Cara's pov
Ecco il battito che accelera. Non posso dimostrargli che ha ragione, quindi mi allontano subito e mi dirigo verso l'uscita. Ethan mi raggiunge con i due frullati e la busta degli alcolici.
Si siede sul ciglio del marciapiede e mi fa segno di avvicinarmi. Versa un pó di vodka liscia in un bicchiere e la manda giù in un sorso.
"Ora tocca a te." Dice porgendomi un altro bicchiere con un dito di vodka.
Ha un aspetto innocuo, trasparente come l'acqua, ma appena avvicino il naso al bicchiere un odore fortissimo mi investe. Mi faccio coraggio e bagno la punta della lingua ma subito la ritraggo, schifata.
Ethan ride delle mie facce inorridite e mi dice: "Devi berla tutta insieme, altrimenti non ce la farai mai."
"Non ci riesco. Devo correggerla con qualcosa."
Ethan prende lo squishee e ne versa un pó nel mio bicchiere.
Chiudo gli occhi e butto giù quella poltiglia fluorescente, che mischiata con l'alcool si rivela niente male.
"È buono!"
Ethan si prepara questo "cocktail" e rimane estasiato anche lui. Senza accorgercene finiamo i due frullati ma anche un'intera bottiglia di vodka. Inizio a non capirci più niente.
Ethan tira fuori una vodka alla pesca.
"Va gustato con un bacio."* Mi dice.Sento Il collo della bottiglia freddo sulle labbra, poi il liquido caldo che mi entra in bocca."
"Non inghiottire."
Di nuovo freddo, ma questa volta sono la sue labbra gelide sulle mie, che congelano quell'infinito instante. Chiudo gli occhi, mi sembra di aver aspettato questo momento da tutta la vita. Avviene tutto così velocemente eppure mi sembra di percepirlo al rallentatore. La goccia di vodka mi cola dal labbro e le sue mani che si posano sul mio viso, la folata di vento che mi scompiglia i capelli e lui che me li accarezza, il freddo dei nostri corpi e il calore delle sensazioni.
E poi nella mia bocca insieme all'alcool entra la sua lingua.
Ci cerchiamo a vicenda, ci avviciniamo, ci baciamo... Ci assaggiamo.
Mille baci e poi cento baci* al sapore di pesca.Vedo due luci in lontananza. Due fari. Un autobus.
Affero Ethan per il braccio e inizio a correre verso la fermata.
All'improvviso sono a terra, le ginocchia sanguinanti e le mani graffiate.
Rido. Ethan mi rialza e ricominciamo a correre.
"Fermati stronzo! Aspettaci!" Urla lui a squarciagola.
Saliamo sull'autobus ma Ethan continua ad imprecare. "Bastardo! Brutto figlio di puttana!"
Non riesco più a smettere di ridere. Gli poggio un dito sulle labbra ancora calde e umide. "Shh."
Gli asciugo un rivoletto di alcool sul mento.
Ci sediamo uno di fronte all'altro. Ethan vede le mie ginocchia e spalanca gli occhi.
"Ti fa male?"
"Un po'" Sussuro.
Ethan si poggia per terra e mi da un bacio sul ginocchio.
"Va meglio la bua?"
"Più o meno."
"Posso fare di meglio."Le sue mani che spingono sulle mie ginocchia.
Le sue labbra sulla mia coscia.
Le sue mani che stringono la mia carne.
E' suo, il mio corpo è suo, ora.
"Poi mi dirai se Dylan è bravo come me."
Dylan? Cosa c'entra adesso Dylan?
"Ma cosa fate laggiù? Scendete subito da questo veicolo!" Urla l'autista. Le porte si spalancano e balziamo giù. Ci ritroviamo in un grande parco.
Mi accorgo solo ora che siamo rimasti fuori tutta la notte, ormai sta sorgendo il sole.
Davanti ai miei occhi c'è una distesa di verde. E sullo sfondo una magnifica Alba. Mi siedo con la schiena appoggiata ad un grande albero e Ethan fa lo stesso. Accarezzo l'erba umida guardando l'aurora.
Ethan posa la mano sulla mia.
È fredda.
Poi me la stringe piano, e avverto una sensazione di calore propagarsi nel mio corpo.
Appoggio la testa sulla sua spalla e ammiro ciò che ho di fronte.
Le nuvole sono di un rosa pallido, color cipria, trafitte dai flebili raggi solari. Anche il cielo ha un colore pastello, celeste. Mi infonde serenità. L'ultima volta che ho visto l'alba ero tutt'altro che serena, pensavo a Quel sassolino nella scarpa, anzi quel chewing-gum attaccato alla suola, o meglio quella merda spiaccicata sul marciapiede di Andrew. Ma adesso, Davanti all'immensa bellezza di questo cielo non posso fare a meno di pensare che noi umani non siamo che delle formiche, dei granelli di sabbia nell'universo. E che le nostre vite non contano nulla. E mi chiedo come sia possibile che a degli esseri così insignificanti come noi sia concesso di vivere di momenti così assolutamente perfetti.
"Sei l'ultima persona con cui avrei creduto di vivere un momento così." Dico.
"E io non avrei mai creduto di potermi sentire così." Risponde lui.
"Così come?"
"In pace."
Le palpebre si fanno pesanti, ma prima di cadere nel sonno mi sembra di udire le parole: "E innamorato."
STAI LEGGENDO
What were you waiting for?
ChickLitSecondo gli studiosi, se un'amicizia dura fino a sette anni molto probabilmente durerà per sempre. Per noi invece è bastato un anno per diventare inseparabili, per diventare il punto di riferimento l'una per l'altra. Ma questa storia non parla so...