✦44. 𝑼𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒄𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂 𝒑𝒐𝒕𝒖𝒕𝒐 𝒗𝒊𝒏𝒄𝒆𝒓𝒆✦

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Dopo circa sei mesi...

Narrazione in terza persona (narratore esterno)

È passato praticamente metà anno e Yoongi, dopo aver raccontato tutta la storia a Jimin, ha deciso di non pensare più a suo padre e di non andare nemmeno a trovarlo. Tutto ciò fino a quando non ha scoperto un'altra terribile verità che ha praticamente permesso al mondo di crollargli addosso in un secondo.

POV Yoongi
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Flashback della terribile notizia...

//Suo padre ha un tumore al cervello. Abbiamo avuto poco tempo per capirlo e purtroppo si sta sviluppando molto velocemente ed è diventato maligno, ossia incurabile. Non sappiamo con certezza quanto tempo gli rimane. Potremmo allungare il suo periodo vitale grazie all'ausilio che possono offrire dei nuovi macchinari e dei nuovi medicinali, ma il signor Min ha rifiutato le cure// mi spiega con calma e comprensione il medico con il quale sto parlando.

Fine Flashback...
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Tutto ciò non me lo aspettavo da mio padre. Il mondo mi è caduto addosso non per il fatto che tengo alla sua salute, ma perché l'ho sempre visto come una persona piena di potere. Il fatto di poterlo trovare con un'altro aspetto, ossia stanco e molto vulnerabile, mi spaventa.

Io sono molto debole e lo riconosco. Ho davvero tanta paura di potermi di nuovo piegare al suo volere, nonostante mi sia ripromesso di non farlo più.

Odio così tanto quell'uomo e in questo momento non faccio altro che pensare a lui, ma cosa intendo esattamente per odio?
Di solito esso si applica a una persona che ci ha fatto del male e a cui vogliamo farla pagare a ogni costo, ma per uno strano motivo io non desidero tutto ciò.

Forse perché non sono una persona malvagia e piena di cattiveria nel cuore come mio padre o forse perché c'è un altro motivo nascosto che io credo di conoscere molto bene.

Io della mia famiglia ho perso tutti. I miei nonni che sono morti, i miei zii e di conseguenza i miei cugini, tranne uno, che si sono allontanati per il carattere di merda di mio padre e infine ho perso mia madre. Lei è scappata e non è mai più tornata, almeno così mi è sempre stato detto.

Sono rimasto solo. Nessuno mi ha più dato sostegno, avere mio padre era come non avere nessuno. Eppure adesso sono in conflitto perché so che prima o poi lo perderò e lì sarà la volta buona che non avrò letteralmente più nessuno della mia famiglia.

E adesso sono qui, seduto in macchina nei posti dietro insieme a Jimin, mentre Namjoon è alla guida.
Il biondo mi tiene la mano cercando di confortarmi, ma io ho uno sguardo più che perso al momento.

Guardo fuori dal mio finestrino e mi accorgo di quanto il mondo è la vita siano subdoli e maligni. Ti fanno sentire felice come se non potessi desiderare di meglio e, appena abbassi la guardia, ecco che ti colpiscono e ti stremano, facendoti sentire male per le persone che non dovresti nemmeno considerare.

Dopo qualche ora...

Siamo arrivati a destinazione e improvvisamente penso a come potrei comportarmi davanti a mio padre, adesso che è dietro alle sbarre e adesso che so che è malato. ~Non mi devo piegare al suo volere~ continuo a ripetermi.

Scendiamo dalla macchina nel silenzio più totale. Una volta fuori rivolgo uno sguardo a Jimin, come per ricevere sicurezza nello svolgere l'azione che sto per fare. Incontrare dopo molto tempo la persona che sono sempre stato costretto a definire mio padre.

«Vuoi che ti accompagni?» mi chiede Jimin. So che mi vuole aiutare, ma devo affrontare l'uomo da solo.

«No, resta pure qui. So che non ti intriga affatto l'idea di vedere mio padre» rispondo, notando l'espressione di Jimin piuttosto scossa da tutto quello che sta succedendo. «Poi è una cosa tra me e lui. Devo affrontarla coraggiosamente, da solo e una volta per tutte» concludo. Jimin annuisce.

❥ 𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐁𝐄𝐇𝐈𝐍𝐃 𝐇𝐀𝐓𝐄 || 𝒀𝒐𝒐𝒏𝒎𝒊𝒏 ❥ @𝑡𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘5𝑏𝑡𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora