CAPITOLO 36

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(Ema Pov)

Non appena aperta la porta di casa tutti gli occhi dei presenti sono puntati su di me.
Non appena raggiungo il frigorifero per prendere qualcosa da bere, Katrin si fa avanti e ancora mi osserva con un certo sguardo speranzoso.

"Non hai nulla di dirmi?"

Posiziono la birra appena aperta sul piccolo tavolo disposto al centro della cucina per poi voltarmi con un sorriso ironico sul volto.

"Quindi è stata tutta opera tua? Hai portato Luz al locale per farci rimanere da sole?"

Mette le braccia conserte e continua ad osservarmi per poi iniziare a parlare

"Ne avevate bisogno"

Passo le mani sul volto per impedire a me stessa di perdere il controllo anche se il mio gesto sembra essere vano, presto accorcio la distanza che separa il mio corpo da quello di Katrin e punto il mio sguardo sul suo

"Dannazione! Ti avevo esplicitamente chiesto di non intrometterti!"

Il mio tono di voce è abbastanza alto mentre il suo sguardo sembra essere sorpreso da questa mia reazione, non ricordo di aver mai alzato la voce con lei

"Forse è meglio andare a fare un giro"

Thomas stringe la mano di Katrin per poi avvicinarla il più possibile al suo corpo.
Io invece rivolgo il mio sguardo a Mark che fino adesso non ha fatto altro che stare zitto.

"Tu lo sapevi?"

Non osa dire una parola, si limita solo ad osservarmi e passare la mano destra sulla fronte in modo nervoso

"Cazzo, lo sapevi"

Non capisco come il ragazzo possa aver accettato questa idea folle di Katrin.

Mi volto e in fretta raggiungo camera mia, in me che non si dica però Mark mi segue e afferra prontamente il mio polso

"Non scappare, parliamone"

Mi libero in fretta dalla sua presa per poi lasciarmi andare ad un sospiro.
Non ho proprio voglia di fare una chiaccherata ma so bene che il ragazzo è capace di aspettare ore davanti la porta della mia stanza pur di farmi parlare.

Entrambi ci accomodiamo sul letto presente nella mia stanza.
Mette entrambe le mani sulla faccia per poi fare un lungo sospiro e invitarmi a parlare

"Mi ha usato solo per il suo piacere.
Per l'ennesima volta, cazzo, mi sento una tale idiota"

Inarca il sopracciglio destro per poi mettere le braccia conserte

"Cristo Ema, dovevate solo parlare"

"Come diavolo ti è venuto in mente di assecondare Katrin?"

Il ragazzo si alza in piedi e inizia a percorrere l'intero perimetro della mia stanza

"Mi sembrava una buona idea.
Sono passati parecchi anni, ho dato per scontato che entrambe foste maturate ormai, io stesso dopo tutto ho messo da parte il rancore nei confronti di Luz"

Certo comprendo che per lui dev'essere stato facile smettere di provare rancore nei confronti di Luz ad un certo punto.
Io non sono riuscita a perdonarle cio che ha fatto eppure non sono riuscita a farla uscire dalla mia testa.
Il ricordo del suo respiro mischiato al mio mi ha tenuto sveglia per notti intere, la sensazione di sentire le sue mani accarezzare il mio collo mi ha tormentato parecchio.
Ho passato giornate intere ad immaginare le mie mani accarezzare il suo corpo in modo lento, in modo tale da apprezzarne ogni singolo particolare capace di farmi impazzire.
Ho sentito un disperato bisogno durante questi anni di rivivere ogni singolo momento insieme in modo tale da non dimenticarlo mai.

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