CAPITOLO 27

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(Ema Pov)

Un vento leggero mi accarezza il viso e mi costringe ad aprire nuovamente gli occhi, impreco ripensando al fatto che ci ho impiegato diverse ore per prendere sonno a causa dei molti pensieri che circolano per la mia mente, pensieri  che ovviamente non si sono placati nemmeno durante il mio riposo, ho avuto svariati incubi infatti.

Avvicino la mano al piccolo mobile vicino al mio letto e guardo l'ora sul cellulare, sono solo le due e trenta della notte, maledetti sogni incomprensibili e maledetta tutta questa situazione che non fa altro che farmi stare male, Mark è a tratti inconsolabile e a tratti addirittura assente, non riesce a pensare ad altro se non a come sarebbe andata se solo avesse parlato prima con Ander, per quanto riguarda Luz invece, ecco lei è innavicinabile, non frequenta la scuola assiduamente e tutte le volte che è presente si limita ad osservarmi poche volte per poi tornare con gli occhi sui libri, certo non la biasimo, la morte di Ander è stato un colpo troppo pesante per lei, non posso pretendere che pensi a me, quello che vorrei è solo starle vicino, non importa come, vorrei solo poterla stringere tra le mie braccia e anche stare in silensio se è quello che adesso vuole ma almeno farlo insieme.

Osservo il mio riflesso davanti allo specchio che mia mamma ha piazzato in camera mia, capelli arruffati e occhiaie, ho perso il conto dei giorni che non dormo serenamente.

Punto gli occhi sulla finestra presente in camera mia e un idea mi balena presto in mente.

Non posso continuare a stare senza fare nulla sapendo che Luz è a pezzi, devo vederla e parlarle.

Abbandono il mio letto e l'impatto con l'aria fredda presente in stanza mi provoca dei piccoli brividi quindi prendo i primi vestiti che noto dentro il mio armadio e una volta indossati mi avvio verso la porta cercando di fare tutto nel massimo silenzio.

"Dove vai?"

Perché mia mamma è presente sempre nei momenti sbagliati?

"Che ci fai sveglia?"

"Non provare a sviare la mia domanda"

D'accordo, ci ho provato e non ha funzionato.

"Mark ha bisogno di me"

Mi si avvicina e mi osserva in modo sospettoso

"Di certo non ti vedi con una ragazza, insomma conciata cosi"

Osservo me stessa dalla punta dei miei piedi fino al busto

"Cosa ha che non va la tuta, dannazione mamma"

Ok forse ho davvero preso la prima cosa trovata in armadio.

"Hai un ora Ema e ovviamente ti aspetto sveglia"

Mi avvicino alla porta sbuffando per poi lanciare uno sguardo poco benevolo a mia mamma e andare via.

**

La luce della cameretta di Luz non è  accesa, dubito che dorma quindi di sicuro si trova al camper.

Uso il cellulare per far luce sulla strada che porta al suo rifugio segreto, la zona è deserta e isolata, devo ammettere che non mi sento proprio a mio agio qui, per fortuna questa sensazione passa non appena mi accorgo in lontananza che avevo ragione, le luci soffuse del camper sono accese.

Azzero la distanza che mi divide dal mezzo e senza pensarci due volte busso sulla piccola porta bianca.

Dei passi iniziano a farsi sempre più vicini ma una volta aperta la porta, la figura che mi trovo davanti non è quella di Luz, a quanto pare il suo rifugio non è più poi cosi segreto, visto che Adrian mi sta scrutando da capo a piedi ormai da svariati minuti

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