I could be your hero (Cara's pov)

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Cara's pov

Riempio due interi fogli di appunti disordinati e rivolgo qualche domanda alla professoressa, che mi risponde sempre in modo scorbutico.
Il tempo scorre velocemente e mentre sto per chiedere un'altra cosa alla docente la campanella suona. Butto i fogli e la penna nella borsa e chiudo la cerniera.
Ethan si mette davanti al mio banco e prende la tracolla per mettersela sulla spalla.

"Cosa stai facendo?" Gli chiedo.
"Ti aiuto, no?" Risponde Ethan alzando leggermente le spalle.
"Ti pare che ne abbia bisogno?" Rispondo sgranando gli occhi.
"Stai calmina, sto solo facendo il gentiluomo."
"Non ti ho mai chiesto di farlo. Credi che solo perché sono una ragazza necessiti aiuto?"
"Beh, ci sarà un motivo se vi chiamate sesso debole." risponde con tono strafottente.
Lo fulmino con gli occhi e rispondo:
"Non sono un'ipocrita, quindi non dirò che i sessi sono pari anche nella fisicità, ma di certo ce la faccio a portare tre libri, non vedo perché dovresti farlo tu. Essere donna non fa di me un'invalida."
"Ancora con la storia della femminista..." Dice sbuffando.
"Oh no, io non sono a favore dell'ascesa delle donne. Io sono a favore della parità dei sessi."
"E come dovrei chiamarti allora? Una paritarista?"
"Chiamami come una persona con un minimo di senso logico."
Ethan si mostra impressionato sgranando gli occhi e poi mi lancia un'occhiata divertita.
"Sei una che sa farsi valere.
Comunque è davvero pesante la tua borsa, cosa diavolo ti porti dietro?"
"Oh, sarà il mio kit di torture per i maschilisti, con tanto di flagellatore"
"Torture... O sadomaso?" Ribatte Ethan ammiccante.
Rimango spiazzata per un attimo a quella risposta, per poi riprendere a parlare.
"Beh, è così pesante perché ci sono anche i libri di ieri. Mi sono dimenticata di metterli a posto. Poi c'è il libro Aurora* che devo restituire alla biblioteca e un volume di fables."
"Di cosa?"
"Fables, è il mio fumetto preferito."
"Pensavo che fossero quelli dei supereroi."
"Mi ero stancata di chiudermi in quel mondo fantastico e irreale. Di rifugiarmi sotto quella campana di vetro, come la bottiglia che racchiude la città di Kandor.*
Non arrivava nessuno a salvarmi, quando tornavo alla cruda realtà. Ho imparato a salvarmi da sola" rispondo con gli occhi bassi.
"E nessuno risolveva i problemi del mondo" aggiunge Ethan con una nota di rabbia nella voce.
"Beh, proprio nessuno no. Credi che non esistano eroi nella vita di tutti i giorni? Chiunque può diventarlo, anche  tu, se lo vuoi" affermo rialzando lo sguardo verso di Ethan.
"Non c'è spazio per i supereroi in questo mondo. O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo, dice lo stesso Batman" risponde con tono grave.
"Quello vale per i supereroi nel senso stretto del termine. Non serve compiere gesti plateali, sacrificarsi, per essere degli eroi."
"Fare il nostro dovere non ci rende eroi. Al massimo possiamo compiere opere di bene, ma non esiste nessuno che metterebbe il bene di uno sconosciuto davanti al proprio."
"Scherzi? Ethan, non so perché tu sia così pessimista, ma vedi solo quello che vuoi vedere. Non mi spingo lontano, ti basta pensare ai vigili del fuoco o ai medici senza frontiere. E sono solo i primi che mi vengono in mente."
"Forse hai ragione. Ma non avevi detto tu che non c'era mai nessuno per salvarti?"
"Gli eroi devono occuparsi di questioni più urgenti e importanti degli stupidi problemi di una ragazza" rispondo scuotendo il capo
"E quali sono questi problemi?" Dice Ethan scrutandomi in viso.
"Problemi del cazzo.
Certe cose devi affrontarle da solo" affermo seccamente.
"Non per forza", Ethan si avvicina e le nostre dita si sfiorano, avverto il suo calore come una scarica elettrica che mi attraversa.
"Potrei essere il tuo eroe, sai?" sussurra fissandomi negli occhi .
Li chiudo e li riapro lentamente.
Io non ho bisogno di lui, non ho bisogno di un eroe, non ho bisogno di nessuno.

Ritraggo la mano e cambio argomento come se nulla fosse dicendo:"Inoltre La continuity della Marvel, come della DC è diventata una voragine spazio-temporale che risucchia tutto ciò che ha intorno a sè. "
"Stiamo parlando di fumetti o di buchi neri?" Chiede sorpreso Ethan.
"Volevo dire che le due grandi case editrici hanno inziato a divagare, aggiungono continuamente personaggi nuovi, universi paralleli, morti e resurrezioni. Ormai leggo solo numeri a sè stanti, cioè che hanno una trama indipendente dalla continuity."

Intanto siamo arrivati alla porta e lui allunga il braccio per aprirmela. La tiene aperta guardandomi con un espressione divertita.

"Lo stai facendo solo per farmi innervosire, vero?"
"Non oserei mai, piccola. Si tratta di pura cortesia."
Al suono di quel nomignolo mi distraggo per un attimo, ma contrattacco subito.
"Se si tratta di questo, allora perché la rivolgi proprio ad una ragazza? Fallo con lui, per esempio"
Indico un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi che si sta avvicinando alla porta.
Ethan scuote la testa e mima con la bocca le parole: "Hai vinto."
Il ragazzo si avvicina e guarda stupito Ethan, poi si rivolge a lui con un espressione maliziosa "Grazie carino, ti hanno mai detto hai degli occhi stupendi?"

Possibile che abbia sempre una fortuna sfacciata? Per una volta che era sul punto di fare una figura di merda, gli capita proprio un ragazzo gay che gli sbava dietro.

Ethan si gira verso di me con un sopracciglio alzato e uno sguardo da playboy e mi scappa una risata,che subito nascondo coprendomi la bocca.
Poi si fa serio all'improvviso.
"Cara, ricordi che hai un conto in sospeso con me?" mi dice guardandomi negli occhi, ammaliandomi col suo sguardo.
"Cosa?" chiedo titubante.
"Non crederai che mi sia scordato della domanda..." Sussurra con un sorrisetto sul volto.

In quel momento vedo Alison che cammina pensierosa nel corridoio e così, per sfuggire a Ethan decido di raggiungerla.
Ho intenzione di sfruttare questo momento per chiederle cosa le sta succedendo, ma purtroppo anche il ragazzo dai capelli rossi è diretto verso di lei.
La saluto con un bacio sulla guancia e prima che io possa proferire parola il ragazzo esclama: "Ciao, tesoro! Hai dei capelli favolosi oggi... Ancora più ricci del solito."
"Ciao Ron... Grazie, ma sei troppo gentile, sono i soliti capelli" risponde Alison sorridendo.
"Lei è la mia amica, Cara" Continua.
"Piacere, io sono Ronald, ma chiamami pure Ronnie."
"Molto piacere."
Ronald sgomita Alison e le fa: "La tua amica ha conquistato occhi di ghiaccio, lo sapevi?"
"Cosa?" Intervengo io.
"Ma sì, tu con lui e Alison con James occhi smeraldo. Sareste una quartetto magnifico" Risponde Ronald.

 Sareste una quartetto magnifico" Risponde Ronald

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"Di quale droga fai uso?" Esclama Alison.
"Hai proprio le idee confuse, Ronnie." Aggiungo io.
"Ah, ragazze..." Sospira lui. "So riconoscere due anime gemelle quando le vedo."

*Aurora è un libro urbanfantasy che amo scritto da CamilleMemoir , non ancora pubblicato, ma questa possibilità non è poi tanto remota secondo me ;)

*Kandor è una città immaginaria dei fumetti DC Comics. Nella finzione è situata sul pianeta Krypton, ed è stata miniaturizzata e imbottigliata dal supercriminale Brainiac

Nota dell' autrice:Il mio lato nerd è emerso muahaha 😈Con questo capitolo si svela un po' di più di Ethan e Cara, spero che sia degno di una stellina :3Questa volta ho usato le buone ahaha

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Nota dell' autrice:
Il mio lato nerd è emerso muahaha 😈
Con questo capitolo si svela un po' di più di Ethan e Cara, spero che sia degno di una stellina :3
Questa volta ho usato le buone ahaha

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