Patient: Parte tre (SHERLOCK)

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Cammino lentamente ed in completo silenzio nel lungo, buio e fatiscente corridoio circolare circondato ovunque da metri cubi d'acqua dell'acquario di Londra, paragonabile ad un labirinto: solitamente la gente viene qui per osservare i tanti tipi di specie di pesce presenti, ma in un certo senso è come se fossero loro a guardare te.

La voce del personale ha appena inviato i turisti ad uscire per la chiusura, i miei occhi si focalizzano invece sulla figura femminile seduta di spalle su una panca, alla fine del corridoio che da su una piccola sala, con lo sguardo rivolto verso il vetro di una dell'enormi vasche.

"Sapevo che l'avrei trovata qui" commento per primo, attirando l'attenzione dell'anziana donna dai capelli grigi a caschetto, che però non si smuove di un millimetro: si tratta di Vivian, Vivian Norbury, la segreteria di Lady Smallwood, la stessa persona presente quando mi hanno mostrato in che modo hanno occultato la verità sull'uccisione di Magnussen per mia mano.

"Questo era il mio posto preferito per incontrare gli agenti, signor Holmes" risponde lei dopo un paio di minuti "Siamo anche noi fantasmi che vivono nell'ombra"

"Predatori?"

"Beh, questo dipende da che parte si sta. Anche noi dobbiamo muoverci per non morire"

"Ha scelto un bel posto, complimenti. Non avrei saputo scegliere di meglio per l'atto finale. Adoro il tocco di drammaticità"

"Vengo qui per osservare i pesci" Vivian sia alza dalla panca, avanzando verso la vasca difronte, per poi voltarsi finalmente nella mia direzione "Sapevo che sarebbe successo. Proprio come in quella storia"

"Sono un uomo molto occupato" ribatto in tono deciso "Per cui gradirei che venisse subito al dunque, signora Norbury" 

"Lei è molto sicuro di sé"

"A buon diritto"

"C'era una volta un mercate, in un famoso mercato di Baghdad..." continua l'anziana donna; chiudo gli occhi, abbasso per un momento la testa ed emetto un breve sospiro.

"Ho sempre odiato quella storia..."

"Io sono come il mercante della storia: pensavo di poter sfuggire all'inevitabile. Mi sono sempre guardata le spalle sperando di vedere l'atroce figura della..."

"Morte?" una terza voce femminile che però non appartiene affatto a Mary mi spinge a voltarmi e vedere sorprendentemente Amabel comparire dallo stesso corridoio da me percorso poco fa; non la vedo da giorni dopo il nostro brutto litigio e mi chiedo cosa ci faccia lei qui, ma la mia domanda ha presto risposta ancor prima che possa chiederglielo: mi lancia una seria occhiata di sottecchi quando si affianca a me, rimanendo comunque a debita distanza "Hai mai lavorato in incognito? Bene, è quello che sto facendo io ora, per conto di John e Mary. Rosie non stava bene e sono rimasti con lei, per cui sono venuta io. Ma non ti preoccupare: dovrai sopportare per poco la mia presenza come sostituta. Allora? È lei che ha tradito gli AGRA?" prosegue, spostando l'attenzione su Vivian; ora non è il momento adatto per i retroscena, mi limito a confermare le sue parole.

"Esatto, lei era la donna che ha usato gli AGRA come suoi assassini personali, per poi tradirli. Ma la domanda è: perché? Aspetti, mi lasci indovinare: vendeva segreti, signora Norbury?"

"Ha molte assistenti, signor Holmes. Peccato, avrei voluto conoscere Rosamund" prosegue Vivian con una punta di finta amarezza nella voce.

"Beh, può stare certa che anche lei era molto ansiosa di conoscere la persona che l'ha tradita!" replica Amabel, accentuandone il sarcasmo, punta sul vivo dalla frecciatina; le intimo di calmarsi per mantenere la situazione sotto controllo, esortando la Norbury a confessare.

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