Capitolo 24

944 52 30
                                    

Audrey

-La partita andrà benissimo, stai tranquillo- ripeto per l'ennesima volta lanciando la palla da football in direzione di Bryan, che siede dall'altro lato del corridoio.

È da quasi un'ora che siamo seduti qui, nei deserti corridoi del nostro condominio, passandoci la palla mentre chiacchieriamo nell'attesa dell'inizio della partita.

O per meglio dire, Bryan mi confida tutte le sue preoccupazioni e freme dall'agitazione nell'attesa che giunga l'ora dell'inizio degli allenamenti pre-partita, mentre io cerco di rassicurarlo.

-Non ne sono sicuro- afferma, emettendo un mugolio prima di parlare.

Aggrotto le sopracciglia preoccupata mentre Bryan mi passa nuovamente la palla.

Non l'ho mai visto così preoccupato per una partita, soprattutto dopo tanti allenamenti quanti ne hanno fatti nell'arco di questo mese. Un po' è comprensibile: a detta sua, tra le due squadre non scorre buon sangue da anni, sebbene inizialmente sembrassero quasi avversari amichevoli.

Ogni volta che si scontrano in campo, la tensione è talmente elevata da sembrare palpabile.

-So io che cosa ti ci vuole!- esclamo, rigirandomi la palla tra le mani e sorridendo allegra a causa del pensiero che mi è balenato in mente nell'istante in cui ho pensato ad un modo per stemprare l'ansia di Bryan.

Bryan mi osserva con un sopracciglio inarcato ed un luccichio divertito negli occhi, probabilmente esilarato dalla mia improvvisa gioia -Spara-

-Un bel gelato triplo gusto con doppia panna- asserisco seria, passando le dita sulle cuciture che tengono insieme il cuoio che riveste la palla.

Bryan mi osserva per un istante in silenzio prima di scoppiare a ridere, riempiendo i silenziosi corridoi con la sua risata rumorosa -Non... non ci posso credere!-

-Bryan, io sono seria!- scaglio la palla nella sua direzione, fulminandolo con lo sguardo ma senza impedirmi di sorridere.

-Audrey, sono le undici e mezza del mattino e siamo in pieno autunno- mi fa notare con una smorfia divertita a deformargli il viso.

-Non c'è stagione per il gelato, né tantomeno orario- dichiaro, facendolo scoppiare ancora a ridere tanto forte da farlo piegare in due -Bryan, il gelato funge da rimedio per ogni male. Dovresti saperlo!-

-E questa frase quale poeta l'ha detta?- mi domanda tra le risa, asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio.

-Vince- rispondo, mentre un sorriso si fa spazio sul mio volto.

Io e Bryan ci scambiamo uno sguardo per poi ridere simultaneamente.

-Aspetta, voglio provare ad indovinare quali gusti di gelato sceglieresti. Vediamo se la mia memoria è tanto prodigiosa quanto credo- solleva una mano in aria per interrompermi prima che io possa parlare.

Mi mordicchio un labbro per impedirmi di scoppiare a ridere ancora nel vedere la sua espressione concentrata mentre scava nella sua memoria alla ricerca dell'informazione giusta.

Mi porto una mano chiusa a pugno di fronte alla bocca per camuffare un risolino che mi è sfuggito dalle labbra con un colpo di tosse, e per mia fortuna Bryan è troppo preso dalle sue riflessione per notarlo.

-Uhm... limone di sicuro- mi lancia un'occhiata interrogativa ed io annuisco, incitandolo a continuare con un cenno della mano -Poi... caffè e anguria! - esclama all'improvviso, facendomi scoppiare a ridere.

Scuoto la testa divertita -Corretto, cento punti per te, Mason-

Bryan sorride fiero, poi il suo viso si contorce in una smorfia -Come fai ad abbinare caffè, anguria e limone con la panna? Il sapore è davvero così buono da non averti fatto cambiare gusti per tutti questi anni?-

Che cosa potrebbe mai andare storto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora