Anger (Kalypso's pov)

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Sono passati quattro giorni da quando mi sono svegliata, non sono mai stata sola: con me c'erano sempre una delle mie amiche. Ho saputo che anche Josh è passato a trovarmi quando ero ancora incosciente ma dopo un accesa discussione con le mie amiche non si è fatto più vedere. Ethan è  passato un paio di volte mentre Drake è venuto a trovarmi solo dopo il mio risveglio
-Non c'è l'ho fatta a passare prima, so che la nostra, anzi le nostre relazioni non hanno avuto successo ma comunque ti voglio bene e vederti lì ferma e immobile te che non stai mai ferma, con la tua voglia irrefrenabile di vivere, era troppo per me....- e conclude il discorso abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio e nonostante tutto quello che è successo non mi pento del mio passato con lui. Passano vari minuti ed solo quando sentiamo una porta sbattere che ci separiamo ma entrambi non vediamo niente. Dopo una buona mezz'ora passata a parlare arrivano le ragazze e Drake si dilegua.
Ashley mi sta aiutando a vestirmi e non riesco a non trattenermi nel chiederle se Josh sia passato o abbia chiesto di me.
-No... Mi dispiace Kali.-
-Non importa, prima di andare a casa  devo passare però da lui per prendere le cose che ho lasciato... E' meglio chiudere questa storia.-
Dopo un'ora mi ritrovo ferma davanti alla porta dell'appartamento di Josh, ho detto a Ashley che l'avrei chiamata per riportarmi a casa.
Busso e dopo pochi secondi Josh apre la porta, vederlo è un colpo al cuore e non posso non domandarmi perché se ne sia andato senza lottare.
-Cosa ci fai qui?- il suo tono freddo mi ferisce ma cerco di essere indifferente.
-Ho lasciato qui alcune cose, sono venuta a prenderle.-
E dopo aver aperto la porta si incammina verso la finestra.
-Sono tutte nel primo cassetto.-
Chiudo la porta e mi dirigo verso il comodino ma non riesco a trattenermi, evidentemente non è il mio forte.
-Perché?-
Ed è come se avessi azionato una bomba. Si gira e il suo tono di voce è alto quando pronuncia:
-È colpa tua-
-Mia? Mi prendi in giro? Non sono io quello che si stava baciando con un'altra in classe- cerco di avere un tono basso ma non ci riesco perciò urlo.
-Fai sul serio? Vuoi fare la ramanzina a me? Se avessi aspettato due fottuti secondi avresti visto che l'ho respinta, se avessi avuto fiducia in me staremmo ancora insieme ma tu vuoi fare sempre di testa tua! E mentre io ero in pensiero per te, lentamente i sensi di colpa mi uccidevano tu eri li, abbracciata a lui come se fosse la tua unica ragione di vita.-
La discussione si fa sempre più accesa ma anche se il dottore mi ha espressamente vietato di stressarmi e di non affaticarmi continuo il litigio.
-Abbracciavo lui perché nonostante tutto quello che è successo tra me e lui, lui c'era e tu invece cosa hai fatto? Ah? Niente, ecco cosa e il peggio è che quando stavo per essere investita stavo pensando a te! A noi, a quello che eravamo...- e mentre pronuncio le parole le lacrime minacciano di scendere ma le trattengo, sono troppo orgogliosa per piangere davanti a lui.
-Cazzate, solo cazzate- dice avanzando verso di me e l'unica reazione che suscitano le sue parole è rabbia. La mia mano si muove prima che io ci abbia pensato, sto per schiaffeggiarlo ma lui mi blocca il polso stringendolo forte ma non gli mostro il mio dolore.
-Sai cosa sei? Tu sei una... Una...- so cosa sta per dire e sarò anche masochista ma se lo pensa voglio che lo dica, deve farlo anche se questo non farà che ferirmi se non annientarmi.
-Dillo! Dillo- gli urlo mentre gli tempesto il petto di pugni.
-Fallo! Finisci la frase!- e le lacrime mi sgorgano dagli occhi ma lui mi blocca le mani e le stringe a sé
-Non posso! Non posso farlo, ed è colpa tua! Sei tu che mi sei entrata dentro, è colpa tua se non faccio che pensarti, e la cosa mi fa uscire fuori di testa. È colpa tua... Nessuno deve avvicinarsi a te, quando non ci sei ti penso e quando Valerie si stava avvicinando non me ne sono accorto perché ormai ci sei solo tu, è colpa tua!-
Urla, urla talmente tanto che le vene sul collo sembrano sul punto di scoppiare. Entrambi siamo arrabbiati, incazzati al pensiero di perdere l'altro.
Si fionda sulle mie labbra e le nostre bocche si scontrano, le nostre lingue si cercano, mi morde il labbro violentemente. Gli tolgo la maglietta e lui mi butta a letto. Le sue mani corrono alla mia canotta ma invece di toglierla la strappa e questo non fa che eccitarmi di più. La sua bocca scende per tutto il mio corpo ma invece di baciarmi mi morde e succhia forte, le mie unghie si conficcano nella carne della sua schiena e più la sua bocca scende giù, più lunghi diventano i miei graffi. Presi dalla passione e ancora dalla rabbia ci leviamo gli ultimi indumenti, prende dal cassetto un preservativo e se lo infila, mi penetra con forza ed entrambi sospiramo di piacere. Le sue spinte sono forti quasi violente e per soffocare i gemiti gli mordo una spalla. Si aggrappa alla ringhiera del letto in modo che entri più a fondo e fregandomene inizio a gemere senza freni.
-Cazzo...Mhm...- sussurra al mio orecchio e i suoi gemiti mi fanno venire, seguita a ruota da lui. Rimaniamo uniti ancora per un paio di minuti e poi scivola fuori da me tirandomi verso di lui. Mi allontanerei ma sono troppo stanca, e senza accorgermene mi addormento.
Sento qualcosa stringermi in vita così decido di aprire gli occhi. La prima cosa che noto è la mia canotta lacerata sul pavimento e i ricordi di ciò che è successo riaffiorano. Cerco di sgusciare fuori dal suo abbraccio ma Josh aumenta la stretta, mi giro e noto che mi sta osservando. Abbasso lo sguardo e cerco di allontanare le sue mani ma lui mi blocca.
-No, amore...- sussurra.
Poggio due dita sulla sua bocca e guardandolo negli occhi gli dico:
-Shh...non dirlo, fa solo più male-
-Lo dirò ogni volta che vorrò. Ormai sei mia, non ti lascio. Non posso e non voglio.-                             E mi bacia, un bacio che non ha niente a che fare con quelli di prima questo... è un bacio d'amore.
-io e te Josh?- gli chiedo mentre lo abbraccio
-Io e te.-

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