Bryan
Tum, tum, tum.
Non mi sono mai accorto di quanto un cuore possa essere rumoroso.
Davanti a me Audrey sta continuando a parlare: muove le mani in gesti rapidi e nervosi, i suoi occhi sbarrati sono ricolmi di lacrime e striati di rosso, le guance sporche di mascara sciolto.
Ma io non sento altro che il mio cuore battere forte, pulsare nelle mie vene, martellare nella mia testa.
La osservo, le labbra sigillate come se fossero state chiuse con la colla.
Tum, tum. Tum, tum.
Il mio cuore batte, io osservo Audrey ma non la vedo realmente: il mio sguardo inizia a farsi sfocato, le mie orecchie si tappano e le sue parole si tramutano in un ronzio indistinto che fa da sottofondo al... silenzio.
Un silenzio tombale, assordante e fuori luogo.
Tum.
Non sento... nulla.
E poi ecco che all'improvviso, quando la mano di Audrey si posa sul mio braccio, la bolla in cui mi ero chiuso si rompe: il silenzio si infrange, le emozioni represse riemergono e mi investono come un fiume in piena. Migliaia di sensazioni ed emozioni frullano insieme nella mia mente, una confusione incoercibile che mi travolge come un uragano.
Un dolore lancinante mi traversa il cuore, una fitta dolorosa mi fa contrarre il volto in una smorfia.
La mano di Audrey rinsalda la presa sul mio braccio, ma è come se mi stesse stritolando il cuore.
D'istinto mi sottraggo al suo tocco, come se sfuggire dalle sue dita velate e calde possa far svanire tutto il dolore che provo in questo momento.
Ma il dolore non si attenua, nemmeno quando compio qualche passo indietro per allontanarmi da lei.
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo, la realtà mi pugnala dritto al cuore e mi mozza il fiato: Audrey se ne andrà. Audrey si trasferirà a migliaia di chilometri da qui... e non me ne aveva nemmeno accennato.
Un'altra ondata di dolore scroscia nel mio petto, ma sulla cresta dell'onda ora risiede anche un'altra emozione che cresce e cresce man mano gli occhi di Audrey sembrino implorarmi di ascoltarla, man mano le parole che non fuoriescono dalle sue labbra mi vengono ben chiare in mente.
Quell'emozione così familiare, così maledettamente affine al mio animo.
La rabbia mi corrode il cuore, mi lascia un retrogusto amaro sulla lingua.
Prima che Audrey possa parlare, la collera mi spinge ad allontanarmi ancora di più da lei.
Migliaia di parole mi frullano in testa, migliaia di domande, di pensieri e di paranoie.
Ma non una parola esce dalle mie labbra, non un respiro, non un grido di frustrazione.
L'ira e il dolore si mescolano e ribollono nel mio petto, so che esploderanno e mi porteranno a sbottare.
Quanto vorrei poterle domandare perché. Perché se ne andrà, perché non me ne ha parlato. Perché ha aspettato tanto, quanto ancora avrebbe atteso. Che cosa sperava di ottenere tenendo la bocca cucita? E perché ora piange, come se la colpa fosse mia che non la riesco a capire e non voglio ascoltare le sue spiegazioni?
Ma la verità è che la risposta la conosco benissimo: lei non me e ha parlato, mi ha mentito per tutto questo tempo perché non sapeva dirmi... che voleva lasciarmi.
Lei mi sta lasciando.
La consapevolezza che acquisisco tutto d'un colpo mi strappa violentemente il fiato dai polmoni brucianti, chiudendomi la gola in un nodo stretto.
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Che cosa potrebbe mai andare storto?
RomanceLa storia di un'amicizia che si ricostruisce. La storia della nascita di un amore inimmaginabile e sorprendente. Audrey Miller, una ragazza piuttosto riservata ma al contempo vogliosa di fare nuove amicizie, vive in un piccolo appartamento a Brookly...