CAPITOLO 25

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(Ema Pov)

Mi stringe come forse non ha mai fatto prima, posso sentire le sue lacrime bagnare le mie guance.

Il suo corpo è rigido e da quando tutto è accaduto non ha detto una parola, il ragazzo non ha fatto altro che piangere.

"Mi dispiace davvero Mark"

Si stacca dalla mia presa e asciuga con le mani le numerose lacrime che ancora scendono sul suo viso.

"Dovresti andare da lei"

Ha ragione ma vista la sua reazione non potevo certo lasciarlo da solo, ho deciso quindi di rimanere al suo fianco per tranquillizzarlo il più possibile, anche se credo sia tutto inutile in una situazione come questa.

Mark osserva l'ambiente circostante in cerca di qualcosa o meglio, qualcuno.

"Luz non è qui"

La sua voce che trema mi mette i brividi e non posso evitare di pensare che se lui in questo momento è a pezzi, non oso immaginare come possa sentirsi Luz.

"Stai tranquillo, so dove trovarla.
Torna a casa io ti raggiungo più tardi, d'accordo?"

Annuisce e accena un piccolo sorriso, il più triste che io abbia mai visto, porto il mio corpo in avanti e avvolgo ancora una volta il ragazzo in uno dei miei abbracci, dal canto suo lui ricambia dandomi piccole pacche sulla schiena.

**

Credo che Luz sia scappata via non appena appresa la terribile notizia, dubito si sia recata a casa, sono sicura che si trovi nel suo piccolo rifugio segreto.

Cammino in fretta senza fare caso a ciò che mi circonda.
Non ho idea di quello che dovrò dire, non mi è mai capitato di dover consolare qualcuno per una perdita cosi grande, spero che il solo fatto che io sia al suo fianco possa essere d'aiuto.

Inizio a notare il piccolo camper in lontananza e presto le mie mani lasciano trasparire l'ansia, stanno iniziando a sudare, inoltre le mie gambe tremano proprio come il primo giorno di scuola ma ora che ci penso niente è paragonabile a questo.

Mi spezza il cuore quello che è accaduto e non posso credere che la mia bambina debba affrontare un dolore cosi grande.

Sospiro pesantemente e faccio qualche passo avanti fino ad arrivare alla piccola porta del camper, busso per tre volte di seguito ma sembra che non ci sia nessuno, so però che questo non è possibile, Luz dev'essere per forza qui.

Non ci penso due volte e apro la porta.

Avanzo di qualche passo fino a raggiungere completamente l'interno del mezzo.

C'è una luce soffusa che mi permette di vedere il corpo di Luz che rivolge a me le spalle, mi avvicino e la vedo giocherellare con qualcosa che sembra essere un portachiavi.

"Ehi..."

La mia voce per fortuna non la spaventa, anzi sembra quasi che si aspettasse di vedermi qui.
Solleva il viso di qualche centimetro e mi osserva senza dire una parola e senza interrompere l'azione di passarsi il portachiavi da una mano all'altra.

Il suo volto è stravolto, non credo di averla mai vista cosi, il suo trucco è colato e persino il rossetto a cui lei tiene tanto è sbavato, adesso però sembra non importarle, i suoi capelli sono arruffati, come se li avesse stretti e maltrattati, i suoi occhi sono rossi, è evidente che non ha smesso un attimo di piangere.

"Sai perché sono cosi brava a dare cazzotti?"

Il mio corpo resta immobile di fronte al suo, la sua domanda mi lascia perplessa ma decido comunque di fare cenno con il volto di continuare a parlare.

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