CAPITOLO 20

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(Pov Ema)

Per l'ennesima volta ho lasciato fluire le parole dettate solo dalla rabbia.
Il risultato non è stato ovviamente positivo, non vedo Luz da circa tre giorni infatti.
Questa volta non posso che avere la conferma che è stata solo colpa mia, non dovevo dirle tutte quella cattiverie, non le penso veramente.

È incredibile quanto possiamo essere incapaci di trovare un equilibrio.

Insomma, possiamo urlarci che ci odiamo a vicenda per poi cercare rifugio una nelle braccia dell'altra, cosi come è avvenuto qualche sera fa, come niente.

Certo, dopo la notte che abbiamo passato insieme poteva evitare di stare appiccicata ad Adam in quel modo, m adesso non importa, mi manca, ho bisogno di vederla.

"Novellina? Che cosa fai qui?"

Il nomignolo con il quale mi ha chiamato è lo stesso ma questa voce dal timbro cosi forte non è certo quella di Luz.

Mi volto lentamente ed osservo Ander dritto negli occhi, lui dal canto suo mi sorride.
Non ricordo di averlo mai visto sorridere in modo cosi benevolo, di solito cosi come Luz, lo fa solo quando vuole prenderti in giro o umiliarti, questa volta però sembra diverso.

"Io...Io sto aspettando tua sorella"

"Credi che mia sorella esca dalla finestra?"

Faccio cenno di no con la testa mentre lui avanza di qualche passo fino a raggiungere il mio corpo e azzerare del tutto la poca distanza che prima ci separava.

"Senti novellina, se vuoi stare qui ci sono due cose che devi sapere"

Si prende un attimo di pausa e mi osserva mantenendo il suo sorriso che forse adesso sembra essere un po' preoccupato oserei dire.

Non so cosa abbia in mente e tutto questo inizia ad essere inquetante.

Non conosco Ander, non abbiamo mai avuto modo di parlare, eccetto una volta forse, quindi questo suo comportamento mi sta generando molta ansia.

"Non devi farti mai vedere da mio padre.
Non devi mettere nei guai mia sorella"

Tiene gli occhi fissi su i miei, qualche ciuffo svolazza libero fuori dal cappellino che è solito portare.

In fretta afferra entrambi i lati della mia giacca.
Cristo, tale e quale alla sorella.

"Ema non devi farla soffrire.
Sono stato chiaro?
Non mi importa di chi mia sorella sia innamorata, ciò che mi importa è invece che tu non ti faccia venire in mente di farle del male.
Se anche solo dovessi accorgermi che sta soffrendo per te, sei morta"

Le sue parole mi mettono i brividi perché l'ultima cosa che ho fatto a Luz è stata proprio farla soffrire.

Sono un idiota.

Lascia le estremità della mia giacca e le sistema per poi riservarmi ancora uno di quei sorrisi ambigui.

"Ciao ciao novellina"

**

"Che cosa fai qui?"

Velocemente alzo lo sguardo verso la finestra della stanza di Luz.

Le sorrido mentre lei mi osserva  con uno sguardo serio che sembra pronto a tradirla, so che è felice di vedermi.

È a dir poco incantevole.

Indossa un top che le lascia scoperta una buona parte della pancia, mentre copre le spalle con una giacca che a giudicare dalla misura credo proprio sia di Ander.

"Come hai..."

Non mi permette di finire la frase, mi interrompe facendo oscillare il telefono che tiene tra le mani.

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