Non ho mai creduto alla gente quando diceva "me lo sentivo" oppure "dovevo aspettarmelo, la cicatrice mi bruciava parecchio", come può il tuo corpo avvisarti di qualcosa che ancora non è successo? Eppure era lì, lo sentivo nelle ossa, quel giorno sarebbe successo qualcosa di grave.
-Ehi, cos'hai? – mi volto verso la voce e guardo una delle mie migliori amiche. Anche lei non sembra tranquilla, come se qualcosa le gravasse sul cuore.
-Cara, io...-
Percepisce il mio tono preoccupato, isuoi occhi si sgranano, le pupille si dilatano. Ma non si aspetterebbe mai una notizia del genere, un tradimento tale da me. Glielo leggo nello sguardo. Non posso farle questo. Non ancora.
-Kalypso, mi fai preoccupare. Che succede?-
-Scusami, non so neanche cosa volevo dirti di preciso. Sono in ansia per gli esami.-
-Tranquilla, vedrai che andrai benissimo come sempre. Un po' di ansia è funzionale, no?- dice abbracciandomi.
Perché devo essere io a dirglielo? È una cosa tra loro del resto, non è compito mio o almeno dovrei lasciare a Ethan il tempo di farlo. Sì, ho deciso, farò in modo che se la sbrighino tra loro. Così mi volto a guardare il mio libro e nonostante il mio sorriso sento comunque ancora un peso sullo stomaco. Decido di concentrarmi sui libri anche perché trovare un posto in biblioteca non è facile e sprecarlo pensando alla vita privata non mi pare giusto nei confronti di altri che avrebbero più bisogno di me. Non faccio in tempo a finire il pensiero che scoppio a ridere, non sono di certo così buona. Si girano tutti a guardami con lo sguardo ostile e giusto per confermare la mia teoria continuo a sorridere, mi giro verso Cara per trascinarla con me in questo piccolo scontro ma la sua attenzione è rivolta altrove, sta guardando fuori dalla finestra e sono sicura che il panorama non sia ciò che la sta distraendo.
Dopo un paio d'ore usciamo fuori per andare a pranzo e mentre ci incamminiamo iniziamo a conversare sui nostri programmi per il weekend.
-Stavo pensando che forse potremmo andare finalmente a vedere quel balletto che aspettia...-
-Ethan ha una ragazza- le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle. Forse il pensiero di non dirglielo ha fatto in modo che il mio subconscio prendesse il sopravvento e ora sono ferma immobile davanti a lei che cerca di capire e di dare un senso alle mie parole-
-Tu lo sapevi?- si blocca guardandomi e nonostante il sole mi batta sulla pelle inizio a sentire freddo. Ormai è fatta, tanto vale dire tutto.
-Sì.-
E prima che lei possa dire altro le racconto tutto, di come Drake me lo avesse confessato, e mi avesse chiesto di non dirlo perché non erano affari miei e di come non pensavo si creasse questo legame tra di loro e che pensavo lo dicesse Ethan, ma più passava il tempo la situazione si intricava e più avevo paura di farlo. Le lacrime continuano a sgorgarmi e mi sento così stupida a piangere, mi sembra così egoistico. Durante il mio discorso vedo il suo sconcerto aumentare e questo mi mette ancora più paura ma continuo, vedo il suo cervello iniziare a collegare tutti i punti, sicuramente qualche dubbio avrà avuto in questo periodo e ora le cose avranno anche più senso.
-E tu non mi hai detto nulla? – è tutto ciò che mi dice.
-Io...- tutto d'un tratto dimentico come si parla, la bocca mi si secca completamente e non riesco a non smettere di fissarla.
-Come hai potuto farmi questo, come hai... Cioè tu sai che mi ha fatto Andrew, cazzo Kali quante volte mi hai parlato e mi sono sfogata con te e hai lasciato che io lo facessi entrare? Non faccio entrare le persone, lo sai. Lui però l'ho fatto entrare.-
-Avrei dovuto dirtelo ma pensavo lo facesse lui e io...-
-Pensavi lo facesse?! Scusa e quando hai visto che non l'ha fatto perché cazzo non hai parlato? –
-Lo so, ho sbagliato, prometto che mi farò perdonare, cerch-
-Perdonare? Tu credi che questa sia una cosa che si possa perdonare? Rovinare un vestito e dimenticarsi un appuntamento, queste sono le cose che si possono perdonare, ma questa...- fa una piccola pausa e lentamente vedo il suo sguardo cambiare da disperazione a disgusto.
-Io non ti perdonerò mai per questo, da oggi in poi per me tu non esisti – e urlando queste ultime parole si allontana da me; tutti mi guardano, qualcuno addirittura si ferma ad osservarmi. Non so cosa fare, non riesco nemmeno a formare un pensiero di senso compiuto. Senza rendermene conto corro verso il campus nell'ala dedicata agli studi dei prof. So che non dovrei andare da lui a quest'ora del giorno, so che dovrei correre da Cara e trovare un modo ma in questo momento l'unica cosa di cui ho bisogno è di farmi stringere da Josh. Salgo le scale due a due e intravedo la porta semi aperta e mentre sto per tirare un sospiro di sollievo sento una voce femminile provenire dall'interno e senza nemmeno rendermene conto apro di poco la porta senza farmi sentire e notare.
Vedo la folta chioma di Valerie muoversi in fretta mentre il suo corpo minuto si butta sul suo. I miei occhi non capiscono cosa stia succedendo, è come se tutto si stesse muovendo a rallentatore. Ma nel momento in cui le sue labbra si posano su quelle di Josh tutto torna a scorrere anzi adesso sembra tutto a velocità doppia, sento il sangue pompare nelle vene, la rabbia impossessarsi di me ma in un secondo sparisce tutto quando vedo che lui è immobile, non la respinge.
Così velocemente come le fiamme sono divampate tutta la rabbia sparisce e l'unica cosa che sento è il mio cuore andare letteralmente a pezzi. Il respiro mi si mozza in gola e non riesco a riprendere fiato. Le mie gambe tornano a muoversi in fretta, gli occhi si riempiono di lacrime e l'unico pensiero sensato che riesco a comporre è quello di prendere l'uscita secondaria. Il bisogno di urlare aumenta sempre di più ma ho bisogno di essere fuori, ho bisogno di aria. Le lacrime mi impediscono di vedere l'ambiente, l'unico mio pensiero al momento è quello di correre e non fermarmi più. Finalmente vedo l'uscita di sicurezza e una volta spinta la porta sono finalmente fuori. Ma ho acquistato troppa velocità e sono troppo sconvolta per fermarmi. Lo sento ancora prima che succeda, come se stessi vedendo un film.
Mi vedo uscire con forza dall'edificio e buttarmi in mezzo al traffico, vorrei dire di aver sentito il clacson ma il suono è talmente attutito dalle mie emozioni che lo sento a malapena, il minimo per farmi voltare la testa e vedere giusto in tempo il paraurti di una macchina davanti i miei occhi. L'ultima sensazione provata è stata quella di volare e in quella frazione di secondo essermi sentita libera per poi sentire tutto il mio corpo sbattere contro l'asfalto.
STAI LEGGENDO
What were you waiting for?
ChickLitSecondo gli studiosi, se un'amicizia dura fino a sette anni molto probabilmente durerà per sempre. Per noi invece è bastato un anno per diventare inseparabili, per diventare il punto di riferimento l'una per l'altra. Ma questa storia non parla so...