CAPITOLO 12

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(Ema Pov)

Continuo ad osservare dritto con uno sguardo alquanto su di giri il ragazzo che mi sta di fronte, i miei occhi sono infatti alquanto accesi e pieni di entusiamo nel raccontare quanto accaduto con Luz, lui invece non fa altro che fissarmi con una certa indifferenza.

L'idea di aver sfiorato ancora una volta il suo corpo mi manda in confusione.

Dopotutto la ragazza mora che tanto tormentata la mia mente è sempre fuggevole.

È complicata.

È una tempesta, ed io forse solo una pazza che si ostina ad affrontarla, ma poco importa perché questo mi fa sentire viva ed è forse questo quello di cui ho bisogno, c'è troppo vuoto nella mia vita ed il mistero che avvolge Luz che mi piaccia o meno mi intriga.

"Capisci?"

Interrompo il mio entusiasmo di colpo e lo osservo, ha rivolto il suo sguardo da tutt'altra parte opposta alla mia direzione.

"Mi stai ascoltando?"

Certo che non mi sta ascoltando, è del tutto assente da questa mattina ed io non so proprio cosa gli prenda.

Mi fa cenno di si con la testa per poi porgermi il suo caffè e iniziare a camminare.

"Mark? Dove vai?"

Questa mattina non ha sorriso.
Ed io sciocca ho solo parlato di Luz.

Come se non bastasse, è proprio a Luz che il ragazzo sta rivolgendo il suo sguardo.

"Che hai in mente di fare?"

Finge di non ascoltare mentre aumenta i suoi passi fino ad arrivare alla ragazza che è seduta al solito muretto con la sua sigaretta tra le mani.

"Che cosa hai in mente di fare?
Non credo di aver compreso il tuo stupido gioco Luz"

Ma che gli prende?

È forse impazzito?

Sono qualche passo dietro di lui ma riesco comunque a notare che i due ragazzi che stanno accanto a Luz hanno già cambiato le loro espressioni facciali e di certo non promettono nulla di buono.

Fa qualche passo avanti e raggiunge Mark.
Continua a fumare mentre accenna un piccolo sorriso che accentua lo spessore delle sue labbra.

"Che razza di problemi hai?"

"Vuoi continuare a darle fastidio o vuoi solo portartela a letto per il gusto di farlo?"

La mia espressione cambia drasticamente, cosi come quella di Luz.
Porto una mano sul viso e inizio a massaggiare nervosamente la fronte già consapevole di quello che accadrà.

Prima che io possa fare qualcosa infatti, Luz si agita e passa presto al suo solito modo di fare.

Un pugno ben assestato raggiunge il viso del ragazzo.

Mentro inizio visibilmente a preoccuparmi, al contrario lui sembra non aver nemmeno sentito il colpo appena ricevuto in pieno viso e non si cura nemmeno del sangue che sta iniziando a colare.

"Cristo, sei cosi ridicola.
Davvero non capisco come ad una come Ema possa piacere una come te"

Non perdo tempo per osservare il ragazzo in malo modo e invitarlo a stare zitto ma a lui sembra non importare, continua ad osservare Luz con sdegno.

Lei dal canto suo continua ad avanzare per raggiungere nuovamente il ragazzo.

"Lascialo stare adesso"

Si ferma ed i suoi occhi scrutano i miei.

Sbuffa per poi avvicinarsi ancora un po' al mio corpo.

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