CAPITOLO 6

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(Ema Pov)

"Ti assicuro che la smetteranno"

Gli occhi vispi del ragazzo che mi sta affianco sfidano chiunque osi indicarmi e ridere.

È assurdo come in un piccolo paesino le voci corrano e anche una cosa da niente diventi oggetto di discussione.

Per cosa ridono esattamente? Cosa c'è di divertente in quello che ha fatto Luz?

"È passata una settimana, non smetteranno perché non hanno di meglio da fare.
È tutta colpa del tizio che ha filmato tutto.
Se solo sapessi chi è.."

Mentre continuo ad interrogare me stessa sul possibile colpevole, lo sguardo pesante di Mark richiama la mia attenzione e mi costringe ad osservarlo di conseguenza.

"Sai benissimo che non è colpa del tizio che ha inviato il video a tutta la scuola.
La colpa è solo di quell'idiota di Luz! Sa creare solo danni"

Forse non ha tutti i torti.
È tutta colpa del comportamento sbagliato di Luz se adesso quel video dove vengo palesemente umiliata, sta facendo il giro della scuola.

"Buongiorno!"

Perché è sempre cosi puntuale a scuola? Possibile che io non possa avere un attimo di tregua?

"Novellina!"

La sua sottile risata raggiunge il mio udito e ciò mi infastidisce parecchio ma comunque rimango ferma senza dire nulla, anzi non osservo nemmeno il suo viso questa volta.

"Sei diventata sorda?"

Il rumore dei suoi passi si fa sempre più vicino, fino a quando non sento il suo corpo sfiorare leggermente il mio.

Avvicina le labbra al mio orecchio destro.

"Non riesci a guardarmi in faccia?"

Assottiglia ancora di più la sua voce tanto da farla diventare davvero bassa

"Oppure ti piaccio cosi tanto da non riuscire a voltarti per questo?"

Sgrano gli occhi e mi volto nella sua direzione.
La osservo per un paio di minuti, sembra alquanto compiaciuta per ciò che ha appena detto.

Come può peccare cosi tanto di presunzione?

Mi volto senza pensarci troppo e afferro prontamente il suo polso destro.

"Chi ti credi di essere?"

Il suo viso sembra sorpreso e presto rivolge lo sguardo sulla mia mano che stringe il suo polso per dei minuti.
Non perde tempo però e riporta i suoi occhi scuri su i miei.

Il suo sguardo è cosi pressante che mi pento di quanto appena fatto e temo di non riuscire più a reggere questo stupido confronto.

"Togli le tue mani dal mio polso"

La sua voce è ferma.
Mentre la mia figuriamoci, non esiste nemmeno.
Mi limito quindi a fare come dice.

"Che sta succedendo qui?"

Una voce stridula richiama l'attenzione di entrambe.

L'insegnante di matematica, una signora di mezza età, piuttosto bassa e con un fare altezzoso per la maggior parte del tempo, ci osserva dalla testa ai piedi per poi rivolgere la sua attenzione verso Luz.

"Signorina Luz, sa che lei rischia di essere sospesa da un bel po'?"

La ragazza mora si avvicina all'insegnante con un sorriso stampato in faccia

"Probabilmente lei è qui da troppo poco per sapere come vanno le cose.
Crede di poter mandare avanti questa scuola senza i soldi di mio padre? Se lo crede, lo faccia pure, mi sospenda!"

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