Ogni volta che sentivo quelle parole la mia mente iniziava a farsi strani pensieri e film mentali con un finale quasi sempre negativo. Ormai era di routine.
"Ho sbagliato a lasciarti da solo su quel muretto. Non avrei dovuto fare una cosa simile, ma Tay stava male ed io..."
"Em, aspetta." disse Ryan, interrompendomi. "Non c'è bisogno che tu ti scusi ancora. So benissimo perché hai fatto la tua scelta e non te ne sto facendo una colpa. Insomma, io non voglio che tu stia sempre accanto a me."
"C-cosa vuoi dire?" chiesi, balbettando. Dentro di me, speravo vivamente che quelle parole non significassero quello che stavo pensando.
"No, no. Hai capito male." disse, passandosi una mano tra i capelli. "Non voglio lasciarti Em. Né ora, né mai. Senza di te non avrei nessun'altra ragione di vita." mi disse, sorridendomi debolmente. Era un sorriso sincero, non uno di quelli tirati e falsi che aveva fatto il pomeriggio.
"Scusa se ti ho frainteso."
"No, scusami tu. Mi sono spiegato male."
Anche se il sole era già tramontato e c'era poca luce, riuscii a scorgere la sua piccola fossetta. Era così dolce quando sbucava dal nulla sulla guancia. Ogni volta che la vedevo, potevo essere certa che Ryan fosse realmente felice.
"Volevo solamente dirti qualcosa in più del mio passato, ma niente di importante.""Ryan?" lo chiamai. Aveva già messo la cintura ed era già pronto a girare la chiave per far partire la macchina.
Dopo aver sentito le mie parole, si girò verso di me molto lentamente, come se il mio sguardo potesse fargli del male. Quando i suoi occhi incontrarono i miei, dei brividi percorsero la schiena. In quel momento capii che mi aveva nascosto cose non di poca importanza. Insomma, non avrebbe avuto quello sguardo se fossero state insignificanti.
"Hai passato una brutta giornata, Em. Non voglio riempiti la testa di altri dilemmi. Ho scelto il momento sbagliato."
"La mia testa è già colma di pensieri. Uno in più non farà la differenza. Perciò ora sta a te decidere."
"M-mi vedresti con occhi diversi e non voglio perderti."
"Non mi perderai, qualunque cosa accada. Magari potrò andarmene, ma tornerò dopo poco tempo perché non riesco a stare senza di te." dissi, sincera.
Era esattamente quello che provavo per lui. Lui era la mia vita, il mio tutto e senza di lui io ero niente.Lui annuì piano, come per cercare di valutare la situazione. Distolse lo sguardo e, dopo aver portato la mano sulla chiave, accese la macchina.
"Prima ti riporto a casa." disse, posando un braccio sul mio sedile e girandosi a guardare verso la strada dietro di noi. Fece retromarcia, uscendo dal parcheggio.
Il tragitto per arrivare a casa era abbastanza breve, ma sembrò durare dieci volte più a lungo. Entrambi non spiccicammo parola, forse perché non sapevamo cosa dire o forse perché avevamo paura di dire qualcosa di sbagliato. Fu un silenzio pieno di parole.
Ryan parcheggiò proprio di fronte all'ingresso, in modo da non farmi camminare ancora.
Fu molto dolce con me quella sera, quasi galante direi. Mi aprì la portiera e mi portò in braccio dentro casa per poi farmi stendere delicatamente sul divano. Non sapevo il perché facesse tutto questo."Non ti nascondo che ho paura della tua reazione." disse, sedendosi accanto a me.
Il suo sguardo era dolce, ma mi intimoriva parecchio e non ero nemmeno io a conoscenza del perché."Non averne, okay?" dissi, accarezzandogli i capelli per cercare di rassicurarlo. Dovevo assolutamente sapere quello che aveva da dirmi e dovevo fare di tutto per farlo sentire a suo agio.
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Amami (in revisione)
RomanceUn racconto che parla della storia di una ragazza che ha sempre vissuto in mezzo ai segreti e nel dolore, causato principalmente dalla mancanza di una famiglia. Il suo nome è Emma Thompson ed è una studentessa del college. Emma è follemente innamor...