Audrey
Ignoro il freddo pungente che mi fa rabbrividire e tiro dritta, camminando svelta verso Helen che siede sulle tribune di fronte al campo da football.
Mi tiro la zip della giacca fin sopra al mento ed alito, tentando di riscaldare quella parte del mio viso che è coperta dal tessuto.
Oggi è una delle tipiche giornate autunnali, una di quelle che odio di più: il cielo coperto e plumbeo che minaccia pioggia- la quale però non cade-, il forte vento che fa svolazzare i capelli tanto da farmeli finire negli occhi e il freddo che a sprazzi scompare durante la giornata, facendo venire le vampate dal caldo.
Un chiaro esempio è il fatto che fino a poco fa c'era un sole splendente che picchiava tanto da avermi fatto togliere addirittura la felpa, mentre ora sembra che potrebbe scatenarsi un temporale in un battito di ciglia.
Risalgo la breve scalinata, raggiungendo la mia migliore amica e accasciandomi al suo fianco. Tiro un sospiro di sollievo, sentendo immediatamente i muscoli dolenti delle mie gambe rilassarsi.
Fino a qualche minuto fa stavo sudando nel correre lungo la circonferenza della palestra della scuola, portando a conclusione la mia lunga giornata scolastica tipica del venerdì.
Mi chiedo ancora se sia legale mettere educazione fisica all'ultima ora: già sono stanca morta dalle lezioni seguite -nel mio caso a fatica poiché la mia soglia d'attenzione è estremamente bassa ed ogni minima cosa è capace di distrarmi, anche un semplice particolare come il cambio di pettinatura di un professore-, un'ora di corsa, salti ed esercizi sfiancanti è proprio il colpo di grazia!
-Audrey! Finalmente, pensavo non saresti più venuta- esclama Helen, voltandosi verso di me e sorridendomi allegramente.
-Scusa, stavo arrancando nel tentativo di non morire mentre ti raggiungevo- dico, ridacchiando nel vedere la sua espressione sconcertata che bel presto si trasforma in una divertita.
-Allora, come stai?- mi chiede, portandosi una ciocca di capelli chiari dietro all'orecchio.
Alla sua domanda un sorriso si fa spazio involontariamente sul mio viso mentre nella mia mente balenano i ricordi per lo più positivi di questa intensa settimana.
Sono passati ormai quattro giorni dalla festa di Halloween, quattro dei giorni più impegnativi per noi studenti della Thomas Jefferson High School: come di consuetudine, verso fine Ottobre e inizio Novembre, gli insegnanti si decidono a programmare test scritti tutti insieme, in modo da testare le nostre conoscenze.
Perciò indovinate un po' dove mai avrò passato questi quattro strazianti giorni? Esatto! Chiusa in camera mia, con la testa affondata nei libri e, durante la pause tra una materia e l'altra, affondata nel frigorifero.
Come immagino sia deducibile, il tempo libero è stato davvero ridotto, e di conseguenza non ho quasi mai parlato con i miei amici se non in quella breve pausa pranzo che per lo più delle volte utilizzavamo per ripassare in vista degli imminenti test.
Fortunatamente oggi è venerdì, ed escludendo il test di storia che si terrà lunedì, dovrei aver concluso il mio periodo di studio sfrenato e posso finalmente concedermi un attimo di pausa per respirare.
Proprio per il fatto che è stata una settimana pesante e colma di impegni, oggi io, Helen e Vince abbiamo deciso di darci appuntamento fuori scuola per passare un po' di tempo insieme.
Essendo che Helen verso tardo pomeriggio dovrebbe avere un impegno assieme a Colton e dato che quest'ultimo si sta allenando per la partita di domani, abbiamo scelto come luogo d'incontro proprio le tribune davanti al campo, nonostante il brutto tempo.
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Che cosa potrebbe mai andare storto?
RomanceLa storia di un'amicizia che si ricostruisce. La storia della nascita di un amore inimmaginabile e sorprendente. Audrey Miller, una ragazza piuttosto riservata ma al contempo vogliosa di fare nuove amicizie, vive in un piccolo appartamento a Brookly...