Capitolo 43

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Audrey

Esco di casa sbattendomi la porta alle spalle, il venticello serale mi sferza il viso e le gambe nude, ma sono troppo intenta a cercare Bryan per notare i brividi che si diffondono sulle mie braccia.

Perlustro il giardino, acuendo lo sguardo per tentare di vedere qualcosa alla luce delle poche lampade che illuminano l'esterno.

Scorgo qualche coppia che pomicia, un ragazzo piegato in due con la testa sepolta in un vaso mentre sembra star rigettando l'anima, un gruppetto  che ridacchia mentre si passa una canna. Nessuna traccia di Bryan.

Ma dove diavolo può essere finito? Dev'essere per forza uscito da qui, l'ho visto. Non può essere andato tanto lontano...

Mentre rifletto, avanzo lungo il lastricato di fronte all'ingresso, lo sguardo perso attorno a me tanto che non vedo una ragazza correre nella mia direzione.

La ragazza mi urta la spalla, provocandomi una smorfia di dolore.

Lei però mi ignora e prima ancora che io possa voltare la testa nella sua direzione, è già sparita all'interno della casa, chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle, i suoi tacchi a spillo che rintoccano contro il pavimento lucido.

Sospiro e lascio perdere, decidendo poi di dirigermi sul retro della casa. Magari Bryan è lì.

Cammino piano, osservando le mie Converse che si adattano all'erba umidiccia.

Percorro il perimetro della casa tesa come una corda di violino, ma quando mi ritrovo di nuovo davanti all'ingresso, lo sconforto prende il posto dell'agitazione.

Non l'ho trovato. Non gli ho parlato, proprio oggi che ho avuto l'occasione perfetta...

Sospiro piano e sto per rientrare in casa, quando sento una risatina provenire dalla mia sinistra.

Inarco un sopracciglio mentre mi volto, ma davanti ai miei occhi scorgo solo un pezzo di giardino quasi completamente buio, se non per una lampada rasente quella che sembra essere una quercia, che getta ombre scure sull'erba.

All'improvviso sento dei bisbigli concitati, e il mio sguardo si focalizza sulle due ombre che si palesano ai piedi dell'albero: sembrano essere un ragazzo e una ragazza, rannicchiati vicini mentre sussurrano qualcosa di incomprensibile.

Altre risate da parte della ragazza, il mio cuore si stringe in una morsa mentre un brutto presentimento si fa largo nel mio petto.

Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo ad acquattarmi lungo il muro ombreggiato dagli alberi là intorno, ad una distanza tale che io riesca a scorgere almeno uno squarcio di quel che sta accadendo dietro la quercia senza farmi beccare. 

Quando ci riesco, mi si spezza il fiato.

Lì, dietro la pianta, c'è Bryan.

Non lo vedo direttamente in faccia, dato che mi da le spalle, ma lo riconoscerei dovunque. 

E davanti a lui...

Il mio cuore si spezza in due.

Davanti a lui, il volto così vicino al suo che i loro nasi quasi si sfiorano, siede una ragazza a dir poco splendida: lunghi capelli biondi le incorniciano il viso che sembra essere stato disegnato da un artista.

I suoi due grandi occhi blu luccicano mentre osservano Bryan con aria quasi maliziosa, le sue labbra sottili si aprono in un sorriso lucente.

Quella ragazza è così semplice, stretta in un paio di pantaloncini di jeans malconci e un top usurato, eppure è così... affascinante.

Una fitta di gelosia, mista a dolore, mi stringe il cuore in una morsa.

La ragazza osserva Bryan per un lungo istante, gli si avvicina un po' di più e il mio cuore manca di un battito mentre la gola inizia a prudermi.

Gli occhi mi bruciano, una lacrima mi scivola lungo la guancia ma io nemmeno me ne rendo conto.

Osservo pietrificata il modo in cui la ragazza, sistemandosi una ciocca di capelli dietro alle orecchie ricolme di orecchini, si abbassa su Bryan, gli sfila una sigaretta dalle dita e la poggia tra le sue labbra, inspirando a fondo ed espirando una nuvoletta di fumo che aleggia tra i due.

Bryan si riprende la sigaretta, sfiorandole la bocca con le dita.

Un singhiozzo mi risale in gola.

La ragazza sorride e, dopo aver bisbigliato qualcosa a Bryan, si alza in piedi e se ne va, facendogli il saluto militare.

II mio cuore sembra farsi più leggero, ma poi Bryan schizza in piedi e fa per afferrarla.

I muscoli mi si irrigidiscono, il fiato sembra congelarmisi nel petto mentre i miei battiti rallentano.

Vorrei raggiungerlo. Vorrei fermarlo, chiedergli che diavolo sta succedendo.

Ma in questo momento, la tristezza mi immobilizza, uno strano senso di gelosia mi attanaglia il cuore e mi riempie gli occhi di lacrime, impedendomi di vedere bene.

Ma una cosa riesco a scorgerla chiaramente: la ragazza, mentre sostiene un ragazzo palesemente ubriaco affinché non crolli a terra, lancia a Bryan un'ultima occhiata prima di andarsene, facendogli un occhiolino allusivo e lasciandolo lì, con uno stupido sorriso appiccicato sulle labbra.

Le lacrime mi scorrono a fiumi sulle guance, il cuore mi martella nel petto.

Ed è proprio in quel momento, mentre osservo il suo sorriso genuino, la gioia luccicargli nelle iridi mentre posa lo sguardo su qualcosa che tiene tra le mani, che sento qualcosa spezzarsi dentro di me.


Spazio autrice:

Ah, quanto mi era mancato aggiornare!

Oggi doppio aggiornamento per farmi perdonare per la mia assenza.

Scusate ma in questo periodo sono immersa fino al collo nello studio in vista di alcuni esami che dovrò affrontare a settembre, ed essendo che questi sono gli ultimi capitoli di ccpmas voglio prendermi il giusto tempo per stenderli, revisionarli e perfezionarli.

Allora... l'arrivo di un nuovo personaggio ha scombussolato un po' tutti, eh? 👀

Scusate ma proprio non riesco a trattenermi dall'aggiungere altro drama😂

Che ne pensate di Abigail? Chi sarà mai questa ragazza misteriosa che sembra tanto "andar d'accordo" con Bryan? 

Spero vivamente che i capitoli vi siano piaciuti, ci vediamo al prossimo aggiornamento!<3

Che cosa potrebbe mai andare storto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora