Shared trouble (Kalipso's pov)

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Kalipso's pov

-Ciao barbona!- dice Cara mentre ci dirigiamo verso l'aula con un'espressione maliziosa.

Guardo il mio abbigliamento dubbiosa sulla scelta dei miei abiti; ovvero una felpa e dei semplici jeans.
–Sono povera... e odio lo shopping!-

Ho bisogno di acquistare degli abiti decenti ma non sono dell'umore di comprare cose a meno che non siano libri.

-Oppure vuoi dimostrare al tuo prof che anche con degli abiti semplici sei sexy.-

Scuoto la testa e di conseguenza i miei ricci indomabili e decido che per oggi parlare di cosa ho addosso può bastare, così la ignoro.
Prendo posto e noto che siamo ancora in pochi in aula.
Come sempre hanno lasciato i termosifoni accesi per la notte e l'aria è pesante e troppo calda per i miei gusti. Decido di alzarmi e aprire la finestra; sfortunatamente la maniglia per aprirla è troppo in alto così mi metto in punta di piedi.
Le mie dita la sfiorano, tendo il mio corpo al massimo, pochi centimetri...

-Oddio!-
Qualcuno mi ha sollevata, spaventata da ciò mi volto e incontro dei luminosi occhi bruni incorniciati da folte ma belle sopracciglia nere.

-Dylan!- allaccio le braccia al suo collo e mi lascio abbracciare.

-Ciao nanetta! Vedo che hai smesso di crescere-

-Non è vero, mi sono alzata e se mi fai scendere lo vedrai con i tuoi occhi!-

-Può anche restare lì, se le fa piacere.-

Merda... capisco dal suo tono di voce che è arrabbiato: Josh è davanti alla porta, il suo sguardo fisso su me e Dylan, in particolare sulle braccia di Dylan che avvolgono la mia figura.

-Sedetevi tutti- afferma con rabbia e lo sguardo su di me; Dylan mi fa scendere, mi saluta velocemente ed esce fuori dall'aula.

Dopo pochi secondi entra Valerie con i suoi soliti vestiti costosissimi: dubito che questa ragazza possa vivere senza fare sfoggio del suo patrimonio.

Sento Cara sbuffare per poi sussurrarmi – Giacchino di pelle rosa, abiti firmati, scarpe all'ultimo grido...-

- E il cervello Made in China- continuo io ed entrambe scoppiamo a ridere.

-Mi scusi per il ritardo signor Hale, posso entrare?- dice mentre sbatte le ciglia in modo civettuolo; mi chiedo come possa farlo con tutto quel mascara.

-Naturalmente... - le risponde.

Capiscono tutti che è arrabbiato e la cosa mi mette ansia, non riesce a gestire le emozioni e questo non va bene. Dopo aver cercato di capire le conversazioni dei miei compagni capisco che la maggior parte crede che lui sia arrivato già nervoso e non per avermi visto con Dylan.
Inizia a spiegare come se nulla fosse accaduto e come tutte le lezioni ci ignoriamo a vicenda a meno che non ci sia qualcosa di cui discutere.

La campanella suona e iniziamo a dirigerci verso la porta, ma prima di andarmene osservo per due secondi Josh: vedo che si passa la mano tra i capelli frustrato, ma ignoro l'impulso che mi spinge ad andare da lui ed esco dall'edificio. Cammino a testa bassa continuando a rimuginare sulla situazione, poi varco il cancello e noto Dylan seduto sul marciapiede.

-Ehi, dopato, aspetti qualcuno?- gli domando mentre mi fermo davanti a lui.

-Le mie piccoli pesti- e mi tende le mani, come se dovessi tirarlo e ci provo ma lui si aggrappa alle mie mani e salta per poi abbracciarmi. Scoppiamo entrambi a ridere rimanendo abbracciati quando veniamo raggiunti dalle altre.
Decidiamo di vederci questa sera per un film e approfitto della giornata libera di lavoro per studiare. Il tempo passa in fretta e mi sorprendo di non aver perso la concentrazione, di solito mi distraggo e alla fine va a finire che studio nella metà del tempo che avevo a disposizione, sottoponendo il mio cervello ad uno stress maggiore. Mi stendo a sul letto per un po' penso a come sarà la serata. Sharon ci ha avvisato dell'arrivo di Arthur, suo ex e nostro amico, e mi sorprendo del suo gesto. Sappiamo tutte quanto possa essere geloso Gabriel... spero solo che non passino troppo tempo insieme a rivangare i momenti del passato, vorrei solo passare una serata tranquilla.

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