Cara's pov
Ho sempre dormito come un sasso, ma da quando è finita con Andrew mi sveglio spesso durante la nottata per non riaddormentarmi più.
Mi metto seduta sul letto e noto un particolare sul pavimento che ho trascurato per troppo tempo.
Guardo la valigia con aria sconsolata.
Non ho nessuna voglia di riporre tutti i vestiti nei cassetti e nell'armadio, mentre Sharon ha effettuato quest' operazione tempo fa. Ma perché io rimando sempre tutto? È da giorni che scanso quella valigia, inventandomi qualcosa da fare ogni volta che la vedo. Come faccio con tutti i miei impegni, le preoccupazioni, i pensieri tristi.Alla fine mi decido ad aprirla e a svuotarla.
Mi salta agli occhi un indumento rosso fuoco e ancora prima di tirarlo fuori dal mucchio di panni so già di cosa si tratta.
Inginocchiata sul pavimento, lo prendo tra le mani e ne accarezzo la stoffa, passo il dito sulle cuciture. Questa volta non riesco ad ignorare i ricordi che tornano a galla.Il babydoll che mi aveva regalato Andrew.
Ricordo il modo in cui mi aveva guardata con quello addosso e per una volta avevo smesso di vergognarmi del mio corpo. Ricordo il modo in cui mi aveva baciato il collo, la clavicola, la spalla, spostando la spallina.
Ricordo il modo in cui aveva fatto scivolare quel velo lungo il mio corpo, accarezzandomi i fianchi. Era atterrato ai miei piedi come una nuvola, ero rimasta con i soli slip addosso. Avevo nascosto il seno con il braccio e Andrew, prendendomi il volto tra le mani, mi aveva guardato negli occhi e mi aveva detto che ero perfetta.
Io avevo appoggiato la fronte sulla sua sussurrando che lo amavo.
Poi mi aveva sollevato dalle gambe, appoggiandomi sul letto.
"Ti amo" mi aveva risposto.
E io gli avevo creduto.Andrew è stato la mia prima volta, il mio primo amore.
Ma poi penso che quelle mani non hanno toccato così solo me, che i suoi sguardi si posavano anche sulle altre, che io non ero così importante quanto lui lo era per me. Mi vengono le lacrime agli occhi e li alzo per ricacciarle indietro.
Vorrei essere piena di rancore, non di dolore. Vorrei reagire strappando quel maledetto babydoll per sfogarmi, eppure sto qui a rigirarmelo tra le mani come se fosse una reliquia sacra.
Non lo perdonerò mai per quello che ha fatto, ma mi manca.I think I'll miss you forever, like the stars miss the Sun in the morning sky...*
(Io penso che mi mancherai per sempre, come alle stelle manca il sole nel cielo del mattino...)
Una brezza leggera entra dalla finestra, facendo svolazzare le tendine come delle ballerine fantasma. Davanti ai miei occhi si staglia un cielo animato da mille sfumature. All'orizzonte un'arancione vivido, indizio del sole che sta per sorgere tra i flutti, si fonde con un azzurrino che si tramuta poi in un blu notte, dove sono ancora visibili alcune stelle. Il mare rende lo spettacolo ancora più mozzafiato, riflettendo i colori in mille piccoli frammenti, pennellate sull'acqua.
Se non avessi scoperto quello che ha fatto Andrew, probabilmente adesso sarei con lui mano nella mano a passeggiare sul bagnasciuga a piedi scalzi, contemplando l'alba e parlando del nostro futuro. Dicevano tutti che eravamo una coppia perfetta, fatti l'uno per l'altra.
Non ho mai creduto all'anima gemella, ma pensavo che tu fossi la cosa che ci si avvicinava di più.
Quando dicevi di amarmi, ti credevo e credevo in noi. Credevo nell'amore. Ora non credo più in niente.Non so per quanto tempo rimango con gli occhi fissi nel vuoto a pensare, forse un minuto, forse venti.
Decido di farmi una lunga doccia per far scorrere il tempo e poi mi preparo, indossando i primi vestiti che capitano. Non ho voglia di sistemarmi i capelli, li lego in una semplice coda di cavallo.
Finalmente anche Sharon è pronta e ci dirigiamo verso il campus.Dopo aver salutato la mia coinquilina, prendo posto nell'aula e aspetto che arrivi il professore. Ma al suo posto dall'uscio sbuca un ragazzo dall'aria familiare. Ci metto un nanosecondo per riconoscerlo: è Ethan. Ha la stessa espressione che aveva sull'autobus: trasognata e indifferente, se non vacua. In realtà quando lo guardo mi dà un impressione di profonda tristezza e qualcosa in me vorrebbe sapere cosa c'è dietro quello sguardo, che proprio in quel momento incontra il mio. Vedo una piccola increspatura sulle sue labbra, un microscopico accenno di sorriso, ma non ne sono sicura perché abbasso subito gli occhi.
Sposto la borsa sulla sedia a fianco alla mia. Beh, non vedo perché dovrebbe sedersi qui, ma non si sa mai, oggi voglio solo stare da sola."Lo sai che occupare una sedia è contro il regolamento?" La sua voce profonda improvvisamente irrompe nel silenzio.
"Sono una ragazza trasgressiva, io."
Ethan solleva la mia borsa e la posa sul banco per potersi accomodare vicino a me.
Non lo degno di uno sguardo e dopo un po' mi perdo di nuovo nei miei pensieri non riscuotendomi neanche all'arrivo del professore."Cos'hai?" mi chiede Ethan.
Mi volto e assumo un espressione contrariata. "Ma queste domande a caso?" rispondo.
"Sembra che tu stia per scoppiare a piangere da un momento all'altro."
"Ti sbagli" rispondo secca.
"Io non sbaglio mai.""Complimenti allora. Però fatti i cazzi tuoi."
"Hai visto che avevo ragione?"
"Non ho mai detto questo."
"Una persona che odia tutti, una volta ha amato troppo qualcuno."
"Io non odio tutti, sei tu che mi stai sul cazzo" dico continuando a guardare dritto davanti a me, impassibile.
"E cosa avrei fatto per meritarmi il tuo astio?"
"Non ti fai gli affari tuoi e pensi di conoscermi."
"Basta guardarti negli occhi per capire cosa pensi."
"Ah, sì? E a cosa sto pensando adesso?" Gli chiedo inclinando la testa, per scrutarlo meglio.
"A me, ovviamente."
"Più precisamente, sto pensando a te sotto un treno."
Ethan scoppia a ridere e anche se cerco di trattenermi mi trascina con sè. Guardo i suoi occhi, così diversi dai miei.
La genetica è proprio una bastarda.All'improvviso allunga una mano verso di me e libera i miei capelli dall'elastico.
Lo guardo scioccata e dico: "Perché l'hai fatto?"
"Perché mi piacciono i tuoi capelli."
"E allora? Io volevo tenere la coda" dico fingendomi irritata.
"Perché, sono sporchi?"
"Niente affatto, profumano."
"Devo verificare" dice avvicinandosi. Prende una ciocca di capelli ed emette il giudizio. "Uhm... Mandorla, vero?"
"Latte, di mandorla" rispondo.
"Precisazione utile, devo dire."
Decido di prestare attenzione alla lezione e tento di prendere appunti, ma la mia mente vaga impedendomi di concentrarmi. Come al solito, inizio a scarabocchiare sul foglio e la figura che ricorre è quella di un occhio dalle folte ciglia ricurve. Non ho idea di perché lo faccia, è una mia mania.
Ethan mi interrompe scrivendo una frase sul mio foglio. Le nostre braccia si sfiorano e noto le vene che percorrono il suo avambraccio terminando sulle mani.
Mani grandi e lunghe, con unghie corte ma curate.
Smetto di esaminarle e leggo la frase sul foglio.Noi proviamo a nascondere i sentimenti, ma dimentichiamo che i nostri occhi parlano.
In quel momento finisce la lezione e dopo aver raccolto le mie cose mi dirigo fuori dall'aula. Non so come, ma quella frase mi ha fatto venire i brividi.
*Lana Del Rey, Summertime Sadness
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What were you waiting for?
ChickLitSecondo gli studiosi, se un'amicizia dura fino a sette anni molto probabilmente durerà per sempre. Per noi invece è bastato un anno per diventare inseparabili, per diventare il punto di riferimento l'una per l'altra. Ma questa storia non parla so...