❥ 𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 𝐇𝐀𝐓𝐄 || 𝒀𝒐𝒐𝒏𝒎𝒊𝒏 ❥ @𝑡𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘5𝑏𝑡𝑠

✦24. 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊✦

Narrazione in terza persona (narratore esterno)

Il corvino cammina per i corridoi della sua struttura lavorativa a testa bassa. È completamente avvolto nei suoi pensieri e ad un certo punto va a scontrarsi con un dipendente, talmente è distratto, ossia contro Jung Hoseok.

«S-scusi...» dice con un tono di voce molto basso senza guardare contro chi è andato scontrarsi. ~Da quando è che Min Yoongi si scusa? Conoscendolo mi avrebbe rivolto uno sguardo omicida~ pensa il ragazzo mentre guarda il corvino continuare il percorso che stava svolgendo.

«Vabbè, non mi interessa» afferma a sé stesso per poi fare spallucce e andare verso la caffetteria per prendere un caffè.

Dopo un po'...

Il corvino ora sta nel suo ufficio seduto sulla sua comoda sedia. In un'ora è riuscito a scrivere solo una frase di un testo che deve preparare.

Ultimamente è altamente stanco e spossato, non svolge più le sue azioni quotidiane come faceva prima.
Prova fatica nel fare qualsiasi cosa.

Inoltre durante la notte non riposa come dovrebbe fare e tutto ciò lo distrugge. Namjoon è venuto a conoscenza delle condizioni del suo migliore amico ed è molto preoccupato per la sua incolumità.

POV Yoongi

Non riesco a svolgere un lavoro che devo fare perché penso a Jimin e a un piccolo particolare che è emerso dalla nostra ultima discussione.
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«Fammi indovinare. Hai rubato tu l'attestato dei miei genitori vero?» chiede Jimin che in questo momento è fin troppo sicuro della sua affermazione.

«Rubato cosa?» domando, non capendo proprio a cosa si stia riferendo.

«Non fare il finto tonto perché ti ha visto» continua a dire Jimin.
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«Suppongo che questo attestato sia un documento importante, quindi Jimin deve perforza averlo tenuto fino ad adesso nel suo ufficio» rimedito il pensiero che avevo fatto appena Jimin mi ha accusato, ma questa volta a voce alta. «Io non sono mai entrato nel suo ufficio senza la sua presenza al suo interno» continuo.
«Chi mi ha visto rubare questo attestato che non ho rubato?» mi chiedo.

Mentre ci penso mi balena un pensiero piuttosto chiaro nella mente. Questo pensiero volge al giorno nel quale Jimin non è venuto al lavoro perché aveva la febbre.
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Giungo di fronte alla porta dell'ufficio di Jimin. Busso, ma come immaginavo, non ricevo risposta. Provo ad aprirla e stranamente si apre, spalanco la porta e guardando all'interno della stanza, vedo la figura di Lee Hajoon che al momento sta frugando tra i documenti di Jimin.
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«Ora porto questi documenti nell'ufficio del Signor Choi» continua mostrando un foglio che ha appena preso da una cartella blu che sta sulla scrivania di Jimin. «Visto che io ho un motivo valido per essere qui» precisa, concludendo.
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Sento la rabbia ribollirmi nelle vene perché ho appena capito chi è che ha rubato il famoso attestato di Jimin.

Quella è l'unica volta, fino ad adesso, che sono entrato nell'ufficio di Jimin in sua assenza. Inoltre ho colto Hajoon in fragrante e io come uno stupido ho creduto alla sua menzogna.

«Non aveva motivo di stare lì. Ha preso il documento di Jimin e poi l'ascensore per andare a casa sua e non nell'ufficio del nostro capo» proferisco a me stesso, battendo le mie mani sulla scrivania dinnanzi a me.
«Scommetto che è stato lui ad incastrarmi. Ha detto a Jimin che ho rubato io il suo importante documento, cosa che ha fatto lui» continuo a me stesso.