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Mi tirai le coperte fin sotto il naso cercando di scaldarmi. Era notte ed il freddo penetrante cercava di farsi spazio sotto le coperte.

L'indomani avrei avuto un esame a scuola ed ero in ansia. Mi giravo e rigiravo nel letto, senza trovare una posizione abbastanza comoda.

Sentii bussare, ma la porta della mia stanza era aperta e non c'era nessuno dall'altra parte. Alzai lo sguardo e vidi un'ombra fuori dalla finestra.

"Emma! Aprimi ti prego." sentii dire.

Era indubbiamente la voce di Ryan. Si era trasferito nella casa di fronte alla mia solo due anni prima, ma fin da quel momento veniva sempre da me quando si trovava nei guai.

Mi alzai e, avvolgendomi in una coperta, andai ad aprire la finestra.

'Ryan sono le tre di notte e domani ho un esame..." dissi con voce stroncata dal sonno.

"Aiutami, ti prego."

"E va bene. Entra."

Un sorriso spuntò sul suo viso. Dio mio quel sorriso. Era qualcosa di fantastico.

"Ti aiuterò, ma spiegati velocemente."

"Tranquilla, non ho fretta."

"Tu no, ma io sì. Vorrei riuscire a dormire almeno qualche ora." dissi cercando di sembrare seccata dalla sua presenza. Ma in realtà era tutto il contrario: non c'era cosa più bella che averlo accanto a me.

"Beh... ho fatto un incidente."

"Cosa?? Ryan, stai bene? Ti sei fatto male?"

Sembrai molto preoccupata, più di quanto non lo fossi realmente. Non era quella la reazione che mi aspettavo di avere.

"Io sto bene, ma la macchina di mio padre no. Non so cosa fare. Mi ucciderebbe se lo venisse a sapere. Emma aiutami, ti prego."

"E cosa dovrei fare io?"

"Aiutami con mio padre. Lui ti considera una brava ragazza e sono sicuro che, se sarai al mio fianco, non mi ucciderà."

"Okay, okay. Cercherò di aiutarti. Ora, se non ti dispiace vorrei dormire." dissi indicando la finestra.

"Posso dormire con te?"

"Assolutamente no. Ci vediamo domani."

Avevo sprecato un'occasione. Avevo la possibilità di dormire con Ryan ed io l'avevo bruciata come se niente fosse. Sbavavo dietro quel ragazzo da anni, anche da prima che si trasferisse nella casa accanto. Ma, ovviamente, non ero l'unica. Era il ragazzo più bello di tutta la scuola, un vero "playboy". Era sempre in compagnia di una delle ragazze "popolari" e di conseguenza non si accorgeva nemmeno della mia esistenza. Io, per lui, non ero altro che una vicina di casa sempre disponibile nel momento del bisogno.

"Perché no?" insistette lui.

"Per quale motivo dovresti?"

Ma che mi prendeva? Stavo seriamente rifiutando quell'invito?

Roteò gli occhi, quasi seccato della mia risposta. Non aveva tutti i torti.

"Va bene. Buonanotte Emma, a domani." disse scavalcando la finestra.

" 'Notte Ryan." dissi mettendomi sotto le coperte.

Ryan uscì dalla finestra cercando di fare meno rumore possibile.

Ogni volta che faceva irruzione nella mia camera nel bel mezzo della notte, non richiudevo mai la finestra. Mi dava una sensazione di libertà. Ryan mi aveva sempre preso in giro per questo, ma non gli davo molto peso.

Chiusi gli occhi sprofondando nel sonno. Dopo quelli che mi sembrarono solo alcuni secondi, due braccia forti e protettive mi avvolsero i fianchi.

"Ryan ottiene sempre quello che vuole." disse sussurrando.

Alzai gli occhi al cielo e, rassegnata, mi addormentai tra le sue braccia.

Amami (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora