Daddy issues (Alison's pov)

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"Vieni, accomodati. Vado a farmi una doccia, intanto ordina tu le pizze."

Il calore dell'acqua a contatto con la mia pelle ancora infreddolita mi provoca una sensazione di puro benessere.
Sono trascorsi più o meno venti minuti, non pensavo di essere restata lì così a lungo.
Esco dalla doccia e mi avvolgo in un asciugamano.
Mi guardo intorno cercando i vestiti, solo ora mi accorgo di averli lasciati nell'altra stanza.
Rimango immobile davanti allo specchio cercando di farmi venire qualcosa in mente, ma l'unica soluzione che si prospetta è quella di uscire dal bagno e andarli a prendere.
Apro la porta, trovo James stravaccato sul divano, appena sente i miei passi si volta a guardarmi, non proferirsce parola finché non ha finito di esaminarmi dalla testa ai piedi.
Inutile dire che ciò non ha fatto che aumentare il mio imbarazzo.
"Beh, cos'hai da guardare non hai mai visto una ragazza in asciugamano." Lo dico con il tono più sicuro che riesco ad avere, intanto mi precipito verso gli indumenti che avevo poggiato sul tavolo.
"Non avevo mai visto te in aciugamano."
Mi affretto ad entrare nel bagno indosso un leggings e una maglietta ed esco.
Mi dirigo verso il divano"È quale differenza ci sarebbe tra me e le numerose ragazze che hai visto in asciugamano." Dico mentre mi siedo comodamente appoggiando le mie gambe sulle sue.
Lo vedo irrigidirsi per qualche secondo sorpreso da questa azione inaspettata.
Non risponde si limita solo a poggiare le sue mani sulle mie gambe.
Sta per dire qualcosa ma viene interrotto dal suono  di qualcuno che bussa alla porta.
Mi alzo velocemente sapendo cosa mi stava aspettando dall'altra parte.
Un ragazzo con un ridicolo berretto con sopra disegnato un pezzo di pizza animato, mi porge due cartoni.
"Un attimo vado a prendere i soldi." Gli dico.
Non appena torno con i soldi, noto che il ragazzo se n era già andato.
"James, hai pagato tu, vero?"
Dico con tono minaccioso.
"Sì." Risponde addentando un pezzo di pizza.
"Dovevo pagare io."
"La prossima volta lo farai se questo puo' renderti felice, però adesso vieni a mangiare."
Non appena apro il cartone si diffone un odore inebriante.
Prendo un pezzo e lo addento con veracità.
Non appena finisco la pizza mi alzo e prendo James per mano incitandolo a seguirmi.
"Devi aiutarmi a scegliere tra uno di questi CD."
Fa scorrere velocemente lo sguardo tra tutti quei piccoli involucri.
Finché non fissa lo sguardo su uno e lo estrae.
"Che ne dici di Shutter island."
"Credo sia perfetto è uno dei miei preferiti."
Iniziamo a guardare il film.
Essere così vicina a lui mi provoca una strana sensazione che fino ad ora non avevo mai provato.
Non riesco a concentrarmi sul film, più la sua mano continua a scorrere sulla mia coscia più penso a cosa vorrei fare in questo momento.
Si gira mi guarda per qualche secondo poi si sporge in avanti finché non si trova sdraiato su di me.
Inzia a baciarmi delicatamente il collo, lo sento premere sulla mia parte più sensibile.
Mi faccio scappare un gemito e questo non fa che invitarlo a continuare.
Inzia a far scorrere le sue mani al di sotto della maglietta.
Divarico le gambe per far aderire ancora di più i nostri corpi.
Mi accarezza le cosce, i glutei fino ad arrivare al viso si sofferma per qualche secondo a guardarmi
"Sei così bella." Mi dice con voce profonda mentre si avvicina a le mie labbra che ardono aspettando un contatto.
Ma proprio quando il fuoco che bruciava le stava per spegnersi due tonfi sordi provengono dalla porta.
"James." Sussurro prima che lui si  allontani procurandomi una fitta allo stomaco e lasciandomi  un orribile sensazione di vuoto.
Guardo dallo spioncino per capire chi possa essere.
Il mio cure si ferma e credevo che non sarebbe più ricominciato a battere.
Sola il contatto della mano di James sulle mie spalle mi riporta alla realtà.
"Devi...devi andare nel bagno e non devi uscire da li per nessuna ragione, non devi fare nessun rumore."
Dico spingendolo verso il bagno.
Mi prende per le spalle impedendomi di continuare ad agitarmi convulsamente per la stanza.
"Alison guardami... cosa sta succedendo chi è alla porta."
Mi sento in trappola
"Giuro che te lo dirò dopo però ora ti prego vai..."
Senza che se ne accorga prendo la chiave e lo chiudo all'interno impedendogli così di fare cazzate.
Vado ad aprire la porta e vederlo così da vicino è ancora più spaventoso.

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