Kalipso's pov
Con il passare dei giorni, tutto sta diventando più semplice da gestire: l' assenza dei miei, la vita da "quasi-adulta e anche lui...non siamo mai rimasti soli dopo quella chiaccherata, entrambi facciamo finta che non ci sia mai stata: né la litigata né la serata in discoteca; anche perché ormai sto insieme a Drake. Le cose tra noi funzionano bene anche se il professore Hale è il coach della squadra di basket di cui Drake è il capitano e quindi i due, uniti anche dal fatto che hanno pochi anni di differenza, sono diventati amici ma faccio finta di nulla...non mi deve interessare.
È questo che mi ripeto ogni volta che lo vedo, ogni volta che ricordo quella serata...
-Bene per oggi è tutto, potete andare.- Ed ecco che a queste parole la classe si svuota, rimaniamo solo io e Alison.
-Lo amo quel libro! Ho pianto un sacco, non piangevo così dalla morte di Fred!- mi dice Alison mentre metto i libri nella borsa.
-Non me ne parlare, l'ultima cosa che voglio è piangere!-
-Argomenti felici, eh?- ci interrompe il professore.
Gli risponderei ma mi obbligo a non farlo, fortunatamente ci pensa Alison.
-Parliamo di libri.-
-Quando si dice il destino: giusto oggi ho visto che una libreria in centro cerca dei commessi. Potreste andare e provare, però so che cercano solo una persona da assumere.-
-Rinuncio io, tanto ho già il lavoro al bar ma Kalipso è interessata, ci può dire il nome?- chiede Alison
-Heartland. -
E così usciamo dalla classe entrambe entusiaste.
-Kali è fantastico! Hai sempre voluto lavorare in mezzo ai libri! Io ho già il lavoro al bar perciò se abbiamo gli stessi orari possiamo avviarci in centro insieme.-
-Non mi hanno ancora assunta Alison.-
-Sono certa che ce la farai.-
Spero tanto mi assumano, guadagnare qualche soldo in più mi farà comodo; non voglio pesare troppo ai miei.
A pranzo riferisco al resto della troupe quello che è accaduto e sono tutti esaltati. Per il resto della giornata sono felice. Mi immagino già a leggere tutti i libri che non mi sono potuta comprare, parlare con gente che ama leggere come me, scambiare le opinioni sui finali e criticare la crudeltà di alcuni scrittori. Appena arrivo nella stanza mia e di Ashley mi faccio una doccia, studio un po' di anatomia (non vorrei avere arretrati già da ora) e verso le quattro decido di avviarmi in anticipo in centro, vorrei dare una buona impressione. Trovo facilmente la libreria ma evidentemente sono arrivata troppo presto poiché è ancora chiusa, così non ho scelta se non aspettare.
Dopo una decina di minuti vedo una figura famigliare venirmi incontro e quando ce l'ho davanti rimango bloccata sul posto. Senza dire niente il professore Hale inizia ad aprire la libreria e una volta entrato si gira verso di me. Qualsiasi cosa significhi non voglio avere a che fare con lui, così mi volto per tornare al campus ma la sua voce mi blocca.
-Prima che tu faccia qualcosa almeno dammi la possibilità di parlare e poi sarai libera di fare ciò che vuoi.-
Vorrei, anzi dovrei andarmene ma voglio sapere il motivo per cui si è comportato così, quindi entro e lui chiude la porta.
-Perché?-
-Perché sono stato stupido, ma devi cercare di capirmi. Quando ti ho vista ho avuto paura che tu potessi dire qualcosa ed essendo un tuo professore le conseguenze sarebbero state gravi, è per questo che ero così agitato. Ho sbagliato a giudicarti male e solo con il passare dei giorni ho capito quanto tu sia seria, intelligente oltre ad essere molto simpatica e bella.- Conclude il discorso con un piccolo sorriso e devo ammettere che in parte ha ragione: lui è il mio professore e se qualcuno sapesse della serata sarebbero guai per entrambi, ma questo non basta.
-Capisco la tua paura, ma il tuo comportamento è stato deplorevole, se queste sono delle scuse non le accetto.-
-Per questo voglio che tu lavori qui, ti vedo sempre con un libro in mano e anch'io amo leggere perciò visto che la libreria è dei miei e abbiamo bisogno di un aiuto voglio che tu lavori qui, magari così potremmo diventare amici o almeno potresti smettere di odiarmi. Che ne pensi?-
La sua proposta mi fa sorridere ma anche riflettere:
- Rimani comunque il mio professore...-
-Beh qui nessuno lo sa, perciò potremmo far finta di niente.- conclude facendomi l'occhiolino.
-Non è così semplice...tu mi hai ferito anzi le tue parole, perché tu per me non conti nulla; sei solo un professore e l'allenatore della squadra di basket.-
-Quella sera non lo ero però.-
-Quella sera ormai non conta nulla, non è mai contata nulla.- -Bugiarda...quella sera ne vale mille passate con Drake.
Tu riesci a fare finta di niente, ma io no...Quel giorno ti avrò dato l'impressione che non ti volessi ma non è cosi, e so che non ti sono indifferente.
Quando mi avvicino a te i nostri respiri accelerano, quando per caso le nostre dita si toccano i ricordi riaffiorano...so che non possiamo ripetere quell'esperienza, ma potremmo essere amici.-
-Non credi che già vederci a scuola sia difficile?-
-Lo so, ma lì non posso concentrarmi troppo su di te e poi ho bisogno di vederti anche fuori da scuola...-
Sembra così diverso da com'è a lezione e decido di fidarmi, possiamo provare ad essere amici. Così cerco di trattenere un sorriso e annuisco.
-Beh allora possiamo fare che lavori dalle quattro alle otto ti va bene?
La paga non è male e poi è il sogno di ogni fangirl o sbaglio?- mi prende in giro lui.
-Ehi, sei tu che hai deciso di assumere una fangirl, ora ti prendi la responsabilità. E poi so essere molto convincente!-
-Lascia che sia io a decidere e non serve che ti ricordi che non tollero ritardi, giusto?-
-Altrimenti cosa fai?- e capisco che non avrei dovuto dirlo.
Si avvicina a me fino a quando pochi centimetri ci dividono e i nostri respiri accelerano, le sue labbra sono cosi vicini che mi basterebbe sporgermi di poco per toccarle. Il suo sguardo si sofferma sulle mie labbra, e inconsciamente per abitudine le mordo, lui chiude gli occhi e cerca di rallentare il respiro.
-Potrei non controllarmi.-
Le sue parole provocano dei brividi in me lui provoca tutta me stessa, ma cerco di ignorarli.
-Sono fidanzata...-
-Mh... Lo so... Ma potrei comunque non controllarmi.- Mi volto e mi allontano da lui ma mentre lo faccio mi ricordo che almeno ora siamo amici, così prima di uscire gli urlo.
- Ci vediamo domani, Josh.- Lo sento ridere.
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ChickLitSecondo gli studiosi, se un'amicizia dura fino a sette anni molto probabilmente durerà per sempre. Per noi invece è bastato un anno per diventare inseparabili, per diventare il punto di riferimento l'una per l'altra. Ma questa storia non parla so...