19.

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"Emma!" disse una voce appena varcai il cancello della scuola.

"Ciao Gordon." risposi.

"Non credevo ricordassi il mio nome. Ci siamo visti solo l'altro pomeriggio e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di scambiarci due parole."

"Ho un'ottima memoria." risposi facendo l'occhiolino.

"Non ti affezionare troppo a me. Sai, non ho molta voglia di ricevere un pugno in faccia dal tuo ragazzo."

"Ma no, tranquillo. Sei un suo amico, non credo che farebbe una cosa simile." dissi ridendo all'idea.

"Ah no? Allora, secondo te, come mi sono procurato questa cicatrice?" disse indicando un punto sotto il suo occhio destro. Non avevo ancora notato che avesse gli occhi verdi. Erano pieni di varie sfumature e, vicino all'iride, prevaleva il giallo. Erano davvero molto belli.

"Ehm,... non lo so." risposi alzando le spalle.

"Anderson allontanati da lei se non vuoi un altro punto nell'occhio." disse Ryan rivolgendosi a Gordon.

"Ti ha risposto lui." mi disse. "Sta' tranquillo. Io non sono come Simon." disse rivolgendosi all'amico.

Ryan si avvicinò a me e, mettendomi il braccio attorno alla vita, mi condusse all'interno della scuola.

"Devi stare lontana da lui ed anche da Simon. Sì, sono miei amici, ma non mi fido di loro."

"Ryan, sta' tranquillo. Io ho occhi solo per te."

Quelle parole sembrarono tranquillizzarlo ed un enorme sorriso comparve sul suo volto.

"Mio padre vorrebbe invitarti a cena una sera." mi disse mentre il suo sguardo era fisso sulle mie labbra.

"Oh." dissi non aspettandomi una cosa simile. "Mi farebbe davvero piacere."

"Sul serio?"

"Certo. Lo conosco da due anni e non sarebbe la mia prima cena in vostra compagnia."

Lui sorrise ancora di più e, avvicinandosi a me, mi baciò delicatamente.

La campanella suonò poco dopo ed andai a lezione di biologia.

"Emma." disse Danielle a mo' di saluto.

"Buongiorno." risposi sedendomi accanto a lei.

"Ti sei ripresa? Sai, l'ultima volta che ci siamo viste non mi sei sembrata in perfetta forma."

"Ora è tutto okay. La maggior parte delle questioni si sono aggiustate."

"Beh, sono contenta per te." disse sorridendomi.

"Tu? Tutto bene?" chiesi.

"Sì, direi di sì."

Il professore entrò in classe ed iniziò la lezione. Fu, come sempre, una vera e propria rottura. Nessuno stava seguendo la sua spiegazione e mi sembrò strano che non se ne fosse reso conto.

"Ho saputo di te e Ryan" mi scrisse Danielle sul banco. "È vero?"

"Verissimo."

"Oh mio Dio! Sono troppo contenta per te."

"Sono davvero fortunata." scrissi. Lo ero veramente. Insomma, Ryan era stato con tante altre ragazze, ma, da quanto avevo capito, con nessuna aveva mai instaurato una vera e propria relazione.

Sorrisi al pensiero di essere la sua unica ragazza, o almeno una delle poche.

"Lo sei eccome! Insomma, stiamo parlando di RYAN BLAKE."

"Anche i suoi amici non sono male. Posso presentarteli, se vuoi."

"Lo faresti? "

"Certo che sì!"

"Sai se Justin è fidanzato?"

"Oohhh! Qualcuno ha una piccola cotterella."

Le sue guance presero visibilmente colore ed io girai istintivamente lo sguardo verso Justin.

Era seduto in uno degli ultimi banchi e, come la maggior parte di noi, non stava seguendo la lezione. Giocherellava con la matita, passandosela tra i suoi capelli castano chiaro tendenti al biondo. Li teneva più corti lateralmente, lasciando un piccolo ciuffo-cresta sul davanti.
Era attraente. Mi era difficile affermare il contrario, soprattutto con quegli occhi castani con alcune sfumature di verde.

"Togli lo sguardo dal mio futuro marito." sussurrò Danielle. "Tu lo hai già il ragazzo."

Risi senza neanche rendermi conto di essere in classe.

"Thompson." disse il professore. "Trovi divertente la lezione?"

"No." risposi secca.

"Allora sei pregata di accomodarti fuori."

"Ma..."

"Fuori!"

Alzai gli occhi al cielo e presi la mia borsa. Prima di alzarmi dalla sedia riuscii a leggere quello che aveva scritto Danielle.

"Stronzo."

Le sorrisi ed uscii dalla classe. Nel corridoio non c'era anima viva e la cosa mi rattristava parecchio.

"Anche tu fuori, eh?" dice Gordon avvicinandosi a me.

A quanto pare c'era qualcuno, ma avrei preferito che fosse un altro qualcuno.

"Eh già." risposi solamente.

Le parole di Ryan iniziarono a rimbombarmi in testa: dovevo stare lontana da lui.

"Tu come mai?" chiese riferendosi al fatto per cui ero stata buttata fuori.

"Non stavo ascoltando la lezione." dissi cercando di non scendere troppo nel dettaglio. "Tu?"

"Ho saltato la lezione." disse alzando le spalle. "Sai, non avevo molta voglia di subirmi la lagna sulla storia d'America."

"Dai, non è poi così lagnosa."

"Dipende dai punti di vista."

Fortunatamente la campanella suonò. "Devo andare." dissi solamente.

Mi avviai lungo il corridoio, raggiungendo la classe di Ryan. Lo aspettai davanti alla porta per un paio di minuti e, finalmente, lo vidi uscire.

Si avvicinò a me. "Devo parlarti."

Dentro di me, speravo che non fosse successo qualcosa.

Me :)

Ciao a tutti! Scusatemi se sono stata un po' assente, ma è un periodo un po' tosto a causa della scuola.

Ho cercato di aggiornare il prima possibile e questo è quello che sono riuscita a fare.

Ho già scritto altri capitoli, ma sono ancora da perfezionare. Credo che il prossimo verrà pubblicato sabato o domenica.

Grazie a tutti per i vostri voti e commenti! Grazie anche per le vostre visualizzazioni che non pensavo potessero raggiungere un numero così grande.

Al prossimo capitolo,

Alessia ♡

Amami (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora