20.

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Ryan's POV

"Ryan che succede?" mi disse.

Aveva gli occhi sgranati e si vedeva perfettamente che era molto preoccupata.

"Non qui." risposi guardandola negli occhi. Erano bellissimi ed ogni volta mi perdevo nel suo sguardo.
Era una ragazza forte, anche se lei si considerava l'esatto opposto. Ne aveva passate tante in vita sua e le aveva affrontate tutte a testa alta.

Le presi il polso e la condussi fuori dall'edificio. Nel cortile c'erano tutti i miei amici. Mentre camminavo accanto ad Emma, sentii chiamarmi da Simon, ma non badai a lui. In quel momento lei era accanto a me ed era quella l'unica cosa che m'importava.

La condussi fino ad un piccolo parco giochi abbandonato. Era a due minuti dalla scuola, perciò non fummo costretti a camminare a lungo.

Avevo scoperto quel posto un anno prima. Aveva litigato con mio padre e, in preda alla frustrazione, ero uscito di casa ed avevo camminato a lungo. Alla fine, intravidi tra le piante le catene che sorreggevano il sedile dell'altalena e, incuriosito, mi avvicinai.

Non era molto grande, ma era un posto molto tranquillo, soprattutto perché era immerso nel verde.

Mi girai verso Emma e vidi la sua faccia meravigliata. Quel posto sembrava piacerle ed io ero felice.

"Vieni qui." dissi invitandola a sedersi sull'altalena accanto alla mia.

Lei annuì e, sorridendomi, si mise accanto a me.
Si vedeva lontano un miglio che il suo fosse un sorriso falso.

"Parla." disse.

"Ti ho vista di nuovo con Gordon. Emma ti prego, stai lontana da lui. Non voglio che ti succeda qualcosa di brutto."

"Ryan, non mi succederà nulla di grave."

"Questo non lo possiamo sapere."

"Cosa intendi?"

In quel preciso istante la mia mente si riempì di ricordi.

"Ryan!!" dice Stella. "Vieni qua, dai!"

Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso di lei. Prima di incontrarla, ero uno di quei ragazzi che cambia fidanzata ogni giorno. Me ne fregavo altamente dei loro sentimenti. Ma poi ho incontrato lei e qualcosa in me è cambiato. Ogni volta che la vedo il cuore mi batte forte, un po' come mi succedeva con Emma durante quella settimana delle superiori.

"Ora vengo!" grido andandole incontro.

I suoi capelli biondi le ricadono sulle spalle e la luce del sole rende i suoi occhi ancora più azzurri del solito.

"Justin ci ha invitati ad una festa. Ti va di andarci? Sarà invitata tutta la scuola." dice prima di congiungere le sue labbra alle mie.

"Hmm, sì. Sarà divertente!" dico stringendola a me.

"Lo sarà eccome." risponde.

"Gordon due anni fa ha rischiato di finire dietro le sbarre." dissi tornando alla realtà.

"Cosa??" disse lei scioccata. "Sembra un ragazzo così dolce e tranquillo."

"Hai detto bene. Sembra, ma non lo è."

"Ma cosa ha fatto di così grave?" chiese ancora.

"È successa una cosa con una ragazza che amavo tempo fa."

"Oh." disse non trovando altre parole. "Quindi pensi che non voglia sentirsi dire che Ryan Blake sia innamorato?"

"Non lo so. L'unica cosa che so per certo è che non permetterò a nessuno di farti del male."

"Ti amo." mi disse.

In quel momento il mondo attorno a me si fermò. Eravamo solo io e lei, senza nessun altro. Avevo davanti ai miei occhi la ragazza più bella che avessi mai visto e solo in quel momento mi resi conto di quanto fossi fortunato.
La guardai per quello che mi sembrò un tempo infinito. I suoi occhi erano così profondi e così belli che bastava solamente un sguardo per poter perderti al loro interno. Quel piccolo naso all'insù era qualcosa di veramente fantastico, ma le sue labbra erano ancora più belle. Erano carnose e avevano una forma molto simile ad un cuore.

Le sue guance divennero visibilmente rosse, facendo esaltare le sue lentiggini.

"L'ho detto senza pensare. Scusami." disse abbassando gli occhi.

Un ricciolo le cadde sul viso ed io glielo misi dietro l'orecchio, attirando la sua attenzione su di me.

"Non devi scusarti." dissi avvicinandomi a lei.

Le poggiai delicatamente le labbra sulle sue ed iniziai a baciarla lentamente. Il mio cervello si spense immediatamente, concentrando tutta l'attenzione sul bacio.

Avevo il cuore a mille e la cosa era alquanto strana. Non mi era mai capitato di sentirmi in quel modo, ma era una sensazione che adoravo.

Mi staccai da lei lentamente e la guardai negli occhi.

Sorrisi e unii di nuovo le nostre labbra. Questa volta, il bacio fu più intenso.
Emma si alzò dall'altalena e si sedette sulle mie gambe. Era così leggera, così fragile. Avevo paura che se l'avessi stretta ancora di più, si sarebbe spezzata tra le mie braccia.

Mi abbracciò e rimase aggrappata a me per altri dieci minuti.

Chiusi gli occhi annusando il suo profumo: sapeva di vaniglia. Era un odore dolce e delicato che mi punzecchiò le narici in modo piacevole.

Poggiai la testa sulla sua e rimasi ad abbracciarla.

"È così che vorrei vivere: tra le tue braccia." disse Emma.

"È così che vorrei morire: con te tra le mie braccia." risposi io.

Le accarezzai i capelli ed in quel momento capii i miei sentimenti nei suoi confronti.

"Em?" dissi.

"Sì?"

"Ti amo anch'io."

Me :)

Eccomi di nuovo!

Scusate se vi disturbo, ma volevo dirvi che, sfortunatamente, anche il prossimo capitolo verrà pubblicato con un piccolo ritardo. Forse riuscirò ad aggiornare lunedì o martedì, ma non vi assicuro niente.

Spero che vi sia piaciuto questo "capitolo speciale"!

Grazie per tutto,

Alessia♡

Amami (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora