stay away from me (Alison's pov)

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Alison's pov

Il sole che si nasconde tra l'azzurro del cielo e l'arancio del mare, le onde che si infrangono contro le mie caviglie, la brezza che mi scompiglia i capelli ed infine la musica . Questo è il mio rifugio dalle preoccupazioni e dalle paure, solo fare jogging mi rilassa, la sensazioni di tranquillità che provo guardando il sole sparire all'orizzonte, regalandomi infinite sfumature tra il rosso e l'arancio, è qualcosa di indescrivibile. Rimango per qualche minuto seduta sulla sabbia ammirando questo meraviglioso spettacolo, dopodiché sulle note di "Sing" di Ed Sheeran inizio a correre, lasciandomi alle spalle il resto del mondo.

E' da molto tempo che non lo facevo, i giorni volano e non sopporto che la mia vita stia scorrendo via così in fretta e che io in realtà non la viva.* Trascorro i miei giorni nella monotonia più assoluta, è un ciclo senza fine, a volte vorrei fuggire da tutto, scappare da questa routine, iniziare un'altra vita, che vivrei come se non ci fosse un domani.

Mentre continuo a correre vedo qualcuno venire nella mia direzione, solo dopo qualche istante riesco a distinguerne il volto, è James; indossa dei pantaloni sportivi lunghi fino al ginocchio e una canotta nera. È già un mese che lo sopporto quasi ogni giorno a lezione, adesso me lo ritrovo anche qui, perfetto!

"Che cosa ci fai qui, ragazzina?"

"Guarda, non lo so, indosso una tuta e sto correndo o meglio stavo correndo, che cosa posso mai farci qui?" Gli dico sarcastica.

"Perdona la mia poca perspicacia" ribatte divertito.

"Ora se non ti dispiace, vorrei continuare a fare jogging."

"Peccato, io ho voglia di farmi un bel bagno" mi dice afferrandomi per il bacino, sollevandomi e mettendomi sulla sua spalla.

"Cosa stai facendo? Mettimi giù immediatamente!"Gli urlo.

"Non ci penso proprio" dice incamminandosi verso il mare.

"Tu sei pazzo, fammi scendere" dico provando a divincolarmi dalla sua presa.

"E' inutile che cerchi di liberarti; non ce la farai mai, a meno che non lo voglia io" e così dicendo mi butta in acqua.

"Hai appena dichiarato guerra alla persona sbagliata" esclamo raccogliendo una manciata di sabbia dal fondo senza farmi vedere, così mi avvicino a lui ancheggiando con disinvoltura, riducendo la distanza tra i nostri volti a pochi millimetri. Ho lo sguardo fisso nel suo, il quale lascia intendere il desiderio che lo pervade. Gli avvolgo le braccia intorno al collo e proprio nel momento in cui vedo il suo viso avvicinarsi al mio, gli cospargo la sabbia su tutta la testa.

"Questo non dovevi proprio farlo, hai giocato sporco!" Esclama con tono di sfida. Mi afferra per il braccio e mi attira verso il suo corpo, siamo così vicini che sento sul mio petto il battito del suo cure.
Mi fissa intensamente per qualche secondo, dopodiché mi scosta i capelli dall'orecchio e mi sussurra:"Ora sarò io a giocare sporco."
Inizia a baciarmi il collo, le spalle, sono immobile, incapace di pronunciare alcuna parola. La stessa sensazione che ho provato in aula mi percorre: il respiro mi manca e brividi di piacere mi attraversano.
Mi afferra i fianchi, mi avvicina di più a lui e inizia a baciarmi, in modo dolce e intenso allo stesso tempo, le nostre lingue si intrecciano come se fossero una cosa sola. Vorrei che questo momento non finisse mai, ma sono io ad interromperlo.

"Devo andare, si è fatto tardi" dico ancora frastornata.

"E dove vorresti andare conciata così?" Dice divertito.

Solo ora mi rendo conto delle condizioni in cui sono ridotta: i capelli completamente bagnati che scendono dritti lungo la schiena, il top sportivo è diventato tutt'uno con la mia pelle facendo intravedere il seno ed il pantaloncino è fradicio.

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