luz.

Le mie mani stanno sudando,  sento sulla gola un nodo che devo far sciogliere presto se voglio anche solo provare a difendere Luz da un padre che forse di padre non ha proprio nulla.

"Non stava scopando proprio nessuno.
Non le ha risposto perché non poteva"

Mi osserva e accenna un sorriso che mi mette i brividi.

"Tu sei la ragazza che qualche tempo fa è venuta a cercare Luz.
Ecco perché non rispondeva..."

Si volta in fretta e sposta il suo sguardo su Luz che intando continua a tenere il volto basso.

"Una donna? Davvero Luz?"

Una figura poco imponente si avvicina, una donna esile dai capelli neri, proprio come quelli di Luz, deduco quindi sia sua madre.

Le sue mani si muovono in modo aggraziato, si posano sulle spalle del marito e con un tono di voce molto basso, tanto che quasi fatico a sentirla, suggerisce di andare e che adesso non è il momento di parlare di certe cose.

Crepe~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora