Capitolo 3

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Audrey

Se potessi scegliere tra passare una serata intera in compagnia di Bryan, oppure abbracciare il barbone che vive sul ciglio della strada, non esiterei due volte a scendere di corsa le scale per stringere Joe tra le mie braccia. Sfortunatamente, non posso scegliere.

Probabilmente, dopo questo ipotetico abbraccio, avrei bisogno di una doccia lunga tanto quanto quella che sto facendo in questo momento per rilassarmi. Sono chiusa nel bagno da più di quaranta minuti, tant'è che la mamma continua a bussare per assicurarsi che io stia bene e che non mi sia successo qualcosa. Ammetto che sono tentata dal fatto di risponderle che, si, effettivamente lo shampoo sta cercando di assassinarmi.

Il nervosismo mi fa quest'effetto, tiro fuori battute pessime e poco appropriate. Per non parlare di quante volte, durante le interrogazioni, ho accidentalmente sviato il discorso su argomenti più personali. Insomma... penso che abbiate capito.

Ecco perché per sta sera ho in mente un piano che sarà in grado di non mandare a rotoli la cena: rimanere in silenzio, sorridere, annuire, rispondere solo se necessario e, assolutamente, evitare qualsiasi tipo di conversazione con Bryan.

Il fatto che a cena siano presenti anche i suoi fratelli, potrebbe aiutarmi a non intavolare discorsi con lui. Potrei semplicemente domandare qualcosa che richieda una risposta più lunga di un semplice monosillabo, e lasciarli parlare. Nulla potrà andare storto , me lo sento.

-Audrey!- la mamma bussa più forte -Si è fatto tardi! Muoviti ad uscire!-

-Arrivo!- spengo il getto e mi avvolgo in un asciugamano. Dopo venti minuti ho già asciugato e piastrato i capelli, mi manca solo il trucco. Controllo l'orologio e vedo che sono le sei e mezza.

-Tesoro, vado un attimo al supermercato per comprare una bottiglia di vino. Torno subito- la mamma mi scocca un bacio sulla guancia mentre io le sorrido. Sento la porta chiudersi mentre finisco di passarmi il mascara sulle ciglia.

E ora arriva il momento più complicato della serata: scegliere i vestiti.

Non possiedo una quantità eccessiva di abiti, o almeno così credo contrariamente a ciò che pensano Helen e Vince. Sta di fatto che, ogni volta che apro l'armadio, non trovo mai nulla da mettere.

Per sta sera non voglio esagerare, ma non voglio nemmeno sembrare una scappata di casa. Dopo almeno dieci minuti di perlustrazione dell'armadio, opto per un semplice paio di jeans neri ed un maglione bianco. Mi guardo allo specchio e mi sposto i capelli dietro alle spalle.

Inspiro profondamente e mi sorrido, cercando di incoraggiarmi. 

Pessimo tentativo, Audrey. Pessimo tentativo. 

Mi infilo un paio di anfibi e apro la porta della stanza, proprio mentre mia madre sta per bussare. Mi scanso per evitare il suo pugno e le giro attorno mentre vado a prendere il mio telefono.

-Scusami tesoro!-

-Non preoccuparti- sorrido appena vedo come si è vestita -Sei bellissima-

Indossa un vestito blu lungo più o meno fino al ginocchio, stretto in vita da una sottile cordicella bianca. Gli stivali neri la fanno sembrare molto più alta di quello che è , e il trucco leggero la ringiovanisce tanto da farla sembrare un'adolescente.

-Oh, amore anche tu! Guardati!- mi fa roteare e mi indirizza verso la porta.

Mentre usciamo di casa e ci dirigiamo verso l'appartamento di Bryan, il mio cuore inizia ad accelerare. Cerco di prendere tanti respiri profondi, convincendomi del fatto che non ho motivo di essere in ansia. Non mi metterebbe mai in ridicolo davanti a tutta la sua famiglia, e nemmeno io. Tenterò, per quanto sia difficile, di non infastidirlo. Ce la posso fare, andrà tutto bene.

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